giovedì 28 maggio 2015

Altra Cultura - Legami


Dopo il periodo della semina arriva puntuale il tempo della raccolta: e oggi si comincia.
Un programma e un progetto legato ad Altra Cultura e a Legami. Sì, apriamo domani un ciclo che durerà fino alle fine di luglio, di eventi, incontri, aggregazione e divertimento.
Dico apriamo, perché anche io nel mio piccolo sarò dietro le quinte di uno di questi incontri.
Un programma ricco, che spazierà dal cinema al teatro, alle mostre di fotografia, alle letture animate, a semplici incontri, confronti tra culture e persone diverse.
Tutto da dove è incominciato, l’incontro di persone con dei sogni, dei progetti, con la voglia di fare per diffondere cultura, comunicazione, pensieri, gioia di stare insieme, progettare e realizzare con le proprie forze e i propri mezzi. Proprio per questo incontro di idee e di lavoro ho avuto il piacere di condividere il mio entusiasmo con persone eccezionali.
Voi abitanti del blog, ricordate lo scorso anno la realizzazione della lettura animata “La gallina soddisfatta”? Bene, replichiamo con varianti strabilianti ed effetti speciali.
Quindi vi aspettiamo numerosi. Nel programma di eventi potrete spaziare e sperimentare quello che più vi aggrada.
Vi allego la locandina delle prime date … voi diffondete, divulgate, spedite, fate circolare, che più siamo, più ci divertiamo!

SimoCoppero

mercoledì 27 maggio 2015

Dexter - Quando si dice avere la professione nel sangue…

Ed ecco la svolta horror. Dopo una serie di post normali, quasi tranquilli, e addirittura strani per i miei comportamenti abituali, come quelli sull’Amore, ecco che svoltiamo decisamente verso l’horror, con Dexter. E’ un personaggio piuttosto famoso, protagonista dell’omonima serie tv, che Sky tramise diversi anni fa e che ogni tanto il digitale ripropone. Non pensavo assolutamente ad una genesi libraria per Dexter, finché non vidi scorrere, tra i titoli della sigla di testa “Tratto dal romanzo…”, per cui è scattata naturalmente la molla verso la ricerca e l’acquisto del suddetto. Questo è uno dei pochi casi in cui la trasposizione televisiva/cinematografica precede la lettura del libro, ed è stato abbastanza difficile leggerlo senza fare raffronti continui con la serie. Conosciamo tutti la storia portante: Dexter Morgan è un giovane e capace ematologo che lavora per la Scientifica della Polizia di Miami. Di aspetto tranquillo e carattere schivo, è molto competente nel proprio lavoro, analizzare le tracce di sangue nelle scene del crimine, a supporto delle indagini dei suoi colleghi investigatori, tra cui una sorella molto energica ed ambiziosa. Per quanto le sue affermazioni siano precise ed esposte con impeccabile rigore scientifico, è quando esce dal lavoro che Dexter Morgan diventa davvero interessante. Per lui, certe questioni giudiziario-investigative non si chiudono con il pc, quando esce dall’ufficio. Se il criminale che ha spezzato vite e sparso il sangue che è poi finito sui vetrini del suo microscopio, in virtù di chissà quale cavillo giudiziario o motivazione, non si seppellisce in galera a pagare per quanto ha fatto, e ritorna libero per le strade di Miami, Dexter si sente chiamato in causa a risistemare la situazione. Avendo l’accesso quasi libero e privilegiato ai database della polizia, l’ematologo è in grado di ottenere piuttosto rapidamente le informazioni di contatto necessarie per rintracciare il criminale prossima vittima. Di notte, Dexter si trasforma…nella sua essenza più vera, un predatore di altri predatori, soprattutto se sono serial killer. 
Le radici di questa sua doppia natura affondano nel suo passato, quando si è trovato immerso nel sangue di sua madre a tre anni, una situazione che lo ha trasformato per sempre, facendogli nascere un fortissimo istinto a uccidere. Il poliziotto che per primo accorse sulla scena del crimine, e che lo adottò quasi subito, dandolo in fratello alla figlia preesistente, vede subito quest’impronta che, se lasciata libera di crescere, potrebbe sguinzagliare un moderno Jack Lo Squartatore tra le strade di Miami. E lo addestra, insegnandogli a usare quell’istinto per ripristinare gli equilibri messi a repentaglio dai criminali, volgendo il suo talento da assassino proprio contro di loro. E’ un tema affascinante e spinoso: uccidere i criminali, in una sorta di contrappasso inesorabile e sarcastico…qui siamo oltre l’ironia. In otto stagioni, il Dexter televisivo insegue e sistema serial killer di ogni genere, rischiando moltissimo come incolumità personale e soffrendo perdite fortissime, soprattutto personali. Nella versione libresca, quattro sono i libri che compongono la serie, almeno quelli tradotti in italiano. Io ho potuto leggere Dexter – Il vendicatore, in cui domina un caso dai risvolti sorprendenti per il protagonista, e che i seguaci della serie conoscono molto bene. Se non avete mai visto la serie tv, è un buon libro, tradotto bene e con stile ironico. L’horror delle situazioni viene stemperato molto bene dalla voce narrante di Dexter che invade tutto il libro. Se invece avete visto la serie, non potrete fare a meno di vedervi il viso di Michael C. Hall davanti, e sentire la voce di Jennifer Carpenter (Debra Morgan, la sorella), e sentire qualche fitta di delusione o rimpianto, com’è capitato a me. 

