lunedì 29 aprile 2013

Un premio per il blog Del Furore D'Aver Libri!



Oggi la giornata è iniziata benissimo: Giovy di Un lettore è un gran sognatore, ha premiato il mio blog con il Liebster Award. Un enorme G R A Z I E! E non solo per aver scelto il mio blog, ma anche perché mi ha fatto scoprire un lato nuovo di questo mondo blog in cui mi muovo ancora da neofita. Giovy, saprò ricambiare la tua fiducia! :-D
Ora, oltre ai ringraziamenti, c'è un regolamento da seguire, nell'attribuzione di questo premio:

1. Ringraziare nel post il blog che vi ha assegnato il premio

2. Scrivere 11 cose su di te

3. Rispondere alle 11 domande

4. Formulare altre 11 domande

5. Premiare 11 blog che si ritengono meritevoli

6. Informare i blogger

Scrivere su di me? Ci provo.
1.       Adoro i libri da quando ne ho memoria. Il primo ricordo lontano che ho è uno scatolone in cui mi sono tuffata, contenente un giocattolo e alcuni libretti illustrati. Dopo la prima estasi per il giocattolo, ho preso in mano i libri e ho dimenticato il resto.
2.       Adoro le lingue: se potessi, le studierei tutte. Per ora, sono ferma a quattro.
3.       Adoro Internet e il suo mondo in continua evoluzione.
4.       Adoro la tecnologia in tutte le sue forme.
5.       Viaggiare è la mia quarta passione (a pari merito con le altre tre: libri, lingue, Internet): se scegliessi di realizzare davvero un sogno selvaggio che ho da sempre, sarei perennemente con la valigia in mano.
6.       Sono una natura contraddittoria, spesso conflittuale: dopo anni di tira e molla, sono riuscita ad accettarmi. Ora cerco di creare valore da tutto quello che ho, buono e cattivo.
7.       Mi piace l’originalità e l’eccentricità (qualche volta) nelle cose che mi circondano, ma gli eccessi mi stancano.
8.       Ho scoperto di essere una GrammarNazi, ultimamente. La mia ferocia si scatena quando leggo i giornali, ascolto le persone parlare in televisione (a partire dagli stessi giornalisti), e quando vedo accenti e apostrofi distribuiti completamente a caso. Questo mi serve per migliorare me e la mia grammatica, le mie capacità di espressione: vedere gli errori altrui mette alla prova le mie conoscenze in materia. E qualche volta serve a correggerle e approfondirle. E questo mi distrae dal fare la maestrina con la penna rossa.
9.       Ho scoperto piuttosto recentemente che mi piace scrivere: mi rilassa, mi spinge ad essere più precisa.
10.   Mi piacciono le novità, gli stimoli.
11.   Ricerco il miglioramento continuo.

Rispondo alle 11 domande poste da Giovy:

1.       Cartaceo, e-book o entrambi?
a.       Sono ancora nella fase “cartacea”. Non ho capito ancora se mi piace l’e-book, pur con il mio amore per la tecnologia.
2.       Qual è il tuo scrittore preferito?
a.       Uno preferito in assoluto non c’è. Ve ne sono una marea, di tutte le epoche e di tutti i paesi: Shakespeare, Balzac, Svevo, Gramellini, Margaret George, J.K.Rowling, Banana Yoshimoto, Fielding, M.Z.Bradley, Tolkien, Christopher Marlowe, Augias…faccio prima a mettere qualche link della Treccani sul tema.
3.       E qual è lo scrittore che proprio non ti piace?
a.       Quelli che ho letto e non mi sono piaciuti, li ho rimossi direttamente. Se dovessi nominarne uno che non m’ispira per nulla, direi Moccia.
4.       Che genere preferisci?
a.       Tutti, a parte i romanzi rosa (non riesco più a digerirli) e la sociologia troppo cervellotica.
5.       Riesci a leggere 2 libri contemporaneamente?
a.       Sì. Ogni tanto anche 3.
6.       Quale personaggio di libri vorresti essere?
a.       Van Helsing.
7.       Preferisci mare o montagna?
a.       Montagna, decisamente.
8.       Quali sono i tuoi hobby e le tue passioni?
a.       Oltre a leggere, leggere e leggere? Disegnare, praticare yoga. Le mie passioni sono libri (credo di non averlo sottolineato a sufficienza), lingue, Internet e viaggi.
9.       Se potessi tornare nel passato, che periodo storico sceglieresti?
a.       Rinascimento.
10.   Se potessi vivere una storia d'amore letteraria, quale vorresti vivere?
a.       Nessuna, credo…
11.   Il tuo sogno più grande?
a.       Viaggiare leggera senza sosta.

