venerdì 30 maggio 2014

L'Amanita#36 - Castigo

Castigo
Jilliane Hoffman

Nascosto nel buio, protetto da un cespuglio sotto la finestra della camera della ragazza, l’uomo aspetta.
Ha seguito Chloe per molte settimane. Conosce le sue abitudini, i suoi orari, le sue frequentazioni, tutto di lei. Senza mai farsi vedere la controlla completamente. Quando Chloe rientra aspetta ancora. Aspetta che il fidanzato se ne vada, che lei si prepari per la notte, che si addormenti.
Poi entra nell’appartamento, con la maschera di gomma sul volto e la borsa dei coltelli.
Lo stupro dura fino all’alba, in un silenzio illuminato dagli occhi sbarrati di Chloe, dal bagliore dei fulmini sulle lame, dalla visione di una cicatrice sul polso dell’uomo.
Un’amica la trova la mattina, in coma, nel letto inzuppato di sangue. 

Dodici anni dopo la donna ha cambiato nome, stato e fisionomia. È avvocato penalista, “l’accusa” dei vari Perry Mason e simili, per intenderci.
Ed in questa veste si trova ad affrontare il suo incubo: la polizia della Florida ha arrestato il mostro che da tempo massacra bellissime donne bionde.
Sa che l’uomo di fronte a lei è colpevole.
Sa che è l’infame schifoso che ha rovinato la sua vita.
Sa che il suo segreto rischia di inficiare mesi di lavoro suo e di tutta la squadra investigativa: conflitto di interessi.
Quello che non sa è che lei ed il suo carnefice sono le pedine di un altro pazzo che gioca al Deus ex machina.
Un dettaglio subdolo: il porco schifoso assume un’avvocatessa a difenderlo. Mette una donna contro l’altra. S’abbassa perfino a confessare al suo legale che l’accusa “è contro di lui” per motivi personali, per quel banale episodio di violenza.
Una lettura mozzafiato senza esclusione di colpi.
E l’eterna domanda: quante altre donne devono morire perché sono donne?

giovedì 29 maggio 2014

Segnalazioni editoriali#8 - Clickbook, un selfie per la lettura

Abbiamo appena finito di parlare del mondo letterario di Torino, che ora accostiamo quello di Napoli, altrettanto in fermento. La Graus Editore sta facendo partire un insolito concorso a premi, volto a individuare lo scatto "selfie" più insolito.
Ecco i dettagli:
L’ANTEPRIMA DI APPRODI D’AUTORE CON “CLICKBOOK”, UN SELFIE PER LA LETTURA
Lo scatto più insolito sarà premiato con un soggiorno a Ischia e tre libri del catalogo dell’editore napoletano

Al via a partire da mercoledì 28 maggio, e fino al 9 giugno il Concorso a premi dalla casa editrice Graus che si intitola “Clickbook” dedicato agli appassionati di fotografia che amano leggere. Sono poche le caratteristiche che deve avere il “clickbooker” ideale. Dovrà infatti produrre un selfie attraverso il quale mostrarsi mentre legge in un posto diverso dal solito. Lo scatto più simpatico, carino, divertente, accattivante diventerà l’immagine “di copertina” della campagna promozionale di Approdi d’Autore, la rassegna letteraria della Graus che quest’anno compie dieci anni.
I concorrenti dovranno far pervenire una foto all’indirizzo di posta elettronica clickbook.grauseditore@gmail.com. In palio per il vincitore un soggiorno per due in un albergo di Ischia, da scegliere per tutto l’anno tranne che nel mese di agosto, portandosi a casa anche tre libri a scelta dal catalogo della Graus. Anche per tutti gli altri sono previsti dei riconoscimenti. I loro scatti, infatti, faranno parte di una mostra, che a partire dal 18 settembre sarà esposta come evento conclusivo della rassegna “Approdi d’Autore”, dal titolo “Clikbook - Nero su bianco e a volte a colori”, che sarà ospitata ancora una volta sull’isola verde. 

UFFICIO STAMPA E PROMOZIONE
SABATINO DI MAIO

GRAUS EDITORE
Piazza S. Domenico, 9
(Palazzo Sansevero)
80134 Napoli
tel. + 39 081 7901211
fax + 39 081 4202927

Siete lettori con il pallino della fotografia, e del "selfie" insolito? Questo concorso fa per voi, partecipate!

Segnalazioni editoriali#7 - Premio Alga

Il mondo editoriale di Torino è in fermento, e offre novità ad ogni pié sospinto. Del resto, viviamo o non viviamo nella città del Salone del Libro? Per ritornare al titolo del post, il Premio Alga nasce dall'omonimo Progetto Letterario Alga, che a sua volta deriva dal desiderio di dare la possibilità di leggere libri di qualità a un prezzo giusto, stimolando la coscienza critica del lettore. I lettori sono l'unico elemento critico da prendere in considerazione, per determinare la buona qualità di un testo. Il tutto, per il prezzo esorbitante di 3 Euro. Sì, avete letto bene, sono proprio 3 - tre.
La collana “Edizione” contiene ogni anno cinque romanzi inediti in concorso tra loro, pubblicati senza chiedere alcun contributo economico agli autori e distribuiti anche in luoghi dove di solito non si trovano libri. Ogni lettore vota il libro letto, decidendo così quale dei cinque lavori è il preferito del pubblico.
La collana “Collezione Alga” è il contenitore parallelo di romanzi fuori concorso. Stesse condizioni economiche, sia per gli autori, sia per i lettori.
Ora, lettori furiosi che nascondete un piglio da scrittore nelle pieghe dei vostri animi percorsi da passioni letterarie. Desiderate partecipare al Premio Alga, e far conoscere le vostre opere prime (o anche seconde)? Leggete qui sotto e collegatevi quanto prima al sito, e seguite la Pagina Facebook!

IL PROGETTO LETTERARIO ALGA
Il Progetto Letterario Alga, giunto alla sua quarta edizione, è l’unione di un premio letterario e di una casa
editrice. Vogliamo aumentare la diffusione della lettura e della scrittura. Nessuna spesa di pubblicazione
per gli autori, basso prezzo di vendita e giudizio diretto dei lettori sul libro letto: sono questi i pilastri del
Progetto Letterario Alga.