LoreGasp

giovedì 21 maggio 2015

Scrittori Made in Campania - Il maggio di chiusura

Maggio è tempo di chiusure, non solo di primavera (o chi ne fa le veci, viste le previsioni atmosferiche recentissime). Il Salone del Libro di Torino si è concluso da qualche giorno, e già ne sento la mancanza. Martedì 19 maggio, invece, è stata l’ultima puntata dell’avventura web-radiofonica della Furiosa scrivente, quella dedicata alla scoperta, lettura e dialogo sugli scrittori campani, per la trasmissione WeekendOut su Radio Piazza Live. E anche di questo, sento già la mancanza…era un appuntamento fisso, che mi ha dato la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo, e di goderne. Ho più volte ripetuto che in questi mesi, da novembre 2014 a maggio mi sono creata una collana vera e propria di perle “libresche”, leggendo autori e storie straordinarie, che mi hanno permesso di conoscere un lato nuovo della nostra narrativa contemporanea. Non è tanto un modo di dire…sento davvero che è stato così, ed è ancora più apprezzato da parte mia, perché Kristina Stella, Lucia Mancino e Giulia Scotto Di Carlo, il trio di WeekendOut (cui si è aggiunta Danielina Fotina Barone, ultimamente) mi hanno permesso di portare avanti la “missione” sottintesa del Blog Del Furore, ovvero quella di leggere e far conoscere libri anche meno noti, importanti, ma che abbiano una luce e uno spessore che aggiungano e arricchiscano. Per questo, le ringrazio in eterno. Così come ringrazio Simona, per avermi cercato i nomi degli scrittori. La rubrica degli Scrittori Made in Campania è nata proprio così: si trovano già alcune recensioni dei libri che ho letto, ma è abbastanza lontana dall’essere completa…sarà la mia missione sotterranea di questi giorni.
Potete trovare già qualche nome, come quello di Paolo Trombaccia Errico, il medico-scrittore-medico autore de La casa illuminata dal vento e de La leggenda del ragazzo che scoprì iprodigi del Ganoderma. Michele Serio, e La dote, un lato B troppo bello per lasciare indifferenti. Vladimiro Bottone e la sua ammaliante Vicarìa, piena di insidie mortali. Massimo Cacciapuoti, che cerca la felicità Non molto lontano da qui. Francesca Illiano, coroner sui generis dell’Autopsia del Terzo Millennio. Renata De Martino e il suo Commissario Criscuolo, fratello minore di Totò e cugino dell’ispettore romagnolo Coliandro. Ma ve ne sono ancora molti, molti altri, come Francesco Mari, Giusy Marchetta, Francesco Costa, Diana Lama, Diego Da Silva…compariranno tutti, perché sono tutti perle della mia collana partenopea. Ognuno di loro ha contribuito a svelare un pezzo dell’anima letteraria napoletana, che è molto più complessa di quanto sembri a prima vista. Solitamente, è un’anima forte, che si nutre e si fonde di contraddizioni. Un’elevatezza di pensiero e di sentimenti, che poi si specchia in un’equivalente bassezza e slealtà degli stessi. Una tendenza all’umorismo, allo sfottò, che spesso vira in tragedia e pesantezza. E così velocemente…nello spazio di un respiro, cambiano gli sguardi, le espressioni, le parole, i gesti del corpo. Se avete animo da esploratore, e vi piace ascoltare le anime regionali al di sotto delle narrazioni degli autori, date un’occhiata alla rubrica, e sfogliate uno di questi libri. E’ mio dovere avvertirvi, però, che sono tutti ipnotici e focosi, come la terra da cui provengono.


LoreGasp

mercoledì 20 maggio 2015

L'angolo dei nani e dei giganti#13 - In cammino con San Michele

Ho nuovamente passato un po’ di tempo con la mia amica Anna.
Chi segue il blog avrà letto le recensioni dei primi due libri delle avventure di Anna. Questa volta la protagonista della collana di PiemonteArte della Mediares, non è un’investigatrice, o meglio non è alla ricerca di indizi, ma di informazioni culturali da scambiare con il suo amico di penna o di computer che abita in Francia.
Il libro con contenuti storico-artistici è più indirizzato e consigliato per un pubblico di adolescenti; stessa stesura e meccanismo dei precedenti, tra lettere, email, telefonate e informazioni culturali e storiche ricercate dai due amici, Anna e Jean ci accompagnano lungo il Cammino di San Michele, percorso che risale al medioevo e che riunisce importanti abbazie dedicate a San Michele Arcangelo.
Tappa finale del nostro cammino la Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte e di Torino. Ottimo il lavoro dell’autrice nello strutturare il racconto per tenere nel lettore sempre alta l’attenzione e senza mai annoiare; come tutti gli altri libri della collana, posso essere impiegati come guide turistiche e come materiale didattico. Mamme, insegnanti, questi libri aprono dei mondi!

Io vado a iniziare la quarta avventura di Anna: a presto amici!

martedì 19 maggio 2015

Il Blog Del Furore D'Aver Libri al Salone del Libro di Torino 2015 - Istantanee.

