sabato 12 luglio 2014

L'Amanita#44 - Il giardino al chiaro di luna

I mugugni di un’Amanita musicista, ovvero: Il giardino al chiaro di luna
Corina Bomann

Da Berlino a Londra, da Cremona ai lussureggianti giardini (aridajela…) di Sumatra: sulle tracce di un antico violino e di un grande amore (altro mugugno: passi il grande amore, ma se nella storia infili un antico violino…).
Con cautela estrasse lo spartito: “Giardino al chiaro di luna”. Quale giardino voleva immortalare il compositore? E chi era? Lo spartito rappresentava forse la chiave per risalire al proprietario del violino?
Va bene, sbircio meglio.
Mentre la neve ricopre Berlino, la giovane antiquaria Lilly Kaiser osserva i passanti transitare davanti alla vetrina del suo negozio, in attesa di rientrare finalmente a casa. A un certo punto, però, un uomo anziano varca la soglia e le consegna un prezioso violino, dicendo che le appartiene. Scossa da quella visita, Lilly apre la custodia e trova uno spartito.
La curiosità cresce e con la complicità di Ellen, amica d’infanzia ed esperta restauratrice, Lilly inizierà un viaggio…

Poteva un libro con la parola “giardino” sfuggirmi?
Chiaro di luna: come una famosa sonata di Beethoven. Appetibile. La sonata è per pianoforte, non è il mio strumento, ma è un dettaglio.
Giro e mi ritrovo con “violino antico”. Sono spacciata. Vi hanno mai raccontato la fiaba del pifferaio magico? Ecco, va bene anche un violino. Non che abbia mai aspirato a suonare il violino, ma amo “le corde”.
E stupite: non mi lagnerò dell’altalena del tempo. Conosco l’autrice, quindi armata di segnalibri, ho letto il libro partendo dal 1902.
Né mi lagnerò della citazione musicale “moderna” di Tchaikovskij: perfino una barocca come me ama i suoi balletti o il concerto per violino e orchestra op. 35.
Per cosa spargo spore?
Scrittori, ma di Vivaldi conoscete soltanto “Le Quattro Stagioni”?
Vivaldi, al pari di J.S. Bach, è un monumento. Già insegnò in una specie di istituto femminile, mi pare fosse un orfanotrofio, non ricordo esattamente, ma scrisse e dedicò musica all’altra metà del cielo. E poi, oltre alla musica sacra, offre concerti e sonate per tutti i gusti (“La Notte” è un gioiello e così i concerti per archi e basso continuo, per non parlare della trascrizione de “La follia” di Corelli); ha musicato “L’Orlando furioso”, tanto per citare un’altra opera nota…
Amo il largo de L’inverno, ma basta con ‘sta pizza!
Come? Il libro?

Ah, sì… per la spiaggia può andar bene. 

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