COME PARTECIPARE
• Invia il tuo manoscritto alla redazione di Progetto Letterario Alga. Sono ammessi romanzi inediti a tema
libero e in lingua italiana, composti da autori viventi, di qualsiasi nazionalità. Lunghezza minima 100.000
caratteri spazi inclusi.
• Invia il tuo manoscritto in formato digitale (pdf e word) all’indirizzo libri@premioalga.it. Nella mail indicare nome, cognome, e-mail e numero di cellulare dell’autore. Allegare inoltre la dichiarazione che i testi
risultano di esclusiva proprietà dell’autore e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi
della legge 675/96.
• I file digitali non devono riportare i dati personali dell’autore né avere segni di riconoscimento. Il comitato
di lettura valuterà i testi in maniera anonima per garantire imparzialità di giudizio.
• Ogni autore può partecipare con un’unica opera.
• La partecipazione al concorso comporta l’accettazione delle norme del presente bando

PUBBLICAZIONE
• I primi 5 romanzi classificati saranno pubblicati nella collana “Edizione 2015” su supporto cartaceo e digitale (e-book). Le spese di pubblicazione sono interamente sostenute da Progetto Letterario Alga e gli
autori non sono tenuti ad acquistare alcuna copia. Tutti i costi di distribuzione sono interamente sostenuti
da Progetto Letterario Alga.

TEMPISTICHE
Il Premio 2015 prevede le seguenti tempistiche
• 30 giugno 2014 Pubblicazione del Bando Edizione 2015.
• 15 settembre 2014 Termine ultimo per l’invio dei libri.
• Ottobre 2014 Annuncio dei 10 manoscritti finalisti
• Dicembre 2014 Evento di lancio e annuncio dei 5 manoscritti partecipanti a “Edizione 2015”

DETTAGLI SULLA PUBBLICAZIONE
• Diritti d’autore e royalty. Nel rispetto della filosofia Progetto Letterario Alga, i diritti relativi agli scritti selezionati saranno attribuiti al Progetto Letterario Alga a titolo non esclusivo, lasciando libero ogni autore di
ottenere una ulteriore pubblicazione da parte di altre case editrici. Avendo altresì l’obiettivo di vendere libri
a un prezzo giusto e provvedendo per intero alle spese di pubblicazione e distribuzione, Progetto Letterario
Alga concede una royalty su tutte le copie vendute dopo l’annuncio del vincitore di “Edizione 2015”.
• Partecipazione degli autori. Gli autori saranno invitati a partecipare agli eventi organizzati da Progetto
Letterario Alga per la diffusione del progetto presentando i propri lavori.
• Votazione dei lettori. I lettori potranno votare i 5 libri partecipanti per 12 mesi. I voti determinano il vincitore dell’ “Edizione 2015” del Progetto Letterario Alga. Le votazioni e i commenti espressi dai lettori sono costantemente visibili online fino a 2 settimane dalla chiusura del concorso.
• Distribuzione. Progetto Letterario Alga distribuisce tramite la sua rete alternativa. La rete fisica si propone di raggiungere i 100 punti vendita. La pubblicazione e-book e il servizio di spedizione raggiungono tutta l’Italia.
• Volumi cartacei. Stampati nel tradizionale formato Progetto Letterario Alga, su carta ecologica.
• Volumi digitali. Distribuiti direttamente tramite il sito del Progetto Letterario Alga, raggiungono i principali
e-readers.

Per ulteriori informazioni potete consultate il sito www.progettoalga.it o scriveteci a info@premioalga.it.
Buona scrittura!

mercoledì 28 maggio 2014

Eventi di lettura, i giorni dopo - La gallina soddisfatta

Maga Babà (a sinistra) e Sandra Coluccia Berkol
Storia di un evento riuscito. Potrebbe essere il sottotitolo del post che racconta l'evento di lettura organizzato da Simona presso la biblioteca di Rosta venerdì scorso, dedicato ai bambini dai 3 ai 5 anni. Il tempo atmosferico aveva deciso di non essere per nulla d'aiuto, spingendoci tutti quanti all'interno della (meravigliosa) biblioteca, in un locale appositamente preparato. In questo luogo, la Maga Babà ha operato le sue riuscitissime magie: prima di tutto, è stata in grado di calmare e attrarre l'attenzione di un piccolo esercito di bambini ultra-vivaci, più che pronti a dar sfogo alle energie. In secondo luogo, ha dato vita alla dolcissima favola scritta da Sandra Coluccia Berkol, presente all'evento, in modo che i bambini partecipassero in prima persona e potessero sentirla vicina, oltre che ascoltarla. E a giudicare dalle urla di partecipazione, credo che quell'obiettivo sia stato raggiunto alla grande.
Personalmente, sono stata felice di aver assistito, dietro le quinte. Era la prima volta in assoluto per me, di assistere ad una lettura animata, almeno all'esterno, in modo che potessi vedere anch'io. :-D In genere, le mie letture sono tutte animate, ma le proiezioni sono molto private in qualche angolo nascosto della mia mente furiosa. Ed è stato bello osservare la gioia dei bambini, e l'amore che gli adulti, due in particolare (la Maga Babà e l'autrice), sono in grado di donare loro quando scelgono di occuparsi di loro e del loro benessere!

L'Amanita#35 - La donna in nero

La donna in nero

Susan Hill



Il giovane avvocato londinese Arthur Kipps viene incaricato di recarsi a Crythin Gifford, uno sperduto villaggio circondato da paludi, per presenziare ai funerali di un’anziana cliente e occuparsi della gestione dell’eredità.

La vecchia signora Drablow viveva da reclusa a Eel Marsh House, una dimora lugubre ed isolata raggiungibile solo in determinate ore del giorno quando la marea si ritira lasciando libera dalle acque l’unica via d’accesso.

Per Kipps è l’occasione di dimostrare le sue capacità, è la prima volta che lo studio gli affida un compito di una certa responsabilità. Al suo arrivo scopre che la gente del luogo è restia a parlare della dimora e della sua eccentrica abitante; mezze frasi e sinistre allusioni che considera superstizioni da paese. (…)

Non lo turba, anzi lo incuriosisce, la presenza al funerale di una donna vestita di nero di cui nessun altro sembra accorgersi.

È un libretto abbastanza “scarno”: neanche duecento pagine, ma non “si fa mancare proprio niente”. Ambientazioni varie, dal caos di Londra allo sperduto villaggio e la vita di provincia.

Paesi sperduti in lande nebbiose e paludose, case strane, tragedie familiari e maledizioni, fantasmi, morti improvvise di bambini innocenti...