Ed ecco le mie domande:

1.       Cosa ti piace, oltre a leggere?
2.       Cosa provi, con un libro in mano?
3.       Preferisci acquistare libri o prenderli in biblioteca?
4.       Se fossi titolare di libreria, quali libri non proporresti mai?
5.       Che genere ti piace?
6.       Ti è mai capitato di voler riscrivere il finale di un libro?
7.       Ti è mai capitato di voler riscrivere un libro che hai letto?
8.       Immagina di scrivere al tuo autore preferito, anche del passato. Cosa gli scriveresti?
9.       Quale personaggio letterario ti è piaciuto di più?
10.   Quale personaggio letterario hai detestato di più?
11.   Se facessi un trasloco, quale/i libro/i porteresti via per primo/i?

Gli  11 blog che premierei:


Grazie ancora, e sempre buoni libri!

martedì 23 aprile 2013

Amanda Miranda – Dolore e rinascita


Dal momento in cui entra nella grande casa, tutto accelera nella vita della giovane Mary. Appena posata la nuova cuffia da cameriera in testa, viene immediatamente mandata a servire la sua nuova padroncina bizzosa. Non appena la vede, la torbida Amanda la scruta come una seccatura che si trasforma in un bel giocattolo imprevisto, e la vuole, come se fosse davvero un oggetto, per poterne fare un’ulteriore pedina da muovere nella sua complicata scacchiera vitale. La ribattezza subito Miranda, le dà i suoi ordini, si ritrova di buonumore dopo essersi lasciata andare a qualche calcolo sordido per rendere la propria vita meno monotona ed esasperare un po’ quella dei genitori terribilmente vittoriani. Per un certo tempo, la vita scorre interessante e anche eccitante: Miranda si ritrova a seguire la bizzosa Amanda alle feste, a servirla giorno e notte, conoscerà il promesso sposo americano della giovane nobildonna. Gregory Forrest incarna un perfetto stereotipo, in questo tipo di letteratura “young adult”. E’ Americano, nuovo di spirito, borghese, ricco grazie all’intraprendenza e al lavoro duro del padre di basse origini, di bell’aspetto, viaggiatore e desideroso di conoscere il mondo, soprattutto quel vecchio mondo manierato in Europa, che tanto lo disprezza. La famiglia della futura sposa, naturalmente, nutre un nobile disprezzo camuffato da benevolenza aperta, “emancipata”. Loro sono il fiore (appassito e corrotto) dell’aristocrazia inglese che non può sopportare il contatto con il vile denaro, per quanto adori spenderlo in abiti e oggetti scintillanti. Tuttavia, è disposta al sacrificio di entrare in contatto con questa materia terribile, al fine di salvare dalla decadenza imminente la fortuna dei Whitwell. Ipocrisia alla massima potenza, per riassumere. Miranda conoscerà anche un aitante meccanico tuttofare della casa, John Thorne, che diventerà suo marito, in seguito. Sembra il coronamento di una vita completa e perfetta…tranne che è basata su fondamenta fragili, fatte di un segreto che coinvolge Amanda, e che finirà per creare odio, tensioni e sofferenza. Miranda, di indole mite, impara a odiare quella copia perfetta di se stessa che cela così tanta falsità e freddezza, mentre Amanda inizia a considerarla ingombrante, un peso di cui sbarazzarsi. Mentre iniziamo a temere per la vita di Miranda (Amanda non si ferma davanti a niente e a nessuno), il destino ha in serbo per loro una svolta non indifferente. Per raggiungere New York e il promesso sposo Gregory Forrest, le due giovani si imbarcano sulla splendida nave del Titanic, un gioiello mastodontico di tecnologia e lusso. Amanda si diverte, intreccia flirt spudorati, mentre Miranda soffre chiusa in silenzio, pensando a come potrà essere la sua vita a New York, in una casa lontana, in balia di una padrona ormai insopportabile. Tuttavia, qualunque ipotesi da lei avanzata sul suo futuro s’infrange insieme alla nave contro quel maledetto iceberg nel Nord Atlantico. Solo una delle due sopravvive a quella notte di delirio, per quanto a stento e gravemente ferita. Ed è una sopravvissuta, morta e poi rinata, che si dispone a vivere una vita completamente da zero, usando e dimenticando le sue esperienze passate. Chi è questa nuova AmandaMiranda?