Il cielo su Torino e il Salone del Libro 2015
Oggi calerà il sipario di questi lunghi giorni del Salone del Libro di Torino e come sempre dopo ogni chiusura è tempo di bilanci.
Si chiude il sipario, ma non si esauriscono i libri fortunatamente, e io mi trovo qui a condividere con voi il mio bilancio personale: mi sento come una piccola goccia in un immenso mare, ma so di essere molto meno di una goccia, una bambina davanti ai regali il giorno di Natale.
Il lavoro che ho svolto prima della kermesse, durante e a breve nel fatidico “dopo”, mi ha arricchito, mi è piaciuto, mi ha soddisfatto, mi ha dato per qualche motivo modo di pensare a quanto è bello tenere in mano un libro, quanto è difficile affrontare la marea dei riluttanti alla lettura, ma vale la pena lavorare sodo sempre, per coinvolgere sempre più gente al furore di avere libri.
Questo percorso è iniziato per caso e nella speranza che possa continuare per molto, mi ha dato la possibilità di conoscere gente nuova, gente che ha arricchito il mio lavoro, la mia conoscenza, la mia cultura, e ha stimolato le mie idee. E’ stato emozionante sentire il proprio nome durante la presentazione del progetto PiemonteArte, nella sala arancione; è stato bello sentire la propria collega di blog raccontare la nostra nuova rubrica, il progetto che racchiude questo meraviglioso blog a cui collaboro.
Non mi rimane che ringraziare le persone che ho incontrato e conosciuto; le inserirò in modo casuale perché per me ognuno di loro è importante: Gabriella Monzegno, Giulia Piovano, Valeria Pavese, Paolo Trombaccia Errico, Enrico Cavallitto, Valeria Amerano, Marzia, tutti voi lettori e non per ultima Loredana.
Nei miei progetti ci sono sogni e per ogni sogno tanto lavoro per tramutarlo in realtà …
Vado, vado …. Grazie libri e grazie a tutti voi.

SimoCoppero



…ite, missa est. In questi giorni tendo ad usare un linguaggio religioso, ma non sono in grado assolutamente di spiegarne i motivi. Oggi si conclude l’ennesima edizione del Salone del Libro di Torino, vissuto dalle due Lettrici Furiose in modo particolare, direi quasi originale. Tanto per iniziare, qualcuno nella stanza dei bottoni del Salone si è accorto che esistono i book blogger, e ha pensato che non fosse una mossa così cattiva concedere loro l’accredito come categoria professionale per entrare in una “fiera di settore” (consentitemi l’aziendalese). Se ancora non abbiamo un pass o un badge, è già un passo avanti…e in questo Paese, certe cose si fanno con calma più che olimpica. Secondo, la mia formidabile collega di blog Simona è riuscita ad organizzare una presentazione del Blog furioso al Salone, grazie alla nuova rubrica Ti consiglio un libro! dedicata ai ragazzi, creata anche sull’onda della collaborazione con Mediares, cooperativa-casa editrice dalle mille idee brillanti e interessanti per i più piccoli e i più giovani. Alla Furiosa scrivente l’onore di parlare del Blog e soprattutto della nuova iniziativa…come sentirete e vedrete nel video qui sopra. Mi unisco nei ringraziamenti anch’io per le persone che ha citato Simona…Dopodiché, è iniziato il tour libresco vero e proprio. Un giro per gli stand con gli occhi puntati sui libri, e le mani distanti dal portafoglio. Nel mio caso, dovrei lasciarlo a casa e basta, ma in questa occasione ho superato me stessa e perfezionato il mio autocontrollo, per cui non ho comprato niente. Uh, no, non è vero. Un libro è venuto a casa con me, sì. E uno veramente eccezionale. Uno di quei titoli che non si trovano molto facilmente in giro, e su un personaggio estremamente affascinante e particolare della nostra storia italica, il Principe di Sansevero. Nobiluomo napoletano vissuto nel XVIII secolo, era un vero e proprio Pico della Mirandola dei suoi giorni, colto, versato in molte arti, compresa quella molto contestata e misteriosa dell’alchimia. Essendo uno spirito così avanti rispetto ai suoi contemporanei, si è visto affibbiare il nomignolo e l’etichetta di stregone, se non addirittura negromante…potevo restare indifferente di fronte ad un personaggio così? Tanto, non ci sarei riuscita. Grazie al Principe, ho conosciuto un altro esponente della Napoli colta e letterata, il suo editore, con cui ho avuto l’enorme piacere ed onore di partecipare ad una conversazione su Templari, Filippo il Bello, l’alchimia, e i simboli misteriosi disseminati in tutta la città. Stamperia del Valentino: segnatevi questo nome, se desiderate approfondire argomenti di un certo spessore e poco consueti. Per me, questo Salone è stato tutto all’insegna della Napoletanità, e questo non deve stupire più di tanto, visto che ogni martedì, da novembre, Kristina Stella e il suo ineffabile trio di Radio Piazza Live mi lasciano uno spazio nella loro trasmissione WeekendOut per parlare di scrittori Made in Campania. La bizzarra conferma arriva anche dal fatto che il Paese ospite, quest’anno, era la Germania; esiste un sottile e resistentissimo filo rosso tra Napoli e gli scrittori tedeschi, che da secoli subiscono il fascino della città al punto da desiderare di morire, dopo averla vista. Almeno, questo è quello che recita una citazione famosa attribuita a Goethe. Ma non è finita qui. 
Paolo Trombaccia Errico
Venerdì siamo ritornate, e accompagnate da un altro napoletano illustre, il dott. Paolo Trombaccia Errico, nella sua veste soprattutto di scrittore visitatore del Salone. E’ stato divertente e particolare parlare di cultura, libri, atteggiamento verso la vita con una persona del suo calibro e della sua personalità così poliedrica. E sabato è stato il turno di conoscere un altro scrittore napoletano, che vive e lavora a Torino, ovvero Vladimiro Bottone, autore del bellissimo Vicarìa, nonché persona squisita e conversatore brillante. Non so quanto sia stato piacevole per lui parlare con me, che non ho smesso un attimo di subissarlo delle mie impressioni sul dott. De Consoli, l’anima nera del suo romanzo…in questo caso, il Furore di Aver Libri si è manifestato in tutta la sua perniciosa potenza. J Ma quante volte mi capita di parlare di un personaggio con il suo creatore? Non troppe. Ma se tutto va come deve…non divaghiamo.

