Non poteva mancare, tra le mie ossessioni furiose. Ci penso da quando ho aperto il blog, un anno fa. John Ronald Reuel Tolkien. E il suo Il Signore degli Anelli, naturalmente. Penso di aver già detto in un altro post come ho conosciuto prima il libro, sentendomelo raccontare da bambina da una supplente particolarmente in gamba e creativa, che aveva azzeccato un buon metodo per tenere a bada e soggiogati una schiera di bambini a lei sconosciuti, al di sotto dei dieci anni, senza ricorrere a minacce o a violenze. Quando riuscii a mettere le mani sul libro, qualche anno dopo, era estate e la scuola stava finendo. Lo lessi e lo rilessi. E anche l'estate dopo. E quella ancora dopo. Credo che fosse il mio rito personale per sancire l'inizio dell'estate, che durò almeno dieci anni o poco più. Forse fu l'Università a interrompere la tradizione, e tutte le altre esigenze che si sono presentate, distogliendomi dal mio librone, che era sempre lì ad aspettarmi.
Quest'anno, complice Marzia e la sua richiesta di portare a termine la lettura de Il Signore degli Anelli, che non la convinceva troppo, da diversi anni, ho ripensato al mio rito personale e mi sono chiesta: perché non riprenderlo? Ed essendoci anche il blog, ho l'occasione per parlare di un autore che per me è stato importante, al punto da dedicargli una pagina tutta per lui. E con questo post, scritto a due voci con Marzia, dichiaro ufficialmente aperta l'Estate Tolkeniana. ^___^
La parola a Marzia...
Le manie di una lettrice furiosa
Tempo fa, nel post dedicato al Salone
del Libro, dichiarai ufficialmente:
la
mia annosa controversia con Il Signore degli Anelli è risolutivamente conclusa;
ho portato a casa il volume unico, un bel “tomone ciccio” di cui ho già notato
una revisione nella traduzione.
Il libro di Loredana è qua sul mio
scaffale da qualche mese ormai.
E non per la prima volta: io e Loredana
scherzavamo sul fatto che il suo libro si sarebbe sentito a suo agio fra i
miei, ormai conosce bene me ed i miei scaffali.
Adesso è ora di restituirlo.
Buffo: mi sento a disagio.
Possibile? Siamo abituate a scambiarci i
libri, perché stavolta provo questa sensazione strana? Di abbandono?
Insomma, ho la mia copia dove il famoso
“coniglio al ragù” di Sam, che turbava i miei sonni, è diventato uno stufato di
coniglio!
Sì, turbava i miei sonni: sono ferrarese
da parte di padre, il ragù è nel nostro DNA assieme alla pasta all’uovo, le
lasagne, i tortellini, i “cappellacci” (tortelloni di zucca), il salame
all’aglio, la salama da sugo ed il panpepato di Natale… insomma, cosa c’entra
il ragù col coniglio? Si usa la carne del coniglio per fare il ragù? O tanto
per non farsi mancare nulla, gli Hobbit condiscono riccamente anche il
coniglio, alla faccia del colesterolo?
Per non parlare del burro che è nominato
spesso, assieme alle grasse abitudini alimentari di Sam &C…
O i misteriosi “Rifugi Oscuri” che nella
mia copia diventano i “Porti Grigi”.
Sto guardando il librone “vissuto” di
Loredana.
Ricordo che gliel’ho chiesto (ancora) in
prestito per superare un momento difficile.
Ero talmente “storta” che avevo bisogno
di qualcosa che impegnasse ed assorbisse tutta la mia attenzione. Che mi
distogliesse dai crampi e facesse dimenticare che le gambe cedevano più del
solito.
Ha assolto pienamente, tenendomi
incollata al divano anche per leggerlo.
Ecco perché ora provo una certa nostalgia
proprio per quel libro.
Quel volume – proprio “lui” – mi ha
regalato molto.
Mi piace anche il mio, con la sua
copertina scura e sobria. Ma saluto con gratitudine un amico.
Sembro una maniaca?
Sono una lettrice furiosa!
Confesso che il mio primo impatto con Tolkien è avvenuto grazie al film de Il Signore degli Anelli: visto il primo, me ne sono innamorata e sono corsa a comprare il libro. Una lettura protrattasi nel tempo, ma fantastica (a parte qualche sezione che non mi ha entusiasmata, come quella su Tom Bombadil). Ancora di più mi è piacito Lo Hobbit, e non potrò farmi mancare Il Silmarillion nella nuova edizione! Certo, affrontare Tolkien non è facile: si può pensare che le sue siano pagine di forte carattere cinematografico, invece richiamano l'ampiezza e la solennità delle saghe antiche... il suo fascino nasce da lì!
RispondiEliminaSì, ci sono alcune parti de Il Signore degli Anelli che sono lunghe e lente, come capitava nelle saghe antiche. Una volta imparate dov'erano, mi capitava anche di saltarle, se non avevo pazienza a sufficienza...di Tolkien ho diversi altri libri, oltre al Silmarillion, e in ciascuno di loro brilla il suo genio umoristico, oltre che linguistico. Tolkien creò il suo mondo partendo dai resti di quello germanico che studiava, componendo persino lingue nuove. Questo si può chiamare genio vero e proprio...
EliminaAnche per me il film – strano, ma vero – è stato un altro spunto per riprendere il libro. Ero riuscita a vedere tutta la trilogia e mi era pure piaciuta! Possibile che non riuscissi ad entrare nel libro? Superato lo scoglio del “linguaggio poetico”, mi si è aperto quel mondo meraviglioso. Cavalieri, nani brontoloni, elfi meravigliosi (amo gli elfi!), hobbit dolci come il miele eppure sorprendentemente resistenti… vai con Tolkien, Loredana: sono tutta orecchie&occhi;-)!
RispondiElimina...bene! Scaldo i motori! :-D
EliminaAltro scheletro nell'armadio (stai diventando la mia "confessora XD): ho letto solo "La compagnia dell'anello". Ecco uno dei miei problemi da "lettrice furiosa": non riesco a star dietro a tutti i miei interessi. Mi trovo spesso a saltellare di qua e di là, in ansia perché mi ci vorrebbero cento vite per leggere tutto quello che vorrei. Devo stilare una lista di priorità >_<.
RispondiEliminaOh, come ti capisco. Io ci provo in continuazione, a stilare una lista di priorità, intendo, e ci riesco pochissimo. Ci sto riprovando con l'Estate Tolkeniana, concentrandomi soprattutto sui libri di Tolkien. Ma questo non mi impedisce di saltellare di qui e di là come un'ape che ha preso troppi caffè su altri libri, di altri argomenti...
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