Al via la Giornata Mondiale del Libro 2013 . libreriamo.it - recensioni libri

Al via la Giornata Mondiale del Libro 2013 . libreriamo.it - recensioni libri
Per chi è appassionato di libri, la Giornata Mondiale del libro si ripete 365-366 volte all'anno, a seconda che siano bisestili o meno. Mi piace vedere quante sono le iniziative che si prendono a favore dei libri e della lettura in giro per l'Italia e il mondo, ed è un modo per tenersi anche informati.

mercoledì 17 aprile 2013

Amanda Miranda – Un ricordo dal passato


Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, l’inaffondabile Titanic s’inabissò nelle acque gelide del Nord Atlantico. L’anno scorso, in cui cadevano i 100 anni di questo evento, i telegiornali mandarono servizi sul vero Titanic e sul titanico film di Cameron, che fu proiettato anche in quei giorni sulle reti Mediaset. Per non parlare delle eco mai spente del disastro della Costa Concordia, avvenuto a gennaio dello stesso anno. A qualcuno è sembrato un modo grottesco e macabro di ricordare quell’altro evento di un secolo prima. Quest’anno, invece, non se n’è saputo nulla, essendo tutti i giornalisti girati da un’altra parte, intenti a cercare di scoprire cosa capiterà nel nostro paese. Per un colpo di fortuna, navigando in Internet, ho visto la ricorrenza e ho cominciato a pensare se avevo letto qualcosa del Titanic. Un bel numero di articoli sicuramente, e il libro di Clive Cussler (Recuperate il Titanic!), che però ho quasi del tutto cancellato dalla memoria. Per certo, so che da qualche parte si nasconde una monografia dedicata alla nave, che tentava di far luce sui mille misteri piccoli e grandi, e sui mille particolari negativi e contrattempi che avrebbero potuto essere colti come segnali premonitori.  Una delle caratteristiche di un furioso di libri è che se ama un argomento, sente la necessità di procurarsi più libri sullo stesso, per avere un quadro più completo, più voci da ascoltare per crearsi la propria idea, per conoscere maggiori dettagli. Tuttavia, se il furioso non è almeno un po’ ordinato (l’esatto contrario di quel che sono io), qualche libro rischia di scappare dalla rete e di rifugiarsi a dormire indisturbato negli angoli più remoti della libreria. O della casa, come capita qui. All’improvviso mi è venuto in mente un libro che comprai parecchi anni fa, e che mi aveva colpito per il nome assonante contenuto nel titolo. Amanda e Miranda sono due giovani donne esattamente uguali nell’aspetto fisico:  media altezza, snelle, pelle bianca, lunghi capelli neri e folti, occhi di colore viola. Due gemelle? Il libro non lo chiarisce mai, perché le due ragazze sono nate a pochi chilometri di distanza l’una dall’altra, nei dintorni di Southampton, in Inghilterra, verso la fine del XIX secolo.