Sconsigliato a chi soffre d’insonnia: di notte una sedia a dondolo che NON avete inizierà a dondolare, vedrete cose svanire o, peggio, comincerete a vedere una misteriosa signora vestita di nero.

lunedì 26 maggio 2014

L'Amanita#34 - Harry Potter e la Delusione dell’Amanita

Harry Potter e la Delusione dell’Amanita


No, non è l’ottavo volume della saga, ma tra un trucido e l’altro amo alleggerire l’atmosfera con “qualcosa di magico” (qui ci starebbero bene i Queen con “who wants to live forever” o “a kind of magic”?).

Guardo la libreria.

Tah-dah, HP! Perché no?

Breve digressione.

L’anno che uscì in GB il volume conclusivo (se sentite un mugugno, non preoccupatevi: lo gnomo-inside non ha ancora digerito la traduzione del titolo “Deathly Hallows”) ero in vacanza a Genova e una parente, forse perché sa che sono una lettrice furiosa, indagò: hai già letto? No? Se vuoi, ti regalo i primi sei.

Offerta ghiotta, ma avevo un dubbio: tutta l’isteria che circondava il fenomeno Harry Potter mi frenava. Così mandai sms a Loredana:

M. Vogliono regalarmi HP 1-6, è il nostro genere? È una <<sola>> o lo accetto?

L. Sì-sì-sì, accetta, è il nostro genere.

La fonte autorevole diede il suo placet (col fantasy avevamo preso  un sacco di bidonate), accettai e ammetto che lo lessi con piacere.

Tutto questo accadde forse nel 2007 e da allora ho sfogliato migliaia di pagine, molte anche polverose ed ingiallite: lo sapete bene, vi siete beccati qualche mia spora!

L’ho riletto con lo stesso gusto.

Nel complesso la trama è ben costruita, tra colpi di scena e bei personaggi. Ci sono pagine veramente ingegnose e grandi verità svelate con la <<semplicità>> della favola.

Dumbledore è un gran personaggio, ma non può competere col mio Merlino.

E il famoso expecto patronum? È geniale: ex – pecto, ovvero esce dal petto.

Poi traduco e l’italiano espettorare… mi vedo Harry che scatarra qualcosa di gigantesco con un rumorino di sottofondo tutt’altro che gradevole. Sì, sarà pure a forma di cervo argentato, ma…

Un fatto mi infastidì già anni fa: perché spalmare così la storia? Sì, sì, ho capito, è un romanzo in crescita o di formazione, accompagna il lettore nel suo excursus scolastico e di vita bla,bla,bla. Ora l’ho trovato davvero pesante; sfrondando qua e là si può ottenere al massimo una bella <<trilogia ciccia>> altrettanto godibile e senza il solito schema “vacanze-primo-settembre-anno-scolastico-fine-libro-con-botto-Voldemortiano”.

E poi non ho ritrovato la magia.

Lo so, sembra un paradosso. Forse è come quella piccola regola assurda dell’inglese che ti si incolla nel cervello il primo anno: “in inglese due negazioni affermano”.

Ecco, qua due (o più) affermazioni negano: tutta ‘sta magia straripante alla fine toglie la magia. E poi, dopo altre letture…

Dopo tre post su Merlino non vi trito oltre le castagne. Prendiamo Gens Arcana, che mi tocca profondamente: quel libro continua a crepitare magia solo a guardarlo e sussurra ancora adesso alla faccia di quel babbeo di Aristotele (l’autrice cita la Metafisica). Sarà che le categorie aristoteliche fanno comunque parte della mia formazione, del mio pensiero. Anzi, forse i miei pensieri hanno quella struttura. E gli elementi?

Dico, aria-acqua-fuoco-terra:

In nomine foederis sempiterni (…) et vis arcana mihi subvenit.

In nome del patto eterno…e la forza arcana mi viene in aiuto

Ego, sanguis hominis et progenies aetheris, quintae essentiae,

io, sangue d’uomo e figlio dell’etere, quinto elemento

Aquam et terram et aerem et ignem voco…

chiamo acqua, terra, aria e fuoco

Mi si arriccia la pelle!


Uhm.

Loredana…e se per il prossimo “giro magico” spolverassi le due trilogie di Dragonlance firmate Weis – Hickman?

venerdì 23 maggio 2014

Book Night Moon Terza Edizione - Save The Date, 31 Maggio 2014!

...potevamo lasciar passare questo maggio senza stare svegli a parlare di libri? No, non si può. Il sole sorge forse a ovest? No, e i lettori non possono fare a meno di ritrovarsi in piena notte, attaccati ad una tastiera, sprofondati nel loro account Facebook, a parlare di libri, libri, libri, libri, e se rimane tempo, libri. Lettori furiosi, quando potremo farci pervadere dal sacro furore della lettura e ritrovarci in mezzo ai nostri simili? Grazie a Diario di Pensieri Persi, potremo farlo Sabato 31 maggio, dalle 21.00 in avanti, ad oltranza, davanti a tablet, PC, smartphone e qualunque diavoleria tecnologica ci consenta di accedere all'account Facebook e alla pagina dell'evento. Tenete a portata di mano le vostre pile di libri, thermos di caffè e tè rinvigorenti, e un paio di cuscini comodi per facilitarvi la postura, allenate fin da ora le dita a digitare più veloci del fulmine sulla tastiera e...partecipate numerosi!

giovedì 22 maggio 2014

La casa nel bosco - Guest Post#11

Strepitoso. Amo leggere Carofiglio e anche questo libro scritto con suo fratello Francesco non mi ha deluso.
Due fratelli che la vita ricongiunge davanti alla vendita della loro casa di villeggiatura, quella che per tante estati è stata il loro punto di riferimento ed è carica di ricordi. Un riscoprire l’infanzia, le amicizie, gli eventi vissuti, inventariando oggetti rimasti per anni chiusi in questa dimora.
Ogni azione è rivissuta tramite i sensi, ed è proprio così che i due fratelli a voci alternate ci fanno percorrere luoghi, situazioni, eventi, capitoli di vita indimenticabili. I sensi: i profumi, i ricordi dettati dall’olfatto, da un colore, da una busta, da una parola, da un’azione.
Bellissimo, sembra di percorrere la campagna barese insieme a loro: la preparazione delle valigie, la trepidazione in attesa del viaggio, vivere le loro esperienze adolescenziali al posto loro.
Ricordi che avvicinano, che per quanto ci siano e ci siano state discussioni, diverbi, scambi di opinioni brusche riconducono sempre a momenti felici.


