A prescindere dalla latitanza e dal titolo sono ancora nella
valle di lacrime. Anzi, quest’anno è bene parlare di valle di sudore.
Prima parentesi: io non sud(av)o. Mai. Uno studio serio e
scientifico, convalidato da prove empiriche, dimostrò anni fa che per vedere la
mia fronte leggermente lucida dovevo trovarmi in Sardegna con almeno 40 gradi
all’ombra (non ricordo l’anno, ma ricordo che l’aeroporto di Elmas chiuse per
“liquefazione dell’asfalto delle piste”). Dubito che abbiamo raggiunto i
fatidici quaranta gradi, ma un buon (si fa per dire) 80% di umidità africana (e
scusate l’inciso velenoso: ma l’Africa ha scelto l’Europa come pattumiera?) ha
decisamente pesato sul becero processo di liquefazione sul divano.
Dicevo. La valle di sudore non ha comunque sconfitto la
furia: libri poco impegnativi, ovviamente, ma parecchi. Alcuni anche già letti.
Qualche titolo: La
libreria degli amori impossibili (ma! qualcosa mi è rimasto indigesto, devo
rileggerlo per capire; forse la protagonista…); un Poirot e due Miss Marple (i
classici non deludono mai); Cari mostri
di Stefano Benni (delusione: mi aspettavo di più da un autore di cui mi hanno
parlato con entusiasmo); La casa delle
foglie rosse (grazie, M! L’ho letto solo perché prestato, invece il giallo
di Paullina Simons è una bella sorpresa, un’ottima compagnia con finale davvero
soddisfacente); un tuffo ed una lunga nuotata ne Il Signore degli anelli, libro e dvd… devo aprire un’altra lunga
digressione, ogni volta scopro qualcosa di nuovo! Frodo mi ha insegnato alcune
cose riguardanti la convivenza col male. Ho sempre mal tollerato la sua
défaillance di fronte alla voragine del Monte Fato: caspita, almeno nei libri
l’eroe senza macchia “ci può stare”. Ma nella vita il male c’è. Nella vita puoi
non scegliere il male, ma trovartici. Come Frodo, appunto, che si salva solo
perché qualcun altro è più malvagio e “perso”. Dopo diciassette anni di
malattia mi consola leggere che c’è salvezza anche per chi è, suo malgrado,
ferito così profondamente dal male.
E ancora: Il piccolo negozio di fiori in riva al mare
(simpatico); La signora dei cimiteri
(harmony con furore, sì, ma – strano, eh – mi interessavano i fantasmi). E la
grande scoperta degli ultimi tempi: Alice Basso con Non ditelo allo scrittore, ovvero le peripezie di una “scrittrice
fantasma” (ricevuto appena uscito, sto consumando il libro: l’avrò letto almeno
cinque volte).
Di solito non seguo le novità, ma la Basso mi fa
sganasciare… sì, l’immagine di una massa tremolante che sghignazza sul divano è
da nausea, abbiate pazienza.
Ho già scritto qualcosa su Vani. Alice Basso fa proprio il
lavoro delle redattrici di XX Generation, la rivista galeotta che compare qua e
là: sa che le donne statisticamente leggono più degli uomini e confeziona un
buon prodotto. Con una protagonista in crescita, che evolve e matura tra
citazioni di libri amati o detestati (Milton, proprio! Lo odio dallo scorso
millennio).
E poi.
I nomi.
I nomi pesano, già cominciamo con Morgana, Silvana-Cassandra-senza-virgola
e Lara (spero sempre che il marito cavernicolo scopra un altarino, magari col
dottor dietologo, e deturpi con una clava il bel faccino). Mi lamento fin
dall’inizio che Berganza si chiama Romeo… fatevi raccontare da Loredana come ho
reagito alla fine del terzo libro. Però mi fa ridere che il poliziotto stanco
si chiami Vitaliano Betti (gli ci vorrebbe proprio una botta di vitalità) ed il
secchione si chiami Petrini (per una torinese liceale negli anni ’80, la
Petrini era incubo e delizia: incubo per la lista scolastica di
agosto/settembre, delizia per le vetrine e le “cantine” sotto i portici
rigurgitanti di libri tutto il resto dell’anno). Anche Ofelia e Ivano
promettono bene…
Insomma, aspetto il quarto libro, perché il caso non è risolto:
Vani ha suggerito la soluzione, ma manca la chiusura.
Una spora finale. Cara Alice Basso, a me Berganza è
simpatico, ma vorrei una protagonista non asociale o delusa, eppure solitaria
per scelta. Posso chiederle un’altra mini serie con le peripezie di una donna
che sceglie di camminare da sola alla faccia dell’odiato Milton?
…Bentornata dalla tua lunga estate calda, Amanita! Al
contrario di te, io mi trasformo in fontana non appena il termometro tocca i 20
gradi. Con questa estate, di cui NON conservo un ricordo orribile (proprio perché
scelgo di non ricordare nulla delle temperature schifose), io mi sono anche
trasformata in una bestia ringhiante ogni volta che aprivo la porta per uscire
in strada. Ho inventato una serie di maledizioni molto creative e originali,
vere e proprie rimostranze verso qualunque divinità preposta a regolare
termostati e termometri vari, Lucifero, Giuda, Medusa e tutti del gruppo.
