L’isola delle farfalle
Corina Boman
È un triste risveglio per la giovane avvocatessa Diana
Wagenbach. Scopre che il marito la tradisce ed una telefonata la informa che la
cara zia Emmely ha le ore contate.
Non le resta che fare i bagagli e prendere il primo
volo verso l’antica dimora di Tremayne House, dove i suoi avi hanno vissuto per
generazioni. Diana non può sapere cosa l’attende, non sa che in punto di morte
la zia sta per consegnarle un terribile segreto di famiglia custodito
gelosamente per anni.
Come in un rebus, con pochi, enigmatici indizi a disposizione,
a Diana è affidato il difficile compito di portare alla luce tanti anni prima
nel lontano Oriente, a Ceylon.
È un libro molto gradevole. Se vi piacciono i segreti
di famiglia, figli ribelli e paesi esotici, gli intrighi con una pennellata
rosa, serviti con “l’altalena del tempo”, questo libro fa per voi.
Anche se siete amanti del tea: Ceylon, sotto il
governo britannico, si dimostrò particolarmente adatta alla coltivazione del
tea, soprattutto l’Assam.
La famiglia Tremayne possiede una grande piantagione
di Assam, tea che oggi ha il nome dell’isola di provenienza.
È il caso di dire che le sorti di una famiglia sono
scritte nelle foglie del tea!
Rassicurati, Loredana: è un tea nero…
Perché, o scrittori contemporanei, non riuscite a
frenare l’impulso di altalenare fra passato e presente? Quando compro un libro…
potrei avere un libro e non un puzzle?
(prometto, è l’ultima volta che mi lamento di questa
“tecnica”)
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