Leggere è stato come vivere con loro La casa nel bosco, con momenti spassosi alternati a momenti commoventi.
La pasta al forno di nonna Italia, i rituali della vigilia di Natale, le ricette di Mammela, il quaderno di ricette della mamma ritrovato, la felicità di riprodurre fedelmente insieme una di queste ricette: tutto riconducibile a un profumo, un gusto, un’azione.
In un certo senso e per tante piccole cose ho rivissuto anche io un pezzo della mia infanzia.

Delizioso!

mercoledì 21 maggio 2014

Segnalazioni editoriali#6 - FLAMEFROST, Due cuori in gioco

Tempo di nuove uscite editoriali, nuove segnalazioni. Oggi è la volta di una scrittrice interessante, Virginia Rainbow, e del suo nuovo romanzo, FLAMEFROST - Due cuori in gioco.
Curiosi?
Continuate a leggere!

AUTORE: Virginia Rainbow

TITOLO: “FLAMEFROST Due cuori in gioco”

EDITORE: autopubblicato con la YOUCANPRINT

USCITA: giugno 2014

NUMERO DI PAGINE E PREZZO:   356 pagine  prezzo 16,90

SITI DOVE E’ POSSIBILE ACQUISTARLO: www.youcanprint.it - www.ibs.it -  www.Amazon.it e altri siti online

Per informazioni riguardo l’e-book ed eventuali sconti, CONTATTARE  DIRETTAMENTE L’AUTRICE alla mail : virgy72@aliceposta.it o alla chat del suo profilo autore

Gli abitanti del pianeta Luxor, guidati dal re Thor sono scampati alla distruzione del loro mondo e vagano nello spazio alla ricerca di una nuova terra. I principi alieni Nardos e Gered vengono incaricati di compiere una missione misteriosa sul pianeta Terra.
È in questo contesto che si inserisce il rapporto particolare tra Gered e una ragazza terrestre, Sarah, che abita in un paesino delle montagne valdostane. Gered cerca di avvicinarla in tutti i modi, usando i poteri straordinari di cui dispone, ma lei rifiuta qualsiasi tipo di relazione, nonostante si senta molto attratta da lui.
Un mistero aleggia su tutta la storia e verso la fine cominciano a scoprirsi alcuni tasselli. In cosa consiste la missione dei principi? Chi sono le “soggiogate”?
In un intreccio via via più articolato, si delinea la delicata psicologia dei personaggi, che si cercano e si respingono, si incontrano e si allontanano, mentre la società aliena, che fa da sfondo alla storia, prende sempre più piede con le sue regole e i suoi riti peculiari.
Un mix di contrasti, dolcezza, passione e mistero, che tiene incollato il lettore alla pagina riga dopo riga in un ritmo intenso e coinvolgente.

L’AUTRICE
Virginia Rainbow è un’autrice che scrive fin da bambina, creando storie piene di immaginazione e sentimento. Ora passa il suo tempo tra il lavoro e la sua passione per la scrittura. Adora leggere, fare passeggiate in montagna e guardare i cartoni della Walt Disney. Il suo romanzo di esordio è “The black mask”.

Volete approfondire la conoscenza di Virginia Rainbow e dei suoi romanzi? Ecco dove potete trovarla:

PAGINA FACEBOOK FAN: www.facebook.com/pages/I-romanzi-di-Virginia-Rainbow/742792235778674

PAGINA PROFILO AUTORE: www.facebook.com/lamascheranera.romanzo


martedì 20 maggio 2014

L'Amanita#33 - Jane Eyre

Jane Eyre
Charlotte Brontë


Tutta colpa di Dickens.
Sì, perché se “il nome” più grande della letteratura britannica è zia Jane, quando penso al periodo vittoriano questa singolare famiglia al femminile offusca il “prolissico”.
Ergo, dopo una dose massiccia di “colui che abusò”, urge depurazione.
“Cime tempestose” in questo momento sarebbe eccessivo. “Shirley” è breve, ho bisogno di un volume più impegnativo. E “Jane Eyre” è sullo scaffale più basso… aggiudicato!
La trama è nota, anche per le versioni cinematografiche. Guarda caso, ho appena finito di leggere il romanzo…e sento che da qualche parte trasmettono il film. Apro una parentesi: dalla musica sembra la versione di Zeffirelli. Io non sono un’esperta di cinema, sono abbastanza iconoclasta, ma non amo questo regista. Mi sembra parecchio caramelloso: edulcora qualcosa che nasce amaro. Puoi mettere zucchero nella cioccolata fondente? Abominio! Parentesi chiusa.
Eppure non ci sarebbe bisogno di film: le parole sono così potenti da creare immagini nitide nella mente dei lettori.
Jane Eyre è un grandissimo personaggio.
In genere si crede che le donne siano molto quiete. Le donne invece provano gli stessi sentimenti degli uomini. Hanno bisogno di esercitare le loro facoltà, di provare le loro capacità come i fratelli; soffrono come gli uomini dei freni e dell’inattività, e fa parte della mentalità ristretta dei loro compagni più fortunati il dire che si devono limitare a cucire e a far la calza, a suonare il piano e far ricami. È stupido condannarle o schernirle, se cercano di fare di più o imparare di più di quello che è solito al loro sesso.
Oppure:
Posso vivere da sola, se il rispetto di me stessa e le circostanze me lo chiederanno. Non ho bisogno di vendere l’anima per comperare la felicità. Ho un tesoro interiore che mi manterrà viva anche se tutti i piaceri esterni mi saranno negati o offerti a un prezzo che non potrò accettare.
Ogni volta mi fa pensare a “La tempesta” di Giorgione, non so perché questa associazione di idee. È un romanzo ben congegnato, con parecchi chiaroscuri e pennellate cupe con improvvisi sprazzi abbacinanti.
C’è la stessa Gran Bretagna industriale e rurale descritta da Dickens, la stessa umanità con vizi e virtù, ma uno sguardo diverso. Lo sguardo di una donna che non si sente inferiore ad un uomo.
E mi scappa un sorriso. Ogni volta che lo leggo, mi stupisco del reverendo St. John. Ricordo che esiste, eppure continuo a rimuoverlo.

Deformazione professionale, immagino… 

lunedì 19 maggio 2014

Eventi di lettura#2 - Lettura animata La gallina soddisfatta

Prima si comincia a leggere, meglio è. E' uno dei miei mantra, ultimamente. E per non smentirmi, eccomi a pubblicare notizia di un evento di Lettura Animata per bambini dell'età 3-5 anni, in collaborazione con Scarabocchi Edicola e Cartolibreria, che si terrà venerdì 23 maggio alle 16,30 a Rosta, presso la Biblioteca Comunale AUGUSTO QUERRO - via Bastone 34, 10090 Rosta (TO). Per informazioni tel.: 0119541035.
La gallina soddisfatta, di Sandra Coluccia Berkol, verrà animata da Maga Babà, che ci condurrà in punta di piedi nel mondo sfaccettato delle adozioni, raccontate ai bambini.