Tuttavia, il caldaccio terrificante ha portato insonnia, e
questa una serie di letture di cui ho già parlato, a forza di multipli.
Bello confrontare le avventure librarie parallele! Poirot e
Miss Marples sono ottime scelte, di cosa vogliamo parlare? Così come Il Signore
degli anelli. Io non lo rileggo più, ma mi ricordo benissimo che i tempi estivi
sono i migliori per rientrare in quella atmosfera. Devo dire che con l’ultima
lettura, avevo completamente “saltato” Frodo, per concentrarmi su Pipino e
Merry, che si erano sottoposti ad un bel cambiamento ed erano emersi alla grande,
in modo diverso dal cugino più responsabilizzato.
Non ho ancora letto Stefano Benni, ma il suo titolo Cari mostri mi piace: me lo passi?
Vediamo quanto diventano cari anche a me.
A te piacciono i giardini nei titoli (quello dell’orco è
particolarmente indigesto, eh…), a me le case: questa delle foglie rosse in
particolar modo perché gli alberi dalle foglie rosse mi attirano di più.
Chissà, magari anche questo titolo potrebbe entrare a far parte della Cintura
di Orione… visto che si sta abbassando! Non vorrei che poi si riducesse a
cordino, hai visto mai!
Sul libro di Alice Basso non dico nulla, perché devo ancora leggere il terzo, e per quanto non patisca gli spoiler, sono domande interessanti,
queste, per la scrittrice, e soprattutto uno spunto per le prossime opere… è
già parecchio occupata, ma così almeno non rischia di annoiarsi.
Rimani sintonizzata nei prossimi anni, potrebbe essere
benissimo che ti ascolti… J
Lo sapevo. Scassinare la saracinesca di Neurino-Mio in vacanza è rischioso, infatti ho perso qualche pezzo. Mancano un paio di libri. Alessia Gazzola: “Non è la fine del mondo” è davvero gradevole, con le sue protagoniste così… italicamente sospese e precarie in un paese allo sfascio. Ho dato l’ultima chance a S. Agnello – Hornby; “Il veleno degli oleandri” è scritto bene e ha una trama interessante (solito miscuglio di sentimenti malati con pennellate di cronaca – traffico di clandestini sfruttati in piantagioni altrettanto clandestine, nonché “alternative”), ma l’atmosfera soffocante è decisamente eccessiva.
RispondiEliminaE poi qualche personaggio della Basso: adoro Laura, l’amica super pratica di Morgana (e questo suo talento probabilmente nasce da un’altra situazione familiare traballante) e Irma, che dall’alto dei suoi ottant’anni può dire tutto quello che le passa per la testa.
... Alessia Gazzola! Finora sono riuscita a leggere solo un libro suo e l'avevo trovato fatto bene e divertente. Ho anch'io Il veleno degli oleandri, la Hornby mi piace davvero molto; La mennulara mi era rimasta dentro.
EliminaCari mostri è già nella borsa...
RispondiEliminaLa Simons è "in giro": M. ne ha parlato così tanto che tutti lo vogliono!
Effettivamente di solito tendo a lasciare da parte Frodo, invece stavolta mi ha fulminato (più del solito? urca!)
Allora sarebbe più indicato parlare di valigia, a questo punto, vero? Bene, qui c'è spazio anche per le valigie: ne sto ricevendo anche in regalo. Un bel memento per dire: allora, quando si ricomincia a viaggiare sul serio? :-D
Eliminascusa, l'ho visto solo ora... Paul Newman fa sempre la sua bella figura!
RispondiEliminaVero, ed è un classico, per cui si fa sempre una figura elegante, va su tutto! :-D
EliminaDeheh. Come dicevo con Loredana in privato - Amanita, non essere gelosa se con gli altri ballo il twist, no, volevo dire, se stavo parlando con lei e non con te, ma tu hai questa fama di primula rossa, o meglio di amanita rossebbianca, per cui è un casino scovarti!, dicevo: come dicevo con Loredana in privato, alla tua domanda non posso rispondere in pubblico perché lo sappiamo come andrebbe: ci lasceremmo prendere e in men che non si dica qui sarebbe tutta una spora, volevo dire, uno spoiler. Tuttavia, mi unirei invece nel commentare la fotina di Paul Newman, che fa sempre la sua porcina figura... :D
RispondiEliminaAlice Basso (che firma a mano perché non riesce a loggarsi su Blogspot, maledetto)
Ho tanti difettucci, ma non la gelosia: parlate pure e ballate quanto volete… e forse è meglio non scovarmi, un sacco di maligni mette in giro voci sul fatto che sono un tantino indigesta.
EliminaPerò qualche spora mi è giunta, quindi aspetto la soluzione del caso per lasciarmi sorprendere da Vani. Sii cattivissima con Mastrofanti: sulla copertina c’è scritto “romanzo”, puoi anche far morire dissanguato il bastardone! O torturarlo lentamente scuoiandolo vivo. O… sì, va be’, ho reso l’idea.
(Però due-la vendetta: ma quel vecchio scemo di Polotti insegnava alle medie o al liceo?)
... vado a prendere altri popcorn. Qui il tutto si fa interessante.
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