Il custode delle anime
Maurizio Bonfiglio
Una Torino nera, illuminata da Gustavo Rol, in cui si
consuma una vendetta senza eguali.
Questo, bianco sul nero della copertina, mi ha spinto
alla cassa senza obiezioni.
A volte sono molto di parte: nonostante le mie origini
variegate, adoro Torino ed il Piemonte; e poi Rol mi ha sempre affascinato.
In parte sono stata esaudita.
Un dettaglio gustoso: le candele nere acquistate in
piazza Solferino, nei pressi della famosa fontana… o la citazione del
famigerato incendio del cinema Statuto (all’epoca abitavo tre isolati
<<più su>>: vidi il fumo da casa).
Meno gustoso: cita una scuola dei Gesuiti, ma me “la
colloca” in via Bologna 40. Suvvia, Bonfiglio: oggi abito in questi paraggi e
le assicuro che la scuola non c’è! Non c’è neanche un segno di una possibile
presenza negli anni ’80.
Ma veniamo alla sostanza.
Ho scoperto, a lettura iniziata, che è il primo libro
di una trilogia. La storia lascia qualche “sospeso”, ma il caso è chiuso. Il
fatto che ho in lista questo autore è già un indizio: terrò d’occhio le
prossime uscite per leggere anche il secondo. Insomma: m’intriga.
Ma sono un’amanita, perciò ecco le spore velenifere.
Tende ad infilare un po’ troppi dettagli. Non in modo
esasperato come Dan <<Cianfruglione>> Brown, ma la lettura a volte
richiede particolare attenzione.
L’onnipresente <<cigarillo>>
dell’antropologo italo-americano Richard Setti, coinvolto da un amico
poliziotto. Stai cercando di smettere di fumare. Va bene, abbiamo capito, dopo
il terzo… piantala di dirlo (o ti consiglio il cigarillo come supposta:
vedi che la voglia di fumare ti passa)!
In teoria è una Torino fine anni ’80. Io c’ero e non l’ho
ritrovata fra le pagine. Secondo me, uno che vive negli States dovrebbe
cogliere una Torino più provinciale, più retrò. L’ho percepito pensato
dopo il 2010 e trasferito nel 1988.
Come? Rol? C’è, c’è… ma mica posso raccontarvi la
parte migliore del libro!
...piace, piace, piace, piace. Se c'è Rol, ancora meglio; è una figura che mi ha sempre affascinato, e poi la questione della Torino magica, nera e bianca, è particolarmente intrigante. E' una bella sensazione leggere dei libri in cui trovare la propria città...
RispondiEliminabe', la questione "Torino magica" non è affrontata, è appena una citazione, ma la figura di Rol è decisamente affascinante.
RispondiEliminaDomanda retorica: metto il libro assieme a "Il profumo"...
(occhio, la borsa comincia a diventare pesante)
Finalmente ho capito!
RispondiEliminaRicordi quando andammo a Londra, proprio negli anni ’80?
Ecco, la sensazione di lieve disorientamento al rientro. Mi aspettavo questo da uno che vive da anni negli Stati Uniti…
Naturalmente, alla domanda retorica, faccio seguire una risposta retorica, che tu conosci benissimo...Sì, ho presente quella sensazione, è stata persistente per un bel po' di tempo.
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