Volete saperne di più? Abitate a Rosta e dintorni e volete partecipare ad una lettura animata? Non prendete appuntamenti per il pomeriggio di venerdì 23 maggio!


venerdì 16 maggio 2014

L'Amanita#32 - Il ladro di libri incompiuti, Seconda Parte

Il ladro di libri incompiuti
Matthew Pearl

Porto di Boston, 1870. Tra la folla vociante del molo si aggira un giovane con lo sguardo spiritato e un fascio di fogli bagnati sotto il braccio. Di lì a poco morirà e di quei fogli andrà persa ogni traccia. Il giovane lavorava per l’editore Osgood e le pagine scomparse, arrivate in segreto dall’Inghilterra, sono i nuovi attesissimi capitoli del romanzo a puntate che sta tenendo l’America col fiato sospeso: “Il mistero di Edwin Drood”, l’ultima fatica letteraria di Charles Dickens. Subito dopo arriva da Londra la notizia sconvolgente: Dickens è morto e con lui forse è andato per sempre il finale della storia che stava scrivendo, l’unico romanzo giallo mai uscito dalla sua penna.
Per sapere quale sia il destino riservato all’enigmatico Drood e continuare la pubblicazione del romanzo, a Osgood non resta che partire per l’Inghilterra…

Come giallo non c’è male. Il povero Osgood affronta davvero mezzo inferno, tra ladri, “bookaneers” (adoro questo termine, tra bucaniere e “pirata dei libri”), imbroglioni, spacciatori e trafficanti d’oppio senza riconoscere il vero nemico.
Perfino io questa volta ho individuato subito il colpevole, anche se non ho capito esattamente quanto pericoloso fosse. Suvvia, uno sconosciuto così gentile, sempre pronto al posto giusto e al momento giusto… puzza!
Anche l’accuratezza storica è lodevole. Le pagine ti trasportano nel 1870 e ti incollano lì: allora, mi fai capire o no come ne esce Osgood?
E come risolvi questa faccenda del più famoso incompiuto della storia della letteratura?
Ho apprezzato la conclusione di Pearl, tanto più che io non mi sarei mai posta il problema. Magari Dickens fosse stato fermato prima!
Rebecca Sand, “copista” e compagna di viaggio di Osgood, è l’unico personaggio che abbia realmente adorato: divorziata (impossibile restare col marito, reduce dalla guerra di secessione), lavora per mantenersi, è quella che definiremmo “una donna moderna”… è uno dei pochi personaggi inventati da Pearl.


In fin dei conti non ho buttato soldi, ma <<Colui che abusò della novel>> mi piace quanto prima: secondo me Dickens è parecchio sopravvalutato! 

giovedì 15 maggio 2014

L'angolo dei nani e dei giganti#6 - Il gigante più elegante


Della collana “un libro in tasca”, questo libro è veramente della grandezza di una tasca.
Comodo da essere trasportato insieme ai giochi dei bambini, può essere letto, raccontato e animato ovunque.
Bella la grafica, di forte impatto e accattivante per i più piccoli. Scrittura facile e non in rima. Tolto il gigante Adalberto, la favola è abitata da tanti animali.
Per i più grandi si riflette sull’altruismo, sulla generosità verso il gli altri, sulle priorità di ognuno di noi, sull’eleganza come valore principale per noi stessi. Validi argomenti da analizzare con i bambini.
Questi racconti mi fanno tornare bambina e spesso penso siano più utili ai grandi che ai piccini.

Meditate … meditate. 

martedì 13 maggio 2014

L'Amanita#32 - Il ladro di libri incompiuti, Prima Parte

Il ladro di libri incompiuti
Matthew Pearl

Turner aveva sentito il collo che s’irrigidiva e le vene che si gonfiavano all’udire quel nome particolare: Dickens.
Come se quella parola gli fosse marcita nelle viscere e ora gli strisciasse su per la gola.
Non si preoccupi, egregio funzionario della polizia a cavallo del Bengala: ha tutta la mia comprensione, ho la stessa reazione a quel nome. Anche se il suo problema è il figlio di Dickens, non scrittore, ma suo superiore nella polizia bengalese.
La mia storia travagliata con Dickens risale al millennio scorso, quando attorno ai sette-otto anni trovai “Il Circolo Pickwick" in “Piccole donne”. Se lo leggevano loro…
Sbagliato!
Bocciai Pickwick, Oliver Twist e quasi svenni di fronte alla piccola Dorritt. Ecchecavolo, avevo già pagato la mia curiosità con Eugenia Grandet e La cugina Bette del Balzac… meglio tornare ai pirati di Salgari. O dilettarmi con Kipling.
Comunque ritrovai Dickens al liceo. Odiai <<colui che abusò del genere letterario novel>>, così lo ribattezzammo io e Loredana.
Anni dopo e parecchi tentativi di leggere qualcosa di suo, mi ritrovo a sputare la stessa sentenza: secondo me Dickens è parecchio sopravvalutato.
Però… ammettiamolo, il titolo italiano è appetitoso. Certo, gli rispondi: bravo scemo, già che ci sei, ruba un libro concluso e magari autoconclusivo, pensa che sfiga beccare la parte centrale di una saga!
Quando ho aperto e sbirciato l’originale “The last Dickens” ho sbottato: sicuri che sia davvero l’ultimo? Prolissico (no, non è un errore, consideratelo un neologismo) com’era…
Ma è un tascabile, “morbido”, super scontato. Va be’, può essere un modo per accostarmi al tizio senza turbare stomaco e borsellino.
La storia comincia un giorno di giugno 1870.
Abbiamo due “scenari”.
Il Bengala, dove Turner è un agente di polizia alla prese con ladri d’oppio. L’India è una colonia britannica e l’oppio è monopolio di stato. Turner ed un suo collega inseguono un ladro e lo prendono.
Contemporaneamente, al porto di Boston, l’editore Osgood aspetta con trepidazione la nuova puntata dell’ultimo romanzo di Dickens.