lunedì 15 aprile 2013

Il diario segreto di Anna Bolena – Il controcanto


Non potevo accantonare il discorso Tudor senza ascoltare anche la sua voce. Almeno,  per un po’ di tempo. I Tudor torneranno su queste pagine elettroniche tra diverso tempo, quando riuscirò a mettere le mani sull’ultima fatica di Margaret George, la biografia di Elisabetta I, la splendida figlia della Grande Cortigiana. Robin Maxwell è una scrittrice e sceneggiatrice americana esperta di storia inglese, cui ha dedicato la maggior parte della sua produzione letteraria: per gli altri titoli (tra cui un altro libro sulla giovinezza di Anna Bolena, e sulla vita di Riccardo III) e per ulteriori informazioni sulla sua vita, consiglio il suo bel sito: www.robinmaxwell.com. Il Diario segreto di Anna Bolena si apre con Elisabetta I, venticinquenne regina d’Inghilterra. Bella, splendente, colta, accorta, saggia, e inquieta. E’ nubile, e i suoi consiglieri si affannano a tormentarla (almeno finché lei glielo permette, e molto poco) sulla questione matrimonio. Elisabetta deve sposarsi, ma dev’essere particolarmente attenta a farlo. Se sposa un principe straniero, l’Inghilterra potrebbe diventare una provincia del regno di un altro (come le odiate Spagna e Francia). Se dovesse scegliere in casa propria…chi potrebbe mai essere, considerando le passate case regnanti degli York, dei Lancaster, che sopravvivono ancora, e coloro che mal digeriscono una regina non cattolica, figlia del controverso Enrico VIII e della sua innominabile cortigiana? Il cuore di Elisabetta palpita per il giovane Robert Dudley, futuro conte di Leicester, bello e ambizioso, accomunato alla regina da un passato nella Torre di Londra, quando la loro esistenza dipendeva dagli umori instabili dell’altra figlia di Enrico VIII, Bloody Mary. La ragion di Stato, che però parla fortissimo in lei, la convince a stare attenta, a essere guardinga: Elisabetta è innamorata soprattutto del suo regno. Prima ancora di chiarirsi le idee su come muoversi in futuro nel campo minato chiamato “matrimonio da fare”, lei si considera già sposata all’Inghilterra.

sabato 6 aprile 2013

Sono un lettore – Ho molte vite, e molta vita.


Leggendo gli ultimi post che ho scritto su due vite eccezionali, ho ripensato ad un’immagine che avevo visto parecchio tempo fa nel mio calderone sociale preferito, che esprime molto bene un altro lato del Furore d’Aver Libri. Leggere entrando nei libri consente di viverli. Nella propria mente nascono le ambientazioni e le creature raccontate dalle parole scritte: come in un cinema, prendono vita persone, profumi, colori e situazioni all’interno della propria testa, sensazioni e sentimenti nel proprio cuore. Come in una macchina del tempo, o in una produzione cinematografica hollywoodiana, si vivono pulsando tantissime vite. E quasi a costo zero…a parte quello del libro. Qualcuno potrebbe obiettare che in questo modo, non si vive sul serio. La frase contenuta nell’immagine sembra rispondere ad una critica, che spesso mi sono sentita muovere anch’io: “vai fuori a vivere, i libri sono solo carta. Non sai vivere sul serio, se ti accontenti solo di libri”; oppure: “chiudi il libro. Fai fuori a giocare/riposarti/passeggiare…” Come ho già dichiarato in un altro post, dire ad un lettore furioso di chiudere un libro è come cercare di calmare un toro con un panno rosso. E’ il lettore a decidere se, dopo cinque-sei ore passate a leggere, è stanco, bisognoso di riposo/cibo o se desidera contatti umani o con il mondo esterno. Ed è un giudizio INSINDACABILE. Refrattario a qualunque tipo di consiglio. Inoltre, in molti casi ho visto come le letture mi aiutassero ad apprezzare certi momenti e certe situazioni che altrimenti sarebbero passati inosservati. Attualmente sto vivendo la vita di Enrico VIII. Dopo aver ripreso il libro sulle sue mogli, mi sono ricordata di un’altra opera che mi aveva incatenato, un’autobiografia romanzata di Margaret George, Il re e il suo giullare. E’ Enrico VIII che ripercorre la sua vita. Racconta così uno dei suoi primi incontri con Anna Bolena: “Portava una veste verde chiara e il vento la smuoveva, come lo stelo d’un fiore. Tese la mano per toccare un ramo: era il movimento più aggraziato che avessi mai visto” (Margaret George, Il re e il suo giullare, pag. 269). Questo è un incontro storico, ma tante volte, nella nostra vita, abbiamo vissuto momenti simili nella nostra storia personale, la cui solennità qualche volta ci sfugge, perché siamo concentrati su altro. Leggere fa scoprire che si può far tesoro di ogni sfumatura, che va ad arricchire la vita reale, piuttosto che impoverirla o “chiuderla”, apparentemente, tra i circuiti di carta.    
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