venerdì 8 novembre 2013

Il primo gesto - Guest Post#1

Inauguro un altro hashtag, che potrebbe diventare una rubrica fissa, chissà, con il Guest Post. Non è un nome originalissimo, ma è quello che emerso quando mi sono seduta davanti al mio blog per scrivere. Un'altra cara amica, Simona, appartenente alla schiera delle lettrici furiose, ha scritto i suoi pensieri a proposito de Il primo gesto, opera di Marta Pastorino, scrittrice genovese di nascita ma torinese di adozione e vita. Lascio a lei la parola:

Il primo gesto è un romanzo dalle parole semplici e ricercate. Il racconto di una vita con scelte difficili, come tante oggi, ma con la ricerca di uno spiraglio di luce.
Piccoli cambiamenti, che portano a percorrere una via di una libertà interiore. Chi ha avuto la fortuna di assistere alla presentazione del libro sa che il romanzo vero è scritto nei primi due capitoli e che le successive pagine danno una “breve” spiegazione quasi a dover chiarire l’accaduto.
Anna personaggio principale, a cui tutto ruota intorno, è una ragazza scappata di casa senza aver finito gli studi, alla ricerca della sua libertà, quella libertà che la sua famiglia non le aveva permesso di avere, facendola quasi sentire un peso.
Dai flashback che troviamo nel nostro percorso di lettura, riusciamo a mettere a paragone i rapporti tra “mamma” e “figlio” con sfaccettature diverse: Anna con la mamma ha un rapporto difficile, schivo e sfuggente; Graziella con la mamma Maria cerca di recuperare il tempo perso in passato; il figlio di Anna che non riuscirà ad avere un rapporto con le propria madre perché abbandonato dopo il parto;  Giovanni con la mamma Graziella che non sente come figura materna, perché cresciuto dalla nonna Maria in un rapporto diventato morboso, quasi non fosse nipote ma figlio.

Pensavo che la vecchia fosse pazza, per l’amore che ancora aveva per suo nipote e per tutto quello che gli era appartenuto, che lei aveva conservato come cimeli di un museo, ma allo stesso tempo ne ero attratta. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me.

Pensavo alla solitudine di Graziella, che non aveva cresciuto il figlio, e al suo desiderio smodato di riprendersi almeno la madre, alla fine della sua vita, quando Maria non riusciva più a dirle di no.

Sarà proprio questa decisione drastica di Anna parallela alla morte di Maria, che l’autrice porta il personaggio alla ricerca di una via di uscita.
Si può cambiare la propria idea del tempo, ed era per questo, forse, che ho incontrato la signora Maria. Nella sua casa silenziosa e semibuia ho imparato la calma dei vecchi. Quel tempo è diventato mio, mentre lei si girava in continuazione verso il passato, io sono stata nel presente.
Una via di uscita che cercherà in tre cose fondamentali: riconoscersi nelle pagine dei libri, la grandezza e l’importanza di un abbraccio, la scoperta del corpo tramite la danza sensibile.
Riconoscersi nelle pagine aperte a caso di un libro, quei libri che spesso Maria le ha insegnato ad aprire e a leggerne degli estratti.
Le chiedevo di raccontarmi di sé, quand’era di buon umore. “Che cosa vuoi che ti dica” rispondeva, “prendi un libro e leggilo, ci troverai qualcosa di me.”
Il valore di un abbraccio, la sofferenza di quello non dato a suo figlio, quello bisognoso di Iulian, il figlio dell’amica Ramona, l’abbraccio con Giovanni che la aiuterà ad affrontare e a lasciarsi alle spalle le ombre del passato.
L’ho guardato nel buio, ho ascoltato il suo respiro e forse il battito del suo cuore, eravamo così vicini….Ho allungato un braccio e l’ho posato su di lui all’altezza della vita, mentre il cuscino assorbiva le mie lacrime silenziose che scendevano giù dalle guance.
La scoperta tramite Giovanni della danza sensibile: la conoscenza del proprio corpo e del proprio essere tramite tecniche di movimento libero.
“Pensate al respiro” diceva, “dal vostro respiro nasce la danza. Ogni movimento della vita terrestre è di apertura e chiusura, inspiro ed espiro, un ciclo organico, di spinte e ritorni…..”

Libro semplice e puro che lascia il lettore a “guardare dalla finestra” l’evolversi delle situazioni senza essere travolto dalle emozione delle situazioni.

4 commenti:

  1. Ciao lettrici! La Boutique des Poètesses sta cercando delle collaboratrici. Vi aspetto al blog
    http://boutiquedespoetesses.blogspot.com

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    1. Grazie della segnalazione, ho provveduto a diramarla...:-)

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  2. leggerti è sempre meraviglioso e per me sei un punto di riferimento <3 ti condivido sulla mia pag fb adoro il tuo blog anche se sono pessima con i commenti ti abbraccio ciao tesoro

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    1. Carissima! Sei sempre la mia fan numero 1...
      sono contenta che ti piaccia il post: sono parole di una mia cara amica innamorata anch'essa dei libri e se lascia così il segno, è bellissimo!

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