Come? Tutto qua?
Certo che no!
Ma parliamo di uno che scrisse a puntate, ergo:

To be continued…

domenica 11 maggio 2014

L'Amanita#31 - Delirio di una notte di mezza estate

Delirio di una notte di mezza estate
David Safier

Avvertenza: da un punto di vista storico questo libro è straordinariamente privo di ogni fondamento.
Cominciamo bene. Chiudo e giro il libro.
La convivenza tra un uomo ed una donna – si sa – può essere un vero incubo. Ma cosa accadrebbe se i due dovessero condividere addirittura lo stesso corpo? È quello che succede a Rosa: si ritrova catapultata nella Londra del XVI secolo e imprigionata nel corpo di un uomo. E non di un uomo qualunque: William Shakespeare!
A volte leggere il classico “libro da spiaggia” fa bene alla salute.
Come?
A Torino non ci sono spiagge?
Sì, va be’, è un piccolo dettaglio irrilevante!
Dicevo. La mia furia di lettrice non manca di coerenza: dopo aver incontrato John Dee nella serie di Flamel e nel libro della Gregory, ora me lo ritrovo qua in calzamaglia e pendolino (grazie al quale rispedisce Rosa nel futuro, MA col Bardo ancora incorporato). Doveva essere un “tipino” interessante, colui.
Che l’universo stia cercando di dirmi qualcosa?!
Forse devo imparare ad usare il pendolo…
Decisamente, questo libro ha effetti collaterali. Non riesco a stare seria.
Sì, è un libro divertente con le sue esagerazioni e le situazioni ridicole e…
Ma io sono un’amanita.
Uffa.
Se “Anche i ricchi piangono”…
be’, anche le amanite ridono.

E fatevi ‘na risata, che è tutta salute!

mercoledì 7 maggio 2014

L'Amanita#30 - L'estate dei morti viventi

L’estate dei morti viventi
John Ajvide Lindqvist

Stoccolma è sull’orlo del caos. Dopo un’ondata di caldo torrido, in città si è creato un campo elettrico di grande intensità: le luci non si spengono, gli apparecchi elettrici non si fermano, i motori continuano a girare. E mentre nell’aria si avvertono strani ronzii, si scatena una violenta emicrania collettiva.
Si diffonde la notizia che negli obitori i morti si stanno risvegliando.
La prospettiva di ritrovare <<i cari estinti>> scatena le reazioni più disparate.
(…) Ma quando i morti ritornano, cosa vogliono?
Quello che desiderano tutti: tornare a casa.
E riaverli con sé non è esattamente come ci si aspettava.

Paradossale e tremendo.
Delirante.
Un incrocio tra Frankenstein, il vangelo, Stephen King, Edgar Allan Poe.
Eppure ci sono grandi questioni “sotto”.
Cos’è un essere umano? Solo un animale intelligente e razionale? Un corpo particolarmente evoluto? Può un corpo vivere senz’anima? Esiste l’anima immortale che vivifica e rende unico quel corpo e non un altro?
E, se siete cristiani, c’è anche il “Credo”.
Già: “Credo la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne, la vita eterna”.
Un libro inquietante.


Piccola frecciata velenosa. Una protagonista è una strampalata nonna sensitiva, cristiana molto credente. Ha una visione in cui la Madonna le chiede di collaborare. Cosa fa ‘sta stordita? Pensa di essere inviata ad evangelizzare i “vivi”, quando il suo compito è un altro. E qua infilo i cattolici come la sottoscritta: ma perché dobbiamo pensare di avere la verità in tasca? 

lunedì 5 maggio 2014

L'Amanita#29 - L'ipnotista

L’ipnotista
Lars Kepler

Si chiama Erik Maria Bark ed era l’ipnotista più famoso di Svezia. Poi qualcosa è andato terribilmente storto e ha promesso pubblicamente di non praticare mai più l’ipnosi.
Ha mantenuto quella promessa fino ad oggi, ma adesso c’è un paziente che ha bisogno di lui. È un ragazzo che ha appena assistito al massacro della sua famiglia. Erik sa che infrangerà la sua promessa.
Quello che l’ipnotista non sa è che la verità rivelata dal ragazzo sotto ipnosi cambierà per sempre la sua vita.
Il dottor Bark è un bel personaggio “incasinato”. Ha un lavoro impegnativo, la vita familiare complicata dalla malattia del figlio, adolescente emofiliaco…
Bark è uno dei protagonisti, ma sospetto una serie (BIP no, niente di grave, sto solo auto censurando le “esternazioni di gioia”): il filo conduttore dovrebbe essere l’ispettore Joona Linna. Personaggio che mi è simpatico, pare un mastino che non molla la presa finché non arriva dove vuole arrivare, ma forse c’è qualcosa di candido nel suo carattere.
L’autore sottolinea l’accento finlandese, dalle sonorità più morbide rispetto allo svedese; già questo mi intriga da matti: il mio <<cantilenante piemontese inside>> gongola!
La stessa cocciutaggine quasi infantile nel voler sentirsi dire “avevi ragione”… non mi ha infastidito, ma divertito. Linna non è un super poliziotto in carriera, ma un uomo che vuole arrivare alla verità.
Torniamo alla trama: leggiamo l’intreccio della storia del medico con altre vite ed alla fine scopriamo cosa lega tutte queste vite nel bene e nel male.
Molto coinvolgente.

Una notiziola interessante: Lars Kepler è lo pseudonimo dei coniugi svedesi Ahndoril.
Ahndoril…perché mi fa pensare al Signore degli Anelli?!

domenica 4 maggio 2014

Leggo, ergo sum.