La mia nuova divisa

Cosa mi porto a casa di questo Salone, oltre al libro sul Principe, e a bellissimi momenti in compagnia di persone stimate e ammirate? La foto qui accanto. E’ stata una delle prime cose che ho visto iniziando il tour del Salone ed è l’immagine che lo riassume meglio di chilometri di parole…ed è quello che condensa immediatamente il mio pensiero di vita. Naturalmente, il posto di Esorcista Capo è mio per diritto di nascita.

LoreGasp

lunedì 11 maggio 2015

Roberto Saviano - ... Leggete per vivere!

Sono giornate lunghe, difficili e impegnative per me ultimamente, come per tanti di voi; il mio cervello sempre in movimento spesso mi chiede di essere spento, ma cerco di non assecondarlo soprattutto se si parla di lettura.
Ieri sera, oppure posso dire questa notte nelle ore insonni che mi accompagnano, mi sono imbattuta in Roberto Saviano, un Roberto Saviano ospite in un programma per ragazzi.
Ascoltandolo mi sono emozionata, soffermandomi sul peso delle sue parole, sul messaggio lanciato a tanti giovani raccolti in uno studio che per un caso strano della vita si sono trovati in mano un libro regalato. Per qualcuno sarà stata la prima volta, per qualcuno magari la centesima.
Nelle pagine del blog, nei giorni scorsi, abbiamo letto le parole di Loredana sull’iniziativa #io leggo perché# e nei giorni prima e dopo io ho seguito i tanti articoli usciti sui giornali circa la diffidenza delle persone che per regalo si sono trovati un volume in mano il giorno dell’iniziativa.
A tre giorni esatti dall’apertura del salone del libro di Torino e in un mese di maggio da sempre mese del libro, voglio dedicare a tutti voi questo stralcio dell’intervento di Roberto Saviano, sperando che arrivi diretto ai vostri cuori come è arrivato al mio e la certezza che ognuno di voi “furiosi lettori” , sparga a macchia d’olio questo messaggio spettacolare: NON LEGGETE PER DIVERTIRVI, NON LEGGERE PER ISTRUIRVI, LEGGETE PER VIVERE!

A voi le parole di Roberto Saviano:

Penserete avendo questo libro tra le mani cosa c’entra? Proprio in questo momento un libro, io credo che invece c’entri molto: nessuno più di un ventenne, perché questa è la vostra età ha il diritto meraviglioso di avere un libro tra le mani. Al libro in realtà ci si arriva da soli lo so, suona un po’ paternalistico il consiglio, l’indicazione “leggi”, sembra quasi come “ama veramente” “ascolta buona musica” ti senti un po’ invaso quando ricevi il consiglio ma mi sono preso questi minuti invece per invitare a guardare il libro non come una montagna inscalabile come spesso succede, si percepisce una raccolta di poesie, un romanzo, un saggio, come qualcosa di complicato da affrontare. Anzi invito a catapultarvi nelle librerie, saccheggiare libri, mettere Il naso tra le pagine, senza timore: la complessità è una delle cose più belle da affrontare nei libri. Ci sono libri terribili, orrendi, altri invece meravigliosi ma sta a voi la scelta e leggendoli si comprende la differenza.
Spesso mi è capitato di pensare, da quando ho il libro tra le mani, che non sono semplici parole, ma qui dentro c’è tempo, tempo per scriverlo, tempo per assaporarlo; avete tra le mani una cosa preziosa in questo momento, non è un titolo, non è un trailer, non è un flash, tempo, qualcosa che starà con voi per un po’, che è stato costruito attraverso tempo. Mi è sembrato sempre quando leggo di moltiplicare il tempo, come se la mia vita non mi fosse mai fino in fondo bastata e leggere mi aumentava la vita. Ma non è perché ti senti più bravo o hai più nozioni, hai più possibilità di percepire le strade dell’esistenza. Umberto Eco dice una cosa anche divertente “se un uomo di 70 anni non ha mai letto e ad un certo punto e muore, muore dopo aver vissuto 70 anni, se un uomo invece ha letto muore a 5000 anni” perché leggendo è stato lì nell’esatto momento in cu Caino ha ammazzato Abele, è stato lì quando Cesare è stato pugnalato, è stato lì quando Leopardi ha fissato l’infinito.
Leggere in qualche modo è avere un’immortalità al contrario, è come se ci permettesse di vedere l’intero percorso che ci ha portato qui, quindi vivi di più, sei qualcosa in più. In questi anni un po’ complicati io ho identificato la mia vita con i libri, cioè dove c’erano i libri lì sentivo casa, forse è proprio per questo che ho scelto oggi di portare questo libro che quando ero ragazzino mi piaceva tantissimo che è Dostoevskij con “Le notti bianche”, perché c’è il protagonista che ha 26 anni, e Dostoevskij non gli da un nome, si chiama il Sognatore, un ragazzo un po’ solitario che passa la vita attraversando libri e sognando un’esistenza che sente lontana ma che cerca di avvicinare attraverso le pagine. Sogna anche un amore romantico che sente irrealizzabile, però una notte succedere qualcosa, una notte bianca. Le notti bianche sono quelle prime notti d’estate in Russia del nord dove il celo non diventa mai buio e anzi è chiaro. Dostoevskij inizia proprio così, dicendo “era una notte incantevole, una di quelle notti che succedono solo se si è giovani gentile lettore, il cielo era stellato, sfavillante tanto che dopo averlo contemplato ci si chiedeva involontariamente se sotto un cielo simile potessero vivere uomini irascibili ed irosi”...prosegue con il racconto e poi asserisce: “La potenza di Dostoevskij risiede nel raccontare il sentimento, l’emozione. Qui forse è bene ricordare che non dovete dare per scontate le emozioni o i sentimenti, in molte parti del mondo non è possibile esprimere emozioni etc etc ci sono molte parti dove baciarsi in pubblico è reato.... Ci sono in molti stati delle regole durissime che impediscono alla felicità di essere espressa; vi ricordate “Happy” di Pharrell? C’erano diverse cover che facevano del suo video, ne avevano fatte in tutto il mondo, in Italia ovunque, ebbene hanno fatto quella cover anche in Iran che decidono di fare appunto “Happy” di Pharrell, di riprendersi, di postare on line, e di farlo sui tetti di Teheran, provo a farvi vedere questo video (VIDEO).
Questi ragazzi provano a fare questo video per raccontare al mondo che anche i giovani iraniani vogliono sorridere, giocare, danzare. La polizia si accorge di questo video, li arresta, li condanna a sei mesi di carcere e a 91 frustate a testa, una condanna ricevuta con la condizionale che li costringerà nella tv pubblica a chiedere scusa. La condanna è aver violato la morale pubblica: uomini che danzano con donne, poi una musica americana. Questo è un peso specifico, del provare un’emozione, del poter provare a condividerla e non è l’unico caso. Pensate che pochissimo tempo fa in Libia, l’Isis, ne avrete sentito parlare, soldati autoproclamatisi dello Stato Islamico hanno requisito in Libia strumenti, tamburi, in altre parti hanno requisito chitarre. Ho portato delle foto che mostrano come raccolgono questi strumenti e gli danno fuoco perché nella loro folle interpretazione dell’Islam li considerano strumenti nemici. Vedete, ancora una volta la musica, l’amore, il sentimento e la condivisione della felicità è visto con pericolosità, e non è soltanto una questione del fondamentalismo islamico… Insomma, può sembrare incredibile, ma si ha paura dell’amore, del sentimento perché almeno per un momento, quando provi quell’emozione, pensi che le cose possano cambiare… Queste canzoni, come “Happy”, mica sono una canzone di denuncia sociale, mica sono dei reportages, delle accuse politiche, no, ma semplicemente ti dicono che vale la pena vivere e vale la pena vivere con felicità e se vuoi vivere con felicità non subisci quei regimi, vuoi cambiare le cose, vuoi trasformare, è per questo che fa paura… Ho parlato troppo -conclude Saviano- ma c’è il passaggio di una lettera che Gustave Flaubert scrive ad una donna e in queste righe lui fa il più bell’invito a leggere che ho mai sentito nella mia vita e recita così “non leggete per divertirvi, non leggete per istruirvi, no, leggete per vivere”


