lunedì 25 febbraio 2013

L’Amish Fiction – Qualche perplessità


Entrambe le tendenze, dice l’autrice, sono riconducibili allo stesso desiderio delle donne di vivere e sperimentare storie romantiche, per quanto ai poli opposti. Da una parte il tintinnio metallico e freddo delle manette e dall’altra…l’arrotolatura del fieno.  I assumed the two trends were related, but on opposite ends of the spectrum–women wanted their own version of romance, but some want it with a dose of handcuffs and others want it with a doseof…hay baling?
Ehm. Come dicevamo prima, in un commento, pare che “tertium non datur”, ovvero, niente via di mezzo. O torbide espressioni al limite della segregazione della passione amorosa, oppure virtuosa sublimi nazione che si concretizza nel duro lavoro della terra (in questo caso del fieno). In uno dei post sulla trilogia delle sfumature, mi ponevo anch’io una domanda simile: ma cosa vogliono le donne davvero nel sesso, nell’espressione della libido? Manette e balle di fieno potrebbero essere due risposte, per quanto diametralmente opposte.  Proseguendo nella lettura, scopro che dei tre libri letti per esplorare il genere, nessuno è stato scritto da un’autrice Amish. E questo si riallaccia a quanto detto in precedenza: gli Amish se ne stanno tranquilli per i fatti loro, senza provare il desiderio di andare in giro per il mondo a farsi pubblicità.  Nessuno di loro cerca consensi o approvazione per il proprio modo di vedere la vita, per cui, da dove arrivano queste notizie? Il genere sta anche riscuotendo un certo successo, poiché molti lettori affermano di essere curiosi sugli Amish, e cercano informazioni su di loro, oppure perché hanno avuto antenati mennoniti, come si può leggere da un intero thread sull’argomento in Goodreads. Sì, capisco la parte della curiosità. Ma questa diminuisce alquanto, quando si scopre che non sono informazioni di prima mano. Eppure questo non sembra preoccupare molto il pubblico. I personaggi, soprattutto quelli femminili, sono presentati più come icone che non esseri umani, di sangue e carne come tutti quelli che camminano su questa terra, ma caratterizzati da una visione del mondo e tradizioni ferme a qualche secolo fa. Le donne sono vestite in modo dimesso, sono gentili, pazienti, dedite alla casa e ai lavori che devono svolgere, non hanno attacchi d’ira, non rispondono per le rime. Il loro atteggiamento sembra quasi portato a esempio. Ma non c’è un vero e proprio approfondimento nell’animo di queste persone, e non c’è da meravigliarsi, dato che nessuno può dire di conoscerle, se non qualcuno di loro che ha deciso di non tornare più dal tradizionale rumspringa.
C’è’ un pezzo dell’articolo che mi ha colpito in modo particolare: “The details are presented as occurring (“thewomen went to a quilting frolic” or “the men stood around and then had abarn-raising, the women prepared the food”) but there’s no meat behind thewriting. I know just as little about the nuances of daily Amish life as I didbefore. There are farms. There are barns. Women cook stuff. The end. I want toknow what if feels like to cook over a stove in July without air conditioning.I want to know what it feels like to get a splinter during a barn raising. Iwant to know what calluses you would develop after quilting for hours and hours.” Ci sono fattorie, stalle, le donne cucinano, gli uomini costruiscono gli edifici, le donne si occupano di cucito. Bene. E…poi? Dove sono le sfumature di un modo di vivere così completamente diverso, c’è una completa e piana accettazione di tutti i doveri da compiere, non ci sono sogni, desideri, recriminazioni? Come si comportano, tra di loro, uomini e donne? Sapendo che esiste un mondo al di fuori, dotato di comfort e tecnologia, non hanno mai desiderio di farne parte, non risentono del peso della loro austerità anacronistica? Cosa provano le donne a concentrarsi sui loro lavori di cucito e cucina? Li ritengono una missione, o un’incombenza seccante, a volte?