...per quanto parli e scriva molto poco, ultimamente. Se non ci fossero Simona e Marzia, le altre due lettrici pervase dal sacro Furore Libresco, questo blog si disidraterebbe impietosamente, poiché sono stata trascinata in altri vortici. Tuttavia, è difficile tenermi lontano da questa creatura digitale, e rieccomi qui a promettere, stavolta non da marinaio, che sarò molto più presente in blogosfera. Per quanto impegnata in altre faccende, non ho smesso di leggere. Non potrei. Così come non potrei smettere di respirare. Riporterò adeguatamente i miei pensieri sulle letture portate a termine, di diverso tipo, leggere e d'evasione, di studio, per lavoro, e di altro genere ancora. Alcune mi hanno fatto ridere, come La costola di Adamo, di Manzini, e altre mi fanno riflettere e mi fanno impegnare, come A scuola di business, di Kyosaki, e altre mi hanno scosso corde che nemmeno sapevo di avere. Inoltre, recentemente devo far fronte anche ad un altro fenomeno: se su Facebook scorro la mia bacheca e leggo titoli di libri, o nomi di autori che ancora non conosco, immediatamente vengo assalita dalla brama completamente sconosciuta di RILEGGERE o di LEGGERE quei libri o quegli autori in questione. Strano, eh? Qualche giorno fa ho letto una citazione tratta da Il Piccolo Principe. Mi sono fermata in tempo, ma mi stavo già dirigendo verso la libreria per cercarlo: all'improvviso dovevo leggerlo di nuovo. Sono diversi giorni che in bacheca, su Facebook, compaiono citazioni e frasi di Paulo Coelho. Di lui lessi L'Alchimista, diversi anni fa, Veronika decide di morire e Undici minuti. Inutile dire che stavo di nuovo per andare a ricercare i titoli che ho già in casa, e a informarmi sui tempi di spedizione e ricezione degli altri che mi mancano. Cosa c'è di male in tutto questo? Nulla, se non una vistosa e preoccupante mancanza di NERBO, visto che mi sono ripromessa di finire i libri attualmente in corso, che sono almeno quattro, prima di passare a quelli del mio tavolino, in paziente attesa da mesi. Parte l'impulso, e io devo seguire il richiamo di un altro libro, anche se sono già impegnata. Non tentate di aiutarmi: non servirebbe a nulla.
Mentre cerco di non perdere la faccia con me stessa (fallendo miseramente), ho scritto anche per Eclettica, che è giunta al numero 4: questa volta ho esaminato La bugia di Natale, di Seth Grahame-Smith, che mi è piaciuta davvero poco, e The Signature of All Things, di Elizabeth Gilbert, che invece si è rivelata una graditissima sorpresa. Scoprirete meglio nei dettagli a cosa mi riferisco, per entrambi i libri.
Continua la mia partecipazione al Giro Letterario d'Italia, anche se appiedata. La mia "bicicletta virtuale" si è forata nelle prime tappe, e ora seguo il gruppo arrancando ultima ultima...ma arriverò. :-D
L'inarrestabile Maria di Start from Scratch Blog ha fondato un altro Gruppo di Lettura Scratch-made su Facebook, questa volta dedicato a Jonathan Franzen. Pensate che la Furiosa abbia almeno fatto finta di declinare l'invito, spiegando di essere già oberata di libri da leggere? Nemmeno per idea. Entusiasticamente incosciente, dotata della sua caratteristica forza di volontà da lumaca stanca, si è appropriata di un "romanzetto" breve breve di 605 pagine, del suddetto Franzen, e ci si è buttata dentro. Irrecuperabile. So long, Furious. 
E per finire, maggio, tempo di libri (ma pensa): Il Maggio dei Libri, e...il Salone del Libro di Torino. Vogliamo trascurarli? Non sia mai. Vi terrò informati. Sappiate che, se passa il mese di maggio senza nemmeno una virgola da parte mia, sono ritornata alla Grande Casa Celeste dei Libri a occupare il posto di Bibliotecaria Celeste che mi spetta di diritto. Vi ho amato tutti, ricordatevelo. ;-)

Piccole e grandi scoperte#2 - Alcuni titoli.

Un bel post di segnalazioni, molto ricco e lungo, frutto delle ricerche indefesse di Simona. Segnalo soprattutto quello che riguarda Ayrton Senna, con uno spaccato di vita del pilota brasiliano, per chi segue particolarmente la F1.
Divertitevi!

- Il libraio suona sempre due volte – D.Ferrari e D. Ruffinengo. Storia di due librai che girano il Piemonte per far conoscere al pubblico titoli di libri sconosciuti.
Si inventano un modo tutto loro per avvicinare i non lettori alle pagine stampate.
- Bella e Gustavo – Zita Dazzi. Libro per ragazzi. La recensione parla di storia attuale, ambientata a Milano. Amore inesperto, determinazione, amicizia e solidarietà i temi trattati
- Un giorno sull’isola – Concita De Gregorio. Raccolta di storie che la scrittrice è riuscita a “recuperare” e mettere su carta, di un semplicissimo gioco che suo padre faceva con suo figlio: inventava un personaggio, un luogo e tutto veniva animato con la fantasia. Un modo per tenere vivo un “lessico famigliare” e un nonno che ha insegnato molto.
- Ci siamo persi i bambini – Martina D’Amato. “Prima crescono, meno graveranno … “; “ trasformare le giornate in agende … “; “ educare oggi significa gestire …. “; “s’insegna a vincere piuttosto che a saper perdere … “. La recensione è lunga e tanti sono gli spunti per lavorare, da questo argomento si apre l’ultima fiera del libro per ragazzi a Bologna.
- Ultima, ma non per importanza, la segnalazione di questo articolo che completa la recensione Lo sport del doping per pura coincidenza.

- MORTE DI UN UOMO FELICE – Giorgio Fontana “narra in modo vivido la vita quotidiana nell’Italia ormai esausta per i colpi di coda del terrorismo brigatista; un mix tra fatti di cronaca e invenzioni letterarie dallo stile nitido e a tratti anche umoristico”. Libro storico e con una presentazione così scritta da Benedetta Tobagi direi che può essere un gran successo: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/04/24/quegli-anni-a-cuore-duro-nellitalia-ostaggio-delle-br37.html?ref=search
- L’OMBRA DEI PECCATORI – Ian Rankin. Amo la Scozia e amo i gialli, dalle recensioni mi pare che le due cose si sposino molto bene: provate a leggere qui http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/04/17/la-crime-story-e-nata-in-scozia-con-stevenson50.html
- SUITE 200. L’ULTIMA NOTTE DI AYRTON SENNA – Giorgio Terruzzi. Per gli appassionati di sport un viaggio nella vita di chi è stato questo grande e solitario uomo: http://www.66thand2nd.com/public/pdf_rass_stampa/terruzzi_senna_TTL_19apr14.pdf