SimoCoppero

venerdì 8 maggio 2015

Il Blog del Furore di Aver Libri al Salone del Libro di Torino 2015

Sono felice!!!! Strano inizio per un post del blog, ma questa volta non mi trovo qui per recensire un libro, ma per condividere con voi che solitamente mi leggete, la mia gratitudine e la mia felicità.
Ho iniziato a scrivere su queste pagine per gioco, per passione; una passione disarmante per le pagine stampate. Questa possibilità mi è stata data da un’amica di vecchia data, amante di libri come me, con cui ho condiviso disavventure ma tante sfaccettature di cultura.
Lavoro, passione, dedizione, idee, buchi nell’acqua, hanno portato me e Loredana a realizzare e condividere un sogno: parlare del Blog "Del furore di aver libri" e del nostro amore per i libri e per la cultura al Salone del Libro di Torino.
Sulla nostra strada abbiamo avuto la fortuna di conoscere Gabriella che ha fatto in modo che questo sogno diventasse realtà.
Quindi dopo i ringraziamenti da parte mia a Loredana e Gabriella per l’aiuto, la professionalità, il lavoro svolto, la collaborazione, la loro capacità di aver tramutato il mio vulcano di idee in progetti solidi e l’apertura della nuova rubrica “Ti consiglio un libro!”, la sopportazione, invito tutti i nostri lettori all’appuntamento giovedì 14 maggio 2015 ore 14.00 nella sala arancione all’interno del Salone del Libro di Torino, all'interno dell'evento Piemontarte.
Grazie anche a tutti voi lettori e amici per la dedizione che ci mettere nel leggerci e nel commentarci.
Grazie, grazie, grazie. Il Blog …. Il Salone del Libro di Torino …. Un sogno diventato realtà … e noi fanciulli sappiamo quanto i sogni facciano bene al cuore.

SimoCoppero

…e ci siamo. Maggio è tornato e anche il Salone del Libro, il paradiso in terra di ogni lettore, più o meno Furioso. Entrare al Lingotto, e vederlo ricoperto di carta stampata, di libri, libri, libri, libri. Libri ovunque. Io vedo solo quelli. Contenitori variegati di storie, reali e inventate, conoscenza, sapere, che non aspettano altro che di essere adottati, letti, portati a casa, tesaurizzati. Non prendo in considerazione altro come case editrici, i problemi, dubbi, le polemiche, i dibattiti più o meno intellettuali sulla questione libro. Semplicemente, non m’interessano. E’ la cultura, la conoscenza, l’accrescimento spirituale, la bellezza, che cerco da sempre, in un libro.
Con Simona la collaborazione è nata davvero per gioco e per caso…dopo aver condiviso parecchie dis-avventure lavorative, ci siamo ritrovate nella comune passione per i libri, e da lì, il Blog è cresciuto e si è ampliato. Voglio ricordare anche l’altra voce del Blog, quella che è un po’ più corrosiva e che ama salire in cattedra, talvolta, dalla sua Amanita rossa e bianca, Marzia, che non sarà al Salone con noi fisicamente, ma che ci accompagna sempre e ovunque in spirito!
Quest’anno non mi sarei mai aspettata di portare il Blog al Salone del Libro, se non fosse stato per lo spirito e la perseveranza di Simona che ha cercato e ottenuto la risposta giusta, concretizzatasi in Gabriella. Probabilmente lo ritengo ancora un sogno…se volete accompagnarci nel nostro Furore, save the date: giovedì 14 maggio 2015 ore 14.00 nella Sala Arancione del Salone del Libro di Torino, durante Piemontarte.


