lunedì 1 dicembre 2014

L'Amanita#47 - Alice nel Paese delle Meraviglie

Alice nel paese delle meraviglie

Lewis Carroll

Alice incanta non solo i più giovani ma anche gli adulti, che nel suo mondo meraviglioso scoprono un altro sé, pronto a sfidare ardui giochi linguistici, entusiasmanti trucchi psicologici, situazioni impossibili che mettono in discussione la realtà e svelano l’irresistibile fascino dell’assurdo. In un romanzo in cui la sospensione dell’incredulità è d’obbligo, il gusto del gioco non può essere dimenticato e va riscoperto con occhi che sappiano guardare al di là del consueto, perché qui è l’essenza della vita, e forse tra i sogni segreti di tanti c’è proprio la tana di un coniglio bianco in cui perdersi.


Ho sempre odiato questo libro.

Non mi piacque prima dei sei anni, quando che me lo lessero; sono una donna fortunata, già: chi legge qualcosa ad un bambino vale quanto un angelo che spalanca finestre su altri mondi.
Lo detestai al liceo, anche se non fu un’imposizione del programma scolastico e lo mollai senza rimpianti.
Lo so, non è un bell’esordio e chiedo scusa a chi ha tratto da Alice profondi insegnamenti. E se non fosse stato per il dottor “Bones” McCoy, non sarei andata a ripescarlo.

Cosa c’entra Star Trek?

A volte mi prende il famoso “s-ciupùn” e vado a ravanare tra i DVD della mia limitatissima videoteca (uno scaffale piccolo e corto). Ho scelto “telefilm a caso della prima serie ST” e tra questi c’è un episodio in cui McCoy ha un incontro ravvicinato con un grande coniglio bianco, che sembra uscito dal libro di Carroll.

E mi sono domandata – ahimé – il fatidico “ma perché?”.

Copio l’indice per chi, come me, ha rimosso la trama:

Nella tana del Coniglio. Un lago di lacrime. La Corsa Confusa e la storia con la coda lunga. Il Coniglio e la Lucertola. I consigli del Bruco. Pepe e Porcellino. Un tè da matti. il campo da croquet della Regina. La storia della Finta Tartaruga. La quadriglia delle Aragoste. Chi ha rubato le Paste? La testimonianza di Alice.

Continua a non interessarmi.

Eppure ha tutti gli elementi fantasiosi che di solito m’intrigano, non è scritto male ed offre molti spunti. La tana col tunnel strano, un mondo rovesciato, la semantica sconvolta, le leggi scombinate, l’apertura all’infinito…

Niente, non mi ha trascinato fra le sue pagine e non mi sono persa con Alice: ho attivato la SuperVicky per uscirne in fretta.

Nota positiva: ho ritrovato l’obliato Stregatto o Gatto del Cheshire, il suo sorriso alla Garfield – che è ancora motivo di scherzi fra me e Loredana – e la citazione del proverbio ripreso da T. S. Eliot e di conseguenza anche da A. Lloyd Webber (A cat may look at a king, che è all’inizio del musical: Can you look at a king?).

In compenso ho capito perché McCoy ha visto il Coniglio Bianco…

8 commenti:


  1. Chiedo scusa per l'errore, forse dovuto ad un copia-incolla balordo: QUANDO ME LO LESSERO, senza "che".
    Se vi interessa Star Trek, l'episodio è "Shore Leave"

    RispondiElimina
  2. Ah, questo libro è particolare anche per me. La prima volta che lo lessi, da bambina, non ci capii nulla. Non c'era niente da capire, ovviamente, ma io non ero poi così sicura che non avessi da razionalizzare l'intera vicenda...un coniglio bianco generatore di ansia con il suo orologio e il suo mantra "E' tardi!" "E' tardi!", Alice che diventa infinitamente piccola e poi grande, una Regina che ama tagliare teste (ecco, già sento maggior simpatia e comunione d'intenti), un Cappellaio Matto e le sue tazze di tè. Una volta cresciuta, ho dimenticato completamente il libro, se non serbando un po' di disagio. Poi ho letto qualche critica per cui Lewis Carroll fosse in realtà un pedofilo che dimostrava il suo amore per le ragazzine glorificando le gesta di una di queste in mondi paralleli, quasi fosse un altro Nabokov. Qualche settimana fa mi sono sorpresa a pensare alla Regina e al Cappellaio Matto del libro, pensando che forse meritava una seconda possibilità. Beh, allunghiamo la lista, dov'è il problema...

    RispondiElimina
  3. Ti vedo bene con una bella ascia (modello "Gimli il nano" ti piace?).
    Quella del Carroll pedofilo mi mancava.
    Sissì, rileggilo: secondo me vai definitivamente in letargo.

    Detto fra noi, mi basta mammà ad alitarmi sul collo "è tardi, è tardi!", avere anche un enorme coniglio...

    RispondiElimina
  4. Devo dire che le asce sono un po' pesanti. "Impegnano", ecco. Preferisco le katane, così sottili, eleganti, COOOOOOL. (sì, non sto tanto bene. Si vede?) In ogni caso, non sono razzista e se proprio serve, vada per l'ascia. Ogni tanto essere sbrigativi va bene.

    Più penso alla questione del coniglio bianco che si materializza con la sua ansia, più mi convinco che neanche Lewis Carroll si sentisse poi così bene...:-D

    RispondiElimina
  5. Ma allora non sono sola ............. E' un libro che ho sempre odiato, rimasto nella libreria di mia mamma per decenni, mai letto fino alla fine, ho odiato persino il cartone animato! Grazie Marzia, penso che l'unica copia che fino ad ora ha transitato a casa mia verrà messa definitivamente in pensione!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prego! E se hai qualche Dickens da "eliminare", io e Loredana sapremo convincerti: perché occupare lo spazio prezioso di una libreria con libri che non ti parlano?

      Seriamente, puoi sempre riciclarlo e scambiarlo con qualcos'altro. Però adesso sono curiosa: cosa avranno trovato quelli che amano "Alice ecc."?

      Elimina
  6. Bellissimo Alice nel Paese delle Meraviglie e fantasticamente adatto a questo periodo :-) dell'anno. Un saluto Grande Loredana - spero tu abbia passato un Felice e Sereno Natale.
    Tanti ma tanti auguri per un Ottimo San Silvestro ed un Migliore Anno Nuovo. W il 2015 !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Arwen, è sempre un piacere leggerti. Un salutone enorme a te e un grandissimo augurio di un 2015 scintillante!

      Elimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...