Così Senna visse di corsa fino all’ultima notte in una Suite
Stefano Rodi
La storia del campione in un libro di Giorgio Terruzzi.
Veniva a mangiare. Anche da solo. Mi sono sempre chiesto: ma perchè un uomo così, celebre e ricco, un grande campione, decide di cenare in una trattoria come la nostra?». Così lo ricorda Paolo Liverani nella sua Trattoria Romagnola, a castel San Pietro Terme, non lontana dalla fatale pista di Imola. Ayrton, come se non bastasse il fatto che fosse Senna, era anche bello. Un carisma da dio greco. Aveva un talento assoluto, forse unico nella storia della F.l, e lo abbinava a un impegno e a uno spirito di sacrificio maniacale, ai confini dell'autolesionismo. Solo gli ingegneri e i meccanici della Honda, samurai giapponesi, sono riusciti a tenere il suo passo e a trovare una sintonia con quel campione unico e difficile. Spesso malinconico, quasi sempre serio, aveva dentro qualcosa di buio. «Siamo sempre esposti al pericolo. Pericolo di farsi del male. Pericolo di morire». Era un tipo solitario, concentrato per vincere, sempre. «Non sono fatto per arrivare secondo o terzo», disse una volta a Jackie Stewart. Adesso che il 1º maggio si celebrano i 20 anni della sua morte, a Imola, si possono vedere documentari, video, interviste. Ovunque. I momenti in cui sorride sono frammenti, attimi fuggenti spazzati via da una malinconia diffusa. Senna era un mondo a sé, in mezzo a quello della F.1. Era diverso, fatto di un'altra pasta unica, quella dei grandi. Quella di Walter Bonatti, Muhammad Ali, Maradona. Giorgio Terruzzi è uno scrittore e un giomalista che, per una serie di coincidenze, a cominciare da un upgrade su un volo che l'ha fatto rimbalzare in prima classe, ha visto e conosciuto Senna da vicino. In pista e fuori. Adesso ha scritto un libro intitolato Suite 200: quella dell’Hotel Castello di Castel San Pietro Terme, dove il pilota brasiliano ha passato l'ultima notte, prima di morire nell'incidente durante il Gp di Imola. 
«Che fosse un fenomeno lo si era capito dall'inizio», ricorda Giorgio Terruzzi. «Nel 1983, Frank Williams gli fece fare un test sulla pista di Donington. Senna non era mai salito su quella macchina. Era quella vecchia, dell'anno prima: freni un disastro, gomme pessime. Nell'abitacolo stava scomodo, era tutto sudato: aveva paura di sbagliare. È partito, ci ha messo cinque giri per trovare l'assetto giusto, dieci per uguagliare il record della pista. Poi ha spinto ancora e l'ha abbassato di quattro decimi. Ai box sono rimasti muti, sbalorditi». 
Questo è stato l'esordio, ma il suo nome nel mondo delle corse lo si conosceva già perchè nelle formule minori aveva vinto tutto quello che si poteva vincere. «A Monte Carlo, nel 1988, ha fatto una cosa che resterà per sempre», dice Terruzzi. «Una follia che alla fine nessuno ha mai capito bene. Credo nemmeno lui. Durante le prove fece il miglior tempo ma, invece che rientrare ai box, prosegui per altre cinque giri, andando sempre più forte, come in trance, fino ad abbassare il suo limite di due secondi, che in F.1 e un tempo biblico. Il giorno dopo, in gara, era in testa con un margine talmente ampio che ha allentato un attimo la concentrazione ed è andato a sbattere come un asino poco prima del tunnel. In preda al furore, visto che sbagliare per lui era una dannazione, è sceso dall'auto ed è tornato a casa sua, che era a cento metri dalla curva dell'incidente. Isabel, la domestica, che stava cercando di individuarlo in pista nella diretta tv, rimase a bocca aperta vedendolo rientrare con tuta e casco in mano». 
Il compagno go-Kart 
L'infanzia di Senna è stata particolare, così come il suo rapporto con il padre. Era nato in una famiglia molto ricca. Aveva la percezione della sua fortuna ma anche quella in modo sofferto: regalava macchinine, palloni e bici agli altri bambini. Il padre, Milton, gli compra un go-kart, pensando a un gioco come un altro, lui invece lì sopra trova molto di più. «Si accende una fiamma che non si spegnerà più e che brucerà più di tutto: delle amicizie e forse anche degli amori» commenta l'autore di Suite 200, che nel libro ripercorre parte di questi episodi, rivisti nell'ultima notte del pilota. «Nella prima gara vera di kart sareb¬be partito dalla pole position ma suo papà accolse la notizia con terrore. Se voleva fare quella gara, doveva partire dal fondo: era meno pericoloso. Milton, dopo il primo anno di corse in Inghilterra con le formule minori, lo fece tornare in Brasile a dirigere un'azienda di famiglia di materiali edili. Dopo averlo messo in pista da bambino, ha cercato ripetutamente di farlo smettere». Ma, alla fine, Senna è diventato Senna e anche suo padre ha dovuto accettarlo. Non è mai stato facile il loro rapporto: dopo la pri¬ma vittoria a Monte Carlo, nell'87, lo rimproverò perchè sul podio aveva spruzzato con lo champagne il principe Ranieri. Ayrton però non si è mai ribellato perchè nei confronti del padre avvertiva rispetto e gratitudine. È rimasto un tipo solitario: «La mia compagna fissa per 20 anni è stata la valigia». 
Le poche risate
Tra i piloti, un amico solo: Gerhard Berger, compagno di squadra, allegro, guascone, gaudente. Il suo opposto, che ha però capito da subito come prenderlo: in pista non poteva che imparare dal brasiliano, troppo più forte di lui. Lontano dai cordoli, invece, era Senna a essere fragile e allora "guidava" lui. Se lo tirava dietro, lo tirava fuori dai suoi pensieri, da quello sguardo sempre rivolto altrove. «Era l'unico con cui ho visto Senna ridere davvero» ricorda Terruzzi. «L'austriaco gliene combinava di tutti i colori: rane nel bagno, valigetta 24 ore con tutti i documenti lanciata dall'elicottero e ragazze fatte trovare in stanza senza dire che era quella di Senna. Lui scendeva nella hall di corsa dicendo: "Ti ammazzo". Ma lo diceva ridendo».
- IL  GIORNO DEI COLOMBI – Louise Erdrich. Racconta da maestra una saga di sangue e d’amore in nord Dakota: una storia dal ritmo circolare che appena terminata vorresti ricominciare; inizia così la recensione che ho trovato su questo libro : http://ilmiolibro.kataweb.it/booknews_dettaglio_recensione.asp?id_contenuto=3753816
- VITA MIGLIORE – Nikola Savic. I talent sulla lettura mi lasciano perplessa: leggete l’intervista fatta ad Andrea De Carlo sul libro in questione e giudicate voi: 
- LA BIBLIOTECA CHE VORREI – Antonella Agnoli. Dalla recensione molto interessante e poi io, noi che biblioteca vorremmo? http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/04/22/da-bradbury-ai-senzatetto-la-biblioteca-svela-chi-siamo50.html

Buona lettura: aspetto vostri commenti su quello che avete già letto e criticato.


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