LoreGasp

giovedì 7 maggio 2015

Nuova rubrica per il blog - Ti consiglio un libro!

Il Furore di Aver Libri non ha mai riposo, e non ha mai fine. E non ha età. Da oggi, L'Angolo dei Nani e dei Giganti, che continuerà a essere tenuto da Simona nel modo impeccabile di sempre, dà origine ad una rubrica a sé stante, riprendendo un'iniziativa che avevamo lanciato da queste pagine di bit qualche tempo fa. Ti consiglio un libro! è il nome della rubrica, dedicata ai consigli (e anche agli eventuali s-sconsigli, perché no) di lettura per i ragazzi, da parte degli stessi ragazzi. Non molto tempo fa abbiamo ospitato una giovanissima lettrice-autrice di recensioni, Martina, che ci ha donato le sue opinioni sui libri letti, motivandone i consigli. Poiché ameremmo moltissimo che il Furore di Aver Libri si diffondesse a macchia d'olio su tutto il pianeta, abbiamo deciso di aprire la possibilità di diventare "recensore" per un giorno (e anche più giorni) a tutti quei ragazzi, fino ai 18 anni, che amano leggere, parlare e consigliare i libri. Esattamente come ha fatto Martina con noi...gli scritti verranno pubblicati su queste pagine elettroniche, con l'etichetta Ti consiglio un libro!, con il nome e l'età del giovane articolista. Naturalmente, nel pieno rispetto di tutte le regole di privacy possibili: i genitori devono fornire un consenso scritto e non compariranno mai foto dei ragazzi, o altri dettagli personali. Che ne dite, o giovani, giovanissimi Lettori Furiosi, e relativi genitori? Desiderate partecipare? Desiderate saperne di più? Rimanete sintonizzati su queste pagine...ne parleremo ancora. E visto che ci siete...fate particolare attenzione ai post sul Salone del Libro in arrivo...
Nel frattempo, leggete i consigli della nostra Martina!

Loregasp

mercoledì 6 maggio 2015

Nuda proprietà – L'Amore a sorpresa

LoreGasp

...soprattutto per me. E per sottolineare maggiormente il caso straordinario che rappresenta questo libro per me, ho scritto Amore con la maiuscola. Il mio cuore di granito ha sussultato e ascoltato in silenzio questa storia brillante quanto un gioiello, bevendola con attenzione a piccoli sorsi.

Intenso quanto la sua autrice, che ho potuto conoscere e apprezzare di persona, questo libro svelto cattura e rinchiude nel suo mondo apparentemente gentile e dimesso.

La sua protagonista, Nora, sembra una tranquilla signora di mezz'età, un'insegnante in pensione, che si dedica anima e corpo alla cura della madre anziana e acciaccata, in una quotidianità fatta di grigio, piccole cose gozzaniane, in una città da sempre considerata altrettanto grigia come Torino.



Le docce emozionali di PATER

Paolo Trombaccia Errico, l'autore de La leggenda del ragazzo che scoprì i benefici del Ganoderma, e La casa illuminata dal vento, ama riflettere su quanto prova, prima ancora di scriverlo. Non sempre è facile mettere su carta tutto quello che sboccia nel suo cuore, poiché dovrebbe scrivere un romanzo al giorno...e per questioni di tempo e priorità, questo diventa difficile da gestire.

Ecco l'idea delle docce emozionali: riflessioni di cuore su quanto lo scrittore prova e sente, un'esperienza concreta di "doccia" spirituale, che finisce per farlo sentire pulito e in connessione con l'Universo. Qui sotto potete trovarne un esempio, che vi consiglio di leggere facendo partire la canzone del video di John Legend. Sono tante le docce che gli fioriscono nell'animo e favoriscono riflessioni in chi legge. Per essere aggiornati, seguitelo nella sua Pagina Facebook, PA T ER.

DOCCIA EMOZIONALE
Quando un uomo arriva a dire ad una donna:
"tu sei la mia fine e il mio principio"
è come se quell'uomo le dicesse :
"tu per me sei TUTTO"
ma TUTTO è Dio
Ciò significa che in quell'unione, lui ha trovato il COMPLETAMENTO delle polarità, + e - che si fondono, yin e yang che si amalgamano, maschio e femmina che diventano UNA SOLA ENTITÀ. Maschio e femmina diventano UNO appunto. Diventano Dio.
Qualche volta Nostro Padre si infila prepotentemente nelle nostre vite parlando di SE STESSO in questo modo sconvolgente, proprio per sconvolgerci!
Gli artisti capaci di apprezzare la potenza e le sfumature di quell'inimmaginabile stato d'animo divinizzato, riescono a riprodurlo in opere che poi diverranno esse stesse immortali come chi le ha ispirate.
Ho avuto la fortuna di provare questi stati d'animo nella mia vita per cui mi risulta semplice capire quando un altro uomo li sta vivendo e in questo testo e in questa musica, per esempio, c'è tutta la misteriosa opera divina della Creazione dell'Amore tra un uomo e una donna.
Vi auguro, Amici, di riuscire a dissolvervi prima o poi, in un abbraccio d'Amore che vi porti al centro della vostra Origine. Che vi porti quindi, nelle braccia di Dio.
Non esiste niente di più meraviglioso!
Potrete avere miliardi di ricchezza, o essere i più potenti al mondo, i più intelligenti, i più colti, i più forti o i più scaltri ma, non appena sarete immersi in uno di questi momenti d'amore, vi renderete conto senza alcuna ombra di dubbio, che tutto ciò che avevate accumulato e credevate di essere stati, era ZERO al confronto di quella immensa e straordinaria RICCHEZZA DIVINA piovuta su di voi.
Il continuo della vita subirà una svolta inarrestabile.
Ogni cosa prenderà un altro valore.
Quello sarà l'inizio del RITORNO A CASA.

