Saltando di sito
in sito, tra una lettura e l’altra, sono inciampata in diversi articoli
interessanti, di natura disparata, che ho pensato di raccogliere qui, in un
post altrettanto disparato.
- Il Sole 24 Ore proclama, nella giornata di mercoledì 9 ottobre, che il mercato
italiano del libro è in ribasso, avendo perso il 14% di fatturato in due anni. Il
libro si vende bene online (pare che ci sia stato un boom nelle vendite) e male
offline, con la conseguente chiusura di librerie. Il punto di vista sulla
vicenda è prettamente economico-politico e istituzionale: oltre ad una serie di
statistiche sulle vendite e sui movimenti delle librerie, l’articolo riporta
anche le parole del nostro amato premier del momento (!) e di altre autorità,
più o meno istituzionali. Ammetto che la mia opinione, molto a caldo, sulla
questione, non tiene affatto conto di statistiche, quote di mercato, online,
offline. A monte dei numeri e delle preoccupate statistiche di organi preposti come
Nielsen, c’è la mia impressione che la lettura, in Italia, sia considerata
soprattutto una perdita di tempo, almeno attualmente. Parlo naturalmente della
maggioranza; basta leggere la passione che trasuda dai book blog per capire che
non è un atteggiamento comune. Fortunatamente. Sembra bizzarro, in un paese che
è riuscito, nel corso dei secoli, a consegnare “qualche” discreto
contributo al mondo delle lettere universale. La lettura non è considerata uno
slancio naturale verso la conoscenza, o lo svago, ma un “qualcosa di strano”
indotto per chissà quale incidente nel DNA, o per “folgorazione sulla via di
Damasco” quando si è già abbondantemente adulti. Passatemi l’ironia, non è
lanciata con cattiveria, ma talvolta sorrido sbuffando di fronte agli stupiti: “leggi?”,
come se fosse una pratica esotica o esoterica. :-D
- Le mamme italiane devono evitare assolutamente di varcare il confine francese,
se tengono alla salute dei loro eredi. Lo dice una mamma blogger che racconta,
accorata, la sua esperienza di turista in Francia, con bambini al di sotto dei
4 anni: librerie stracolme di libri d’autore, invece di gadget del momento, troppe
corsie di Carrefour dedicate ai libri (ben quattro), e solo due ai giochi,
nessun canale di cartoni animati non stop, spiagge libere troppo pulite e
troppo prive di barbecue in funzione...non è agghiacciante? Lo so, state
tremando di ribrezzo. Siate forti, prendete un bel respiro, inserite la
modalità “sarcasmo”, o quella “ironia” se per caso non funzionasse la prima, e
gustatevi questo bell’articolo intelligente. :-D
- Letteratura Americana e Torino. Amate la letteratura americana, ma siete nati al di qua
dello “stagno”, e più precisamente nell’antica Augusta Taurinorum di risvolti
sabaudi, o nei suoi dintorni. A partire dal 15 ottobre, avrete la possibilità
di approfondire la conoscenza degli scrittori più significativi dell’America,
percorrendo stato dopo stato, città dopo città, a cominciare da Chicago. Come
fare? Recatevi a Torino, al nuovo polo culturale Lombroso 16. Andate a visitarlo il giorno
della sua inaugurazione, sabato 12 ottobre, dalle ore 17.00. Iscrivetevi al corso di letteratura americana. E poi ritornate dal 15 ottobre in avanti, insieme
a Marta Ciccolari Micaldi,
per iniziare il viaggio. :-D
Gran bell'articolo! Per quanto mi riguarda credo che gli italiani siano più un popolo di aspiranti scrittori che di lettori. Probabilmente ignorano il fatto che per scrivere bene occorre aver letto e leggere tantissimo. L'esperienza della mamma blogger che lamenta la presenza di troppe librerie per i bambini mi lascia senza parole: i giocattoli e i cartoni animati hanno il loro peso, d'accordo, ma l'amore per la lettura andrebbe insegnato a partire dalla più tenera età, perché i libri sono cibo per la mente. Infine, mi piacerebbe molto frequentare un corso di letteratura americana...peccato che vivo distante!
RispondiEliminaPenso anch'io che sia così. Leggere è una perdita di tempo, meglio scrivere, anche alla selvaggia, poiché basta il talento...in realtà non è proprio così che funziona, se si vuole ottenere certi risultati. La mamma italiana stava scherzando, ma amaramente, su quanto manca l'insegnamento della lettura come primo amore ai bambini...
EliminaGrazie mille, Loredana! Sono davvero onorata di essere menzionata dal tuo blog. Uao! Ci vediamo presto, pronti per un gran bel viaggio.
RispondiElimina...sulla Route 66? :-)
Eliminaleggere è importante per tante ragioni:
RispondiEliminaPrima di tutto ti approfondisci la cultura.
Leggere serve anche per sapere, per il tuo cervello, per la vita, insomma se non si leggesse saremo degli uomini con neanche un po di cultura.
...appunto, saremmo semplici sistemi di deambulazione su due gambe, con capelli e abiti colorati.
EliminaUn po' triste, no? :-D
Siamo in Italia, no? non possiamo mica stupirci che della gente si lamenti che ci siano troppe corsie dedicate ai libri XD
RispondiEliminac'è troppa poca attenzione su quanto sia bello, nochè utile, leggere un libro.
e almeno dove vivo io sono sempre poche le manifestazioni riguardanti il piacere della lettura
...ed è davvero un enorme piacere. Dovremmo riuscire, prima o poi, a farlo capire. Capita spesso di persone che si avvicinano alla lettura quando ormai sono adulte, e se ne innamorano perdutamente, e rimpiangono il tempo passato a evitare i libri, o a considerarli "superati" o non affascinanti.
EliminaIl problema della carenza di lettori in questo paese è reale ed è pure pesante. Gli adulti si considerano ormai "troppo grandi per questo genere di cose", mentre i ragazzi le rinviano tranquillamente al futuro (anteriore). Il problema parte anche dalla scuola, dove per mille motivi quel poco che impari (per carità, non è sempre così ma accade spesso) è che i libri sono noiosi e fanno pure male agli occhi. Riguardo alla mamma del post, che si può dire, i cervelli scappano e lei ritorna. Ergo...
RispondiElimina...infatti! Come può essere un libro dannoso per gli occhi? :-( Che tristezza infinita! Entrare in un libro è entrare in un altro mondo, e quanti ce ne sono lì fuori? Se fosse insegnata così, qui avremmo il triplo dei lettori. Non è un caso che, nel numero complessivo dei blog italiani, una percentuale ridicola sia dedicata ai libri...:-(
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