lunedì 11 gennaio 2016

LGS Challenge 2016#3 - La piuma – Un viaggio

LoreGasp

Uno dei libri bonus dell’Epica Disfida delle LGS riguarda l’ultimo postumo di Giorgio Faletti, La piuma.
Senza questa Disfida, probabilmente avrei fatto passare ancora parecchio tempo, prima di leggerlo, e avrei rimandato una bella occasione.

Di Faletti, ho letto tutto. Ed è stato un autore che mi ha aperto particolarmente gli occhi, aiutandomi a mandare in frantumi un pregiudizio inaspettato che si era radicato in me, eredità probabilmente dell’istruzione ricevuta. O meglio, del modo di impartirla. Prima di Faletti, pensavo che uno scrittore dovesse nascere tale e basta. A scuola raramente vediamo l’uomo e la donna dietro l’autore che scrive e che si esprime, e quando capita, è sempre per brevi tratti: ci interessa sapere quand’è nato, morto, a che corrente letteraria è appartenuto e basta. 
Ci dimentichiamo che la mano che reggeva la penna apparteneva ad un uomo o ad una donna che doveva anche mangiare per vivere, e che molto spesso, praticamente quasi sempre, non si manteneva grazie ai proventi derivati dai libri. Non si trattava di scrittori nati ed allevati per fare quello e basta…avevano anche impieghi di altro genere, come T.S.Eliot, impiegato scontento di banca. Pare che l’arte, anche nei paesi più illuminati di questo, non abbia mai pagato abbastanza. Uno dei controsensi di cui amiamo circondarci, su questo pianeta.

Tornando a Faletti. Come penso la maggioranza dei suoi lettori, lo abbiamo conosciuto comico al Drive In più di vent’anni fa, con i suoi personaggi demenziali. Dopo un lungo intervallo di tempo, passato anche a combattere contro una malattia che poi deve essersi ripresentata a portarselo via, Faletti compare in vesti di scrittore con Io uccido. Un bel successo, anche all’estero, una bella scoperta, e un pregiudizio (mio) che va in pezzi: ecco gli uomini dietro gli scrittori…l’arte prende forme diverse, e quello che sembra intrattenimento leggero e buffonesco, s’incanala in espressioni più serie e intense.

La piuma è un viaggio allegorico. Fisicamente, una bella piuma candida volteggia sul vento di casa in casa, di strada in strada, cercando. E’ piccola, fragile, passa inosservata e veloce. Sfiora alcuni personaggi, li visita e li osserva da vicino, infilandosi non vista per toccarli, e scostata con indifferenza, talvolta, quando ci si accorge di lei. E’ cosa minuscola, scarna, non sfiora nemmeno il senso di osservazione degli alti personaggi tutti profondamente presi dalle loro vite importanti.

Un Re, un Cardinale, una Ballerina, una Donna di Tutti: sono i personaggi che la piuma sfiora nel suo viaggio, chiedendo di essere ascoltata. E’ piccola e fragile, con un messaggio immenso ma invisibile. Richiede un atto che nessuno di loro è in grado di compiere: non sanno, non possono e non vogliono compierlo. Non mancano di capacità o di volontà…ma della vista del Cuore. Tutti assorti nelle loro vite, non si accorgono che le loro passioni principali li hanno sprofondati e avvolti stretti in sudari pesanti, che hanno isolato i cuori dimagriti fino a rinsecchirsi, e non riescono a percepire il richiamo gentile della piuma.

Ci riuscirà qualcuno? Se leggete il libro, lo scoprirete.

Leggetelo se volete riascoltare la voce di un autore che ha creato personaggi forti e discutibili, sussurrare sorridendo una favola allegorica sul fine ultimo della vita umana. Dimenticatelo, se rivolete indietro le atmosfere anche pesanti di Io uccido, o Niente di vero tranne gli occhi. Qui non ce n’è traccia.


Io vi ho visto il racconto di un uomo che ha sollevato il velo della vita umana, mentre probabilmente si stava domandando il significato della sua sofferenza, e ha intuito qualcosa di grande e meraviglioso come una piccola piuma che vola, impregnata di un messaggio immenso.

6 commenti:

  1. Ho letto Faletti per colpa tua!
    Sì, più o meno: comprai “Fuori da un evidente destino” al Salone del Libro: mi si era praticamente incollato alla mano. Poi tu scrivesti un post… sono davvero insensibile alle tue sollecitazioni da furiosa ;-)!
    Oggi mi manca il libro ambientato nel mondo sportivo – mi pare “Tre atti e due tempi” – ma non amo il calcio e tutto l’indotto.
    Questo è sulla mia lista da un po’; quando l’ho visto ho pensato alla piuma di Forrest Gump…

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    1. Mi prendo volentieri la colpa. Mi prenderò anche più volentieri la colpa se leggerai questo, e te lo consiglio.
      Il Tre atti e due tempi è da me, e se vuoi fare il passo, te lo metto da parte.
      Sì, la piuma è la gemella di Forrest Gump. E finisce, però, in un posto totalmente diverso.
      Dai, leggilo.
      Se non ti piace, potrai incolparmene.
      Se ti piace, potrai incolparmene.

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  2. E già, perché quando si tratta di libri io non ho mai colpe…
    La lettura de La piuma è imminente: qualcosa mi ha spinto subito a catalogarlo “libro da quaresima”, non un libro-penitenza, ma pagine da centellinare e ruminare.

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    1. E ti ha spinto a catalogarlo bene. Sono paginette piccole ma all'uranio, e non impoverito, e nel senso che sono molto dense. :-D

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  3. Meno male che ci siete voi e tutti quelli che a questo libro hanno dato un senso migliore del mio! Non mi aspettavo un "Io uccido" ma a me questo ha lasciato in testa un "troppo commerciale e troppo costruito". :(

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    1. Probabilmente è l'effetto che ti ha fatto la sua scrittura, che era meno libera del solito. C'è un senso di costrizione nell'espressione, infatti...si avverte un po'.
      Ognuno, del resto, coglie aspetti diversi di uno stesso libro...ed è bello metterli insieme per farne un nuovo punto di vista.

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