PAolo Trombaccia ERrico



martedì 5 maggio 2015

Il Rifugio degli Elfi - Giveaway di ebook fantasy


Oggi giornata prolifica di post nel blog. Stavo dimenticandomi di una bellissima iniziativa, da parte del blog Il Rifugio degli Elfi. Da oggi, fino al 13 maggio compreso, avrete la possibilità di prendere parte ad un bellissimo giveaway di ebook fantasy, in collaborazione con l'editore Wizards & Blackholes. Potrete persino partecipare, all'estrazione di un abbonamento per 10 ebook, destinato ad un solo fortunato.
Come partecipare?
Collegatevi a questo link, subito, e lasciate un commento. Approfondite le istruzioni che vi scrive Raffaela nel suo blog e preparatevi comodi per leggere fantasy!

Scrittori Made in Campania#6 - Non molto lontano da qui – Cerchiamo la felicità...

...ed ecco un altro grano per la mia collana napoletana, di cui ho entusiasticamente inondato le orecchie degli ascoltatori di WeekendOut ieri sera, in anticipo sui tempi. Un'altra sorpresa, per me, a distanza di pochi giorni. Nel giro di poco meno di una settimana, ho letto due, e dico due, storie d'amore che ho adorato dal primo all'ultimo bit. Sono due libri completamente diversi, per sesso e provenienza degli autori (un'insegnante piemontese e uno scrittore napoletano), e per età dei loro protagonisti, ma li accomuna l'aver raccontato l'Amore in un modo che è andato dritto al centro del mio cuore di granito, da sempre riottoso alle storie rosa. Inizio a credere che questo granito sia di qualità scadente, o che nel tempo sia stato sostituito il materiale, e che io mi stia rammollendo. Torniamo pure al libro vero e proprio. L'autore è Massimo Cacciapuoti, e ha all'attivo diversi romanzi, e da uno di questi, Pater familias, è stato tratto anche un film. Nel leggere la sua bibliografia, sono stata colpita da questo titolo e dalla sinossi breve, che riguardava la ricerca della felicità del protagonista. Giacomo Rossi è un ragazzo come tanti.
Ventenne, universitario, di bella presenza, abitante di Roma, figlio di genitori benestanti, accompagnato da una sorella un po' sbiadita e tenuta sullo sfondo. Mentre la maggioranza dei coetanei che gli assomigliano sarebbe felice di navigare nella vita con queste caratteristiche, Giacomo è profondamente insoddisfatto. E' vuoto. Si sente vuoto. Il suo rapporto con il padre manca di espressione; l'amore sconfinato per il suo genitore non gli attraversa le labbra e non arriva al cuore dell'altro, immerso in una tristezza di vita che non riesce a risolversi davanti a nulla. La sua migliore amica, una presenza importantissima e confortante della sua vita, Cristina, è poco meno di una fidanzata a tutti gli effetti, lasciata però pura e intonsa: nessun contatto sessuale, per quanto la sua bellezza e i suoi atteggiamenti suscitino reazioni profondamente corporee. Il suo curriculum scolastico è eccellente, ma presto comincia a perdere colpi. Giacomo è una potenzialità fortissima, che non riesce ad esprimersi totalmente. Inizia qualcosa, un rapporto di lavoro, un'amicizia, un amore, e diventa il migliore, il più preparato, il più esperto, l'amante e l'amico più attento, ma raggiunto un limite, qualcosa cambia rotta e lo allontana, lo spinge in direzione opposta, diventa rinunciatario, sospettoso, sfuggente, pesante. Incontra Francesco, un dj brillante e acclamato dalle notti discotecare romane, il suo esatto contraltare, che gli insegna il mestiere e lo lancia nel campo, aprendogli una bellissima carriera, che culmina in un contratto prestigioso presso un locale famoso dell'ambitissima Londra. Tutto gira splendidamente, Giacomo può essere soddisfatto di se stesso, carriera, soldi, vita glam, donne a volontà...finché la sua ansia esistenziale non riprende il sopravvento. E' la morte del padre che lo richiama in Italia, e il decorso del suo dolore impietrito e abbandonato a se stesso. Dopo un periodo di chiusura, Giacomo risorge, occupandosi della vineria del padre e portandola a ottimi livelli di fama e incassi. E' figlio e fratello esemplare, lavoratore indefesso, zio attento di un bimbo che sta per essere abbandonato dal proprio padre, coinvolto in una storia famelica di breve durata angosciosa. Ancora non ci siamo, con Giacomo. Nemmeno in questo lutto, dove i sentimenti prevalgono, e i rapporti si rinsaldano e trovano nuovi significati, il giovane riesce ad andare fino in fondo. Non riesce a lasciarsi andare all'Amore, pur arrivandoci vicino. Un muro, una barriera sorgono da antifurto naturale a proteggergli il cuore dall'immergersi troppo a fondo. Alice, la donna di cui è profondamente innamorato e impazzito, non riesce a scuoterlo fino in fondo dalla sua autodifesa...nonostante l'argomento non sia dei più leggeri e facili, questo è un libro fresco e immediato. Si legge subito, e non si riesce ad accantonare tanto facilmente. Per questo motivo, prendetelo e leggetelo lontano da impedimenti come pranzi, cene, orari di lavoro, appuntamenti di qualunque genere. Giacomo vi racconta la sua vita nel suo linguaggio di universitario moderno e colto, come se fosse uno degli amici della vostra compagnia. Ascoltatelo, ma non siate troppo duri con lui. Non giudicate il suo vuoto interiore e l'incapacità di spingersi tanto a fondo. Abbiamo attraversato tutti questi momenti, e per qualcuno oltrepassarli vuol dire morire dentro. Ultima avvertenza...non siate precipitosi, nel finale.


