… se dovessi cercare un parallelo musicale per il
personaggio del libro omonimo, penserei a Regina di Cuori, dei Litfiba, al
primo verso della canzone. Giulia Tofana, Gli amori, i veleni, di Adriana
Assini, ne è l’incarnazione completa. Per conoscerla, dobbiamo salire su una
macchina del tempo (la DeLorean di Back to the Future è perfetta) e tornare
indietro di quattrocento anni circa e prendere l’uscita per Palermo. E poiché
Giulia è una donna di tutto rispetto, non ci siamo limitati a questo, e abbiamo
parlato di lei più volte, fino a creare una sorta di “Settimana Tofana”:
martedì 18 aprile, per Radio Piazza Live, l’ho trasformata nella perla di
WeekendOut, mentre giovedì 20 aprile, grazie alla collaborazione con la casa
editrice Scrittura e Scritture, che ha incluso Torino nel giro promozionale del
libro, io e Simona abbiamo incontrato e presentato l’autrice Adriana Assini
presso il locale Nora Book and Coffee. Ed è stata una bellissima occasione per
conoscere le radici di quella splendida orchidea che è Giulia, nelle parole e
spiegazioni della scrittrice, che con gentilezza, fluidità ed enorme competenza
in campo, ci ha illustrato la lunga vita del personaggio, realmente esistito.
Scrittrici sensibili, preparate e d’acciaio come Adriana
Assini, per esempio. Se scambiate due parole con lei, e leggete i suoi libri,
ve ne accorgete subito, e vorrete saperne di più.
Intanto, siamo arrivati in Sicilia, a Palermo, e la prima
persona che incontriamo è proprio Giulia, che si sta preparando per una festa.
Insieme a lei, conosciamo subito la sua compagna di una vita, quasi sorella di
latte, Girolama. Giulia è giovane, bellissima, conosciuta e ricercata per i
suoi servigi di meretrice da uomini di ceti sociali superiori al suo, e
innamorata: un aitante barone dal nome antico, Manfredi Ballo, le fa battere il
cuore più forte... e ne è ricambiata, con altrettanta passione.
A prima vista potrebbe sembrare la storia di un amore diseguale,
tra persone di ceto diverso. Una versione delle vicende di quei giovani amanti
veronesi, portati alla fama imperitura dal drammaturgo anglosassone più famoso
di tutti i tempi… ?
Non è così semplice, e non è tutto qui. Giulia non è
affatto una creatura semplice: il suo aspetto è di dea tentatrice e
conturbante, i suoi modi una mescolanza molto astuta ma naturale di miele e
comando, ma la sua intelligenza è viva, pronta, e la sua astuzia sempre
sveglia. A Manfredi ha nascosto le sue origini umili e la sua occupazione,
sapendo di poter perdere il suo amore e il suo rispetto in un battito di
ciglia, se ne venisse a conoscenza, e lo tiene sulla corda, vestendosi di
mistero. C’è qualcos'altro che la bellissima Giulia protegge con cura, una sua
abilità segreta del tutto inaspettata. Approfittando della sua vasta rete di
conoscenze, che toccano anche gli ambienti ecclesiastici, e soprattutto quelli
delle spezierie, gestite e approvvigionate da frati, riesce a farsi dare alcuni
ingredienti letali, per creare la sua particolarissima e potentissima acqua
tofana. E’ il frutto del suo ingegno di donna analfabeta e di grande capacità
pratica, che prepara personalmente con le sue mani e che vende in tutta
segretezza alle donne “bisognose”. Non si tratta di bisognose di denari, perché
molte di loro hanno borselli pieni di oro, ma sicuramente di libertà. Le donne
che richiedono i servizi di Giulia vogliono sbarazzarsi di mariti violenti,
prevaricatori insensibili, per non diventare le loro vittime. All'epoca,
diventare vedove era l’unica via accettabile per uscire da un matrimonio
sbagliato o tragico. Stiamo parlando del Seicento, il secolo dello splendore
barocco, ma anche delle grandi oppressioni sociali e religiose.
Poco per volta, Giulia si è costruita il suo “regno” e il
suo commercio segreto, e avrebbe potuto continuare ancora per diverso tempo questa
vita divisa tra amore e attività nascoste se, un giorno nefasto, la sua acqua
tofana non fosse finita nella minestra dell’uomo sbagliato, versata da una
cliente un po’ troppo frettolosa di raggiungere il suo scopo. Per evitare che i
sospetti già forti nati intorno a questa morte inaspettata, prendano troppo
corpo e diventino pericolosi per la sua sopravvivenza, Giulia è costretta ad
accettare la proposta di uno dei suoi spasimanti, frate Nicodemo, di fuggire a
Roma. Insieme a lei ci sarà anche l’inseparabile Girolama, complice e socia suo
malgrado nel commercio dell’acqua tofana. Frate Nicodemo, religioso affascinante
nella sua originalità, di aspetto e di pensiero, è apertamente infatuato di Giulia,
del suo corpo e del suo spirito, sempre in bilico tra l’idea di non concederle
troppo spazio (lei è veramente una donna di fortissimo fascino) e quella di
farla crescere e sbocciare in altri talenti, oltre a quello di “avvelenatrice”.
Nella Città Eterna, nonostante si fosse ripromessa il contrario, Giulia si farà
conoscere di nuovo per la sua acqua.
Questa volta, però, a sbarrarle il passo
sarà nientemeno che la Santa Inquisizione.
E ora, come potrà cavarsela contro un avversario così
spaventosamente potente? Non sottovalutate Giulia. Non è inerme. Tutt'altro. E
non date per scontato che sarà sempre aiutata e sostenuta: i cuori umani spesso
sono solo macchine per pompare il sangue e niente più. Intorno a lei girano
personaggi di ogni genere, compassionevoli, crudeli, pietosi, insensibili,
gentili, e tutti contribuiranno a costruire il suo successo e le sue cadute.
Se
amate i libri storici e accurati, abitati da personaggi forti, non scontati e
complessi come la bella protagonista, e uno stile di scrittura evocativo, quasi
anticheggiante ma molto fluido e semplice, cercate gli amori e i veleni di
Giulia Tofana. Non temete, non vi avvelenerà. Tuttavia, svilupperete una certa
dipendenza da lei e dalla sua storia, e se siete donne, l’ammirerete per il suo
coraggio quasi temerario e per una capacità di recupero davvero invidiabile.
E prenderete qualche esempio... non necessariamente l'acqua tofana, sono sicura! :-D
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