No, il titolo non è un refuso, è scritto giusto. È quello
che ho pensato subito quando l’ho letto, ovvero che avessi capito male io o
fosse un errore di battitura. È la prima porta curiosa che ci invita a leggere
il secondo romanzo di Claudia Semperboni, scrittrice piemontese adottata da
poco dalla Liguria.
Entriamo nella sala del libro con l’impressione che l’azione
si stia svolgendo da un po’, come se la rappresentazione fosse iniziata qualche
tempo prima. Siamo in ritardo? No, affatto, è Alida, la voce narrante del
romanzo, che sta riflettendo sulla sua vita, pensando quasi a quello che può o
non può condividere con noi. Sta parlando a noi, ma in realtà, il suo vero
interlocutore è un altro. Qualcuno che se n’è andato tempo prima, strappandole
via un pezzo di sé, che lei cerca con qualche durezza di recuperare o… di
lasciare andare definitivamente. È un uomo, un “tu” che all’inizio vediamo in
una foto, anzi, non facciamo in tempo a guardarla bene, perché Alida la gira
contro il muro. È una foto piena di gioia e luce, troppo piena di gioia e di
luce, per cui è diventata insopportabile.
Siamo alle primissime pagine del romanzo, e sappiamo già
molto, solo dalla voce e dalle pause sottintese di Alida, che parla nelle
nostre teste. A volte è didascalica: racconta quello che vede andando al
lavoro, recandosi nella sua libreria ogni mattina, il suo rifugio, il luogo in
cui non sentirsi ferita e mancante. È anche una grande osservatrice, Alida. Vicino
al suo negozio c’è un bar molto frequentato. Da qualche tempo, nel tentativo di
distogliersi dal dialogo con il “tu” scomparso fisicamente dal suo fianco, ma
ancora prepotente nel suo animo, le piace concentrarsi sulle persone che
entrano nel bar. Che vita hanno? Cosa provano, mentre bevono il caffè che hanno
ordinato, guardano il telefonino alla ricerca di parole e messaggi, o mentre salutano
qualcuno di conosciuto? Giorno dopo giorno, Alida è in grado di riconoscerli, e
di salutarli come amici, anche se solo nello spazio della sua mente. Cerca di
indovinare i loro pensieri, di leggere qualche brano della loro vita dai loro
abiti, i loro movimenti, costruendone una per loro.
Non stiamo leggendo la vita di un’inguaribile pettegola che
ama spiare gli altri, però. Un pezzo importantissimo della vita di Alida si è
spezzato, con quella foto girata verso il muro, ed è davvero finito. Alida sta
cercando con tutta se stessa di capire se è finita anche lei, con quell’evento
(dovete scoprirlo nelle sue parole, che vi ci porteranno a poco a poco), o se
la vita può essere ancora di qualche significato e importanza per la sua anima,
che non si limiti solo alla questione meccanica di inspirare ed espirare aria,
e di lasciare che il muscolo cardiaco prosegua la sua routine di battiti.
Sa di non essere sola, in questo suo viaggio di recupero,
poiché Patty, l’amica un po’ dura e pragmatica di sempre non la lascia mai.
Presto Alida verrà affiancata anche da un’altra persona, un uomo che saprà
dimostrarsi un amico di valore per lei, nel suo modo discreto e da gentiluomo.
Il romanzo non ha grandissime prestazioni e performance
fisiche.
Non vedremo Alida lanciarsi dai grattacieli o esibirsi in complicate
azioni di lotta per salvare il mondo o i gattini in pericolo. Ascolteremo la
sua voce, vedremo il mondo tramite i suoi occhi e i suoi commenti anche
divertenti sugli altri, e riconosceremo i nostri pensieri e i nostri
atteggiamenti. Sentiremo Alida nostra amica e sorella, mentre tenta a suo modo
di curare le fratture della sua vita, per non doversi sentire un burattino
sempre timoroso di farsi tagliare i fili. La vedremo tirare fuori la saggezza
da se stessa, quando riconoscerà che la vita è bella perché finisce. Un elogio
della morte? No, affatto. È semplicemente il ricordo che la vita è fatta anche
di cose che finiscono, per dar vita ad altre. Niente dura per sempre, e meno
male. Come ci si potrebbe evolvere, come si può guarire dalle ferite, se si
deve restare perfettamente uguali a prima del trauma?
Saggezza è poter dire anche: è finita quella vita, meno
male. Ora posso farne un’altra.
Leggete questo romanzo se amate immergervi nelle anime dei
personaggi e degli scrittori che li creano, se vi piace vedere la realtà come
se foste seduti in poltrona. E se vi piace alzarvi dalla vostra postazione con
qualche spunto in più da usare per la vostra stessa vita.
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