Flash
di famiglia! Cinquant’anni di Flash e che flash, ma partiamo con ordine.
Per
una volta non ho lasciato depositare le parole e la storia, perché ci ho
camminato dentro, ho vissuto questi interminabili anni con questa famiglia, non
mi sono solo affacciata. Tutto quello che ho vissuto e visto, quasi fossi una
telecamera in scena, sono anni che in parte ho vissuto anche io e proprio a
Torino dove è ambientato il libro.
Torino,
Giaveno, Pontepietra, Sicilia, New York. Un periodo storico che parte dal ’68
con le proteste e i diritti sulle donne, lo statuto sui lavoratori, la nuova
legislazione sulla scuola, la battaglia sul divorzio e sull’aborto, per
traghettare negli anni di piombo, delle Brigate Rosse, di Mani Pulite, agli
anni Berlusconiani. Un’Italia in ritardo su tante cose, un’Italia dove il boom
economico era per i borghesi. In questo
viaggio di vita tante famiglie nuove e consolidate, ma in particolare Claudio e
Rosanna; due ragazzi giovanissimi in cerca di una vita migliore (lui orfano,
lei ultima di otto figli in una famiglia dedita alla campagna, alla forza
lavoro), trasferitisi in città in cerca di qualcosa di diverso, di una
possibilità migliore e soprattutto di un’esistenza indipendente e libera.
Dalla
loro unione nascono Carla e Giovanni. Figli adorati dal padre, poco voluti e
accettati dalla madre. Dopo l’arrivo di Carla iniziano le difficoltà, una
maternità non voluta, o forse poco accettata, un corpo che si modifica senza essere pronta psicologicamente, una vita a tre in salita, provoca distacco
tra madre e figlia, ma anche tra moglie e marito, una mamma che diventa assente
e i rapporti che si incrinano, nonostante la presenza di un padre/marito dedito
alla famiglia. Tutto riesce a complicarsi ulteriormente con l’arrivo di
Giovanni. Così gli anni diventano ancora più bui di quando già la storia non
crei da sé.
Non
voglio raccontarvi la trama, che magari per qualcuno e per certi versi può
risultare scontata, ma voglio far risaltare i sentimenti, l’amore i valori che
trasudano dalle parole che narrano. Valori
veri, non apparenze, sentimenti profondi, per superare le difficoltà in
famiglia e con la famiglia, mai superficialità o ricerca di felicità nel
giardino del vicino, che si dice, spesso abbia l’erba più verde.
Aria
pesante durante gli anni di crescita, che Carla e Giovanni respirano, tanto da
trasferirsi a Milano lei, a New York lui, alla ricerca di risposte forse, di
lavoro stabile e soddisfacente, ma forse anche per evitare di affrontare le
proprie paure. Arrivano quindi gli anni
del distacco dal nido, del camminare soli in un mondo e in periodo diverso e
forse per certi versi ancora più pericoloso (Bin Laden, l’attacco alle Torri
Gemelle), della razionalizzazione degli eventi passati, dell’accettare e
dell’affrontare le sofferenze del passato per continuare a camminare nel mondo
senza fantasmi.
Leggetelo,
merita, forse vi guarderete indietro come ho fatto io, forse rimpiangerete il
passato per le regole e i valori, forse vi emozionerete solo, ma dentro di voi
non sarà possibile non essere un po’ dei quattro personaggi di questa
meravigliosa famiglia.
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