2 commenti:

  1. Non ci siamo.
    No, non partire in quarta, non è una critica al tuo post. Ho qualche problema di comprensione.
    Sono delusa da chi cerca di imbrigliare la letteratura (sì, sono d’accordo, le 50 sfumature non rientrano nel genere, sono un’operazione commerciale e di qua a definirle letteratura…). E sono…nauseata? tediata? irritata? (cerca qualche altro aggettivo che esprima dissenso ed usalo liberamente) dal mondo femminile che mi circonda.
    O i miei cromosomi xx sono fallati (la seconda x ha una “gambetta” più corta? Insomma, è zoppa come me…). O capisco un tubo del mondo in cui vivo. E se mi trovi una terza opzione in barba ad Aristotele, ben venga;-)!
    Insomma: davvero il mondo femminile occidentale fluttua tra le 50 sfumature e la proiezione del mondo Amish di qualcuno che neppure conosce questo mondo? Un mio amico le definirebbe (censura)“cose” mentali…
    Sì, ho capito: alla base c’è l’esigenza di un sogno romantico, perché no…ma dovresti aprire un capitolo infinito sulla definizione di romanticismo.
    …un libro che fa sognare?
    …pagine che aprono un mondo o più mondi come un tappeto magico che svolazza tra dimensioni infinite?
    …parole che fanno volare via?

    (Dimenticavo, ci penso dall’altro giorno; la terza opzione esiste: imparare a scrivere!)

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    1. E' un bell'esercizio di riflessione, sì. A prima vista, pare che davvero il mondo occidentale femminile fluttui tra queste due opzioni: perversa sottomessa o santa del focolare. Non sono poi tanto diverse...in entrambi i casi, le donne sono sottomesse, comunque. Nella prima situazione si usano le manette, mentre nell'altra una serie di precetti fortemente anacronistici, scaturiti da una visione antropocentrica della vita e dello spirito. E quando dico antropocentrica, intendo incentrata sull'uomo. Apparentemente, sono gli uomini ad essere i centri di potere veri e propri nella società Amish, almeno per quanto possiamo saperne dalla superficie che ne filtra. Le donne hanno compiti e doveri, e sembrano figure pallide che obbediscono e...basta. Ripeto, sempre dalla facciata che in qualche modo vediamo, ma è una superficie molto sottile e molto lacunosa. Il mondo femminile è fortemente confuso, e l'apparente dicotomia 50 sfumature-50 balle di fieno ne è un esempio. Da quello che vedo e sento anch'io, la maggior parte delle donne è confusa sul proprio ruolo e sulla propria essenza nel mondo, perché non conoscono se stesse davvero. Hanno imparato a conoscersi quasi esclusivamente attraverso gli occhi degli uomini che da sempre le hanno incasellate in ruoli: madre, moglie, figlia, sorella, amante, santa, prostituta, ogni volta spezzettandola e identificandola in quella sola casella e basta. Tutto questo per cosa? Controllo, controllo, solo controllo. Ora che siamo arrivati in questi tempi ancora più confusi, in cui i tradizionali ruoli uomo che governa, domina, decide, donna che accetta tutto passivamente si sono vieppiù incrinati, portando a scambi, rifiuti, perplessità, ognuno dei due sta tentando di conoscere se stesso, di ritrovarsi, e di iniziare in un modo nuovo. Io, personalmente, ho difficoltà a identificarmi o accettare un mondo in cui le donne sono animali da monta incatenati o sante del focolare che cucinano, badano ai figli e regnano fittiziamente solo in cucina. Anzi, questa descrizione del mondo Amish volutamente superficiale, intesa forse a voler recuperare dei ruoli e valori ormai vissuti e anche invecchiati, mi disturba non poco. Ma dall'altra parte, rifiuto anche l'idea che avere il potere significhi permettere a qualcuno di incatenarti o di frustarti per fini sessuali. La cosiddetta via di mezzo...c'è, ma bisogna vederla!
      E in quanto alla definizione di romanticismo...è una parola che mi scatena qualche allergia. Io stessa non ho trovato una definizione ancora che mi piaccia. Quella del movimento letterario mi fa un po' sorridere, e allo stesso modo, quella alla Baci Perugina, molto zuccherosa e con tanti cuoricini, mi irrita alquanto. Probabilmente, se dovessi scegliere, parlerei di libri e situazioni che fanno sognare. Comunque, hai ragione: presto aprirò un capitolo sulla definizione di romanticismo. Se n'è perso il gusto e il significato, nel corso dei secoli...

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