… altri brividi. Lucifero, Caronte, e tutta la compagnia
varia, cantante e bella, non smette di imperversare in questo territorio, e ai
lettori non resta che rinfrescarsi con i brividi delle indagini degli
impareggiabili commissari italiani.
È la volta di Bologna, la grassa, la godereccia, come si può
vedere già nel titolo: parliamo di burlesque… ! E se non virassimo subito verso
i delitti, che seguono immediatamente dopo, rischieremmo di perderci dietro a
ricordi anche pruriginosi e imbarazzanti per la nostra identità nazionale, dato
che uno dei nostri ex-Premier era particolarmente interessato a questa forma d’arte.
Sempre se diamo retta ai giornali che hanno scritto fiumi di notizie di ogni
colore e genere sul personaggio.
Ma torniamo pure al libro.
A Bologna, un integerrimo direttore di banca si sveglia con
un bernoccolo in testa sanguinante, disteso in una casa non sua, un allarme d’antifurto
che sveglia l’intera città e circondario, e un terrore semi-paralizzante nelle
fibre perché non si ricorda più come e perché è finito lì. Vorrebbe scappare,
far finta di nulla, mentre alcuni ricordi vengono a galla (quello avrebbe
dovuto essere il luogo di un appuntamento galante e al buio con una bella
ragazza), pensa di andare a casa, rimettersi insieme, dimenticare tutto e… si
ritrova torchiato da un autoritario e seccato commissario Marra, intenzionato
ad aprire e portare avanti la sua indagine con successo. Pare che sia avvenuto
un furto, in quella casa, e lui è l’unico a sembrare il responsabile criminoso.
Fabio Pica è convinto di ritornare alla sua vita normale,
dopo questo scossone. Vuole buttarsi tutto alle spalle, basta con le
sciocchezze, basta con Matteo Ricci che ha voluto giocargli questo brutto tiro.
Dopo essersi rimesso insieme, torna in ufficio, rassicura la solerte e
attentissima segretaria, i dipendenti preoccupati di non averlo visto arrivare
puntuale e preciso come al solito, accende il pc e si appresta a lavorare.
Decisamente, non è giornata sì per il direttore Pica.
Nella posta elettronica trova un messaggio di Marzia, il suo
appuntamento mancato, che lo invita per quella sera ad uno spettacolo di…
burlesque in un locale piuttosto noto della movida bolognese. Vuole spiegarsi, è
necessario che lui sappia. Ecco l’occasione che stava aspettando! Potrà avere
finalmente le spiegazioni e le scuse che merita, per quel brutto spavento e
pasticcio! Anche se non completamente tranquillo, Fabio Pica accetta e si trova
accolto al locale con tutti gli onori, accompagnato in prima fila davanti al
palco, trattato come un VIP, oggetto delle attenzioni maliziose della bella
Marzia che gli sussurra all’orecchio di andare da lei in camerino dopo l’esibizione,
mentre si adagia seduttrice sulle sue ginocchia.
Un po’ sedotto, un po’ in cerca della verità, l’integerrimo
direttore di banca accetta l’invito, entra in camerino e… la bellissima ballerina
giace senza vita, un cavetto elettrico stretto al collo e un canarino di
velours in bocca. Oh, no. Non di nuovo. Fabio Pica è costretto di nuovo a
fuggire da una scena del crimine dove arriva innocente ma intempestivo e con
tutte le caratteristiche apparenti di un colpevole.
Questa volta sarà dura spiegare al commissario Marra cos’è
capitato, perché lui si è ritrovato incastrato per la seconda volta in un
crimine ancora peggiore di quello precedente, senza aver fatto nulla se non
cercare di scappare…
E dovete gustare il modo rocambolesco in cui scappa dal
locale, inseguito dai buttafuori che pensano di aver individuato in lui l’assassino
di Marzia. Da questo momento in avanti, la vicenda si complica, si arricchisce,
si ingarbuglia, e si dipana, con un finale aperto. Tenete a mente il
particolare del canarino di velours, perché comparirà ancora nelle pagine, addosso
ad altri corpi, e il nome di Matteo Ricci sarà collegato ad una temibile
Confraternita che, al chiuso di luoghi segreti, tiene in mano tutte le vicende
economico-finanziario-amministrativo di Bologna.
Seguite Marra e i suoi collaboratori, uno più ingegnoso e
abile dell’altro, mentre dipanano un gomitolo che sembra non doversi srotolare
mai, mentre si confronta con la sua compagna di una vita, forte e spiritosa,
che sa essere presenza discreta nella sua vita senza orario e senza
tranquillità. Non sentirete troppo la sua mancanza, quando il commissario
chiuderà la pratica e se ne andrà a godersi il meritato riposo, perché avrete
altre cinque sue inchieste, precedenti a questa, da leggere e godervi. Lo stile
di Mariel Sandrolini è veloce, fluido ed è forte, in grado di guidarvi
attraverso vicende complicate, che sembra non debbano chiarirsi mai. La sua
esperienza di scrittura, prolifica e varia, emerge nella sicurezza con cui
tiene le redini di tutto, dai personaggi alla trama, che non sfugge mai al suo
tocco.
Pronti per il viaggio? Chiudete la valigia e recatevi a
Bologna con il primo treno disponibile…
Ciao piacere di conoscerti!😊 Bella recensione. Interessante il tuo blog, mi iscrivo come tua lettrice fissa su Blogger. Se vuoi farmi visita o ricambiare ➡ http://gattaracinefila.blogspot.it/
RispondiEliminaCiao! Piacere mio di conoscerti: ho ricambiato iscrivendomi al tuo Blog. Complimenti per quei gatti bellissimi di cui parli e pubblichi.
Eliminate lo chiederei in prestito, se la trama - una Marzia assassinata - non fosse così inquietante...
RispondiEliminaAmmetto che l'ho pensato, quando ho letto il nome della ragazza, ma posso dirti, senza timore di fare grossi spoiler, che questo è un nome d'arte. Il suo vero nome è un altro.
EliminaPiù rassicurante così? :-)
ah, be', allora... :-D
Eliminame lo presti?
Certamente... :-D
Eliminagrazie di cuore di questo bel articolo che ho scoperto per caso girando su internet.
RispondiEliminaBuongiorno Mariel! Lei forse non si ricorda, ma ci siamo incontrate al Salone del Libro quest'anno, allo stand della Golem Edizioni. Ero con Simona, la mia collega di Blog, per cui ci siamo presentate e Lei ci ha omaggiate del Suo libro. :-)
EliminaBuongiorno carissima. Certo che si. Ricordo perfettamente, il vostro splendido sorriso.
RispondiEliminasi faccia mandare dalla Golem IL CASO DEL GHETTO EBRAICO ... è il libro più letto di Marra. Una sua recensione mi rende curiosa. Buon proseguimento agostiano. cordialmente mariel
Ah, benissimo... non mancherò di scrivere a Golem, ora sono curiosa. Grazie mille e buon proseguimento di agosto anche a Lei!
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RispondiEliminaBuongiorno Mariel!
RispondiEliminaLoredana ti sei già attivata per l'invio?