LoreGasp

lunedì 4 maggio 2015

Piccole e grandi scoperte#16 - Spunti di lettura ottava puntata

Ottava tappa dell’iniziativa curata da Giuseppe Culicchia  su Tuttolibri. Siamo in una libreria di Torre Pellice, questi libri consigliati:


IL SOLE DELL’AVVENIRE di VALERIO EVANGELISTI: Valerio Evangelisti, distaccandosi dai temi narrativi che lo hanno reso noto come scrittore, racconta in questo romanzo di ampio respiro le vicende di alcune famiglie di braccianti e contadini romagnoli, dall'epoca post-risorgimentale alle soglie del 1900. Sono storie minute, in cui si intrecciano momenti ora drammatici ora briosi. Assieme disegnano un quadro ben più grande, esteso a tutta l'Emilia Romagna e all'Italia. La trasformazione agricola di una regione, la bonifica di territori malsani, l'affermarsi del movimento cooperativo e di quello socialista, con le sue varie anime spesso conflittuali, la lenta e sanguinosa conquista della democrazia. Ciò è visto con gli occhi di protagonisti solo in parte consapevoli dello scenario grandioso in cui si muovono. Attilio, l'ex garibaldino che sperimenta tutte le forme e le miserie del precariato; Rosa, vittima predestinata ma non docile dello sfruttamento e dell'arroganza di chi comanda; Canzio, il ribelle per indole, refrattario all'ideologia e attratto dall'azione. Assieme a costoro una folla colorita di personaggi turbolenti e litigiosi, spesso realmente esistiti; trascinati in vicende politiche e umane che li porteranno dalle pianure e dai colli di Romagna alle paludi dell'Agro romano, fino ai campi di battaglia in Grecia. Umili costruttori di un Sole dell'Avvenire che non sorgerà mai, quanto meno nelle forme che speravano. Inizio di una trilogia estesa per un settantennio...

NON E’ STAGIONE di ANTONIO MANZINI: C'è un'azione parallela, in questa inchiesta del vicequestore Rocco Schiavone, che affianca la storia principale. È perché il passato dell'ispido poliziotto è segnato da una zona oscura e si ripresenta a ogni richiamo. Come un debito non riscattato. Come una ferita condannata a riaprirsi. E anche quando un'indagine che lo accora gli fa sentire il palpito di una vita salvata, da quel fondo mai scandagliato c'è uno spettro che spunta a ricordargli che a Rocco Schiavone la vita non può sorridere. I Berguet, ricca famiglia di industriali valdostani, hanno un segreto, Rocco Schiavone lo intuisce per caso. Gli sembra di avvertire nei precordi un grido disperato. È scomparsa Chiara Berguet, figlia di famiglia, studentessa molto popolare tra i coetanei. Inizia così per il vicequestore una partita giocata su più tavoli: scoprire cosa si cela dietro la facciata irreprensibile di un ambiente privilegiato, sfidare il tempo in una corsa per la vita, illuminare l'area grigia dove il racket e gli affari si incontrano. Intanto cade la neve ad Aosta, ed è maggio: un fuori stagione che nutre il malumore di Rocco. E come venuta da quell'umor nero, un'ombra lo insegue per colpirlo dove è più doloroso.

IL FIGLIO di PHILIPP MEYER: Dalle grandi praterie annerite da immense mandrie di bisonti, agli smisurati ranch di proprietà di un pugno di allevatori che regnavano come monarchi assoluti su schiere di vaqueros, al paesaggio arido e desolato punteggiato dalle torri dei campi petroliferi, la storia del Texas occidentale è la storia di un susseguirsi di massacri, la storia di una terra strappata di mano più e più volte nel corso delle generazioni. E inevitabilmente anche la storia dei McCullough, pionieri, allevatori e poi petrolieri, è una storia di massacri e rapine, a partire dal patriarca Eli, rapito dai Comanche in tenera età e tornato a vivere fra i bianchi alle soglie dell'età adulta, per diventare infine, sulla pelle dei messicani e grazie ai traffici illeciti fioriti nel caos della Guerra Civile, un ricchissimo patròn. Ma se Eli McCullough, pur sognando la wilderness perduta, non esita ad adattarsi ai tempi nuovi calpestando tutto ciò che ostacola la sua ascesa, suo figlio Peter sogna invece un futuro diverso, che non sia quello del petrolio che insozza la terra e spazza via i vecchi stili di vita, e non può che schierarsi con trepida passione dalla parte delle vittime. La storia, però, la fanno i vincitori, ed ecco allora Jeanne, la pronipote di Eli, magnate dell'industria petrolifera in un mondo ormai irriconoscibile, in cui di bisonti e indiani non c'è più neanche l'ombra, e i messicani sono stati respinti al di là del Rio Grande...

Buone letture


SimoCoppero
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