mercoledì 14 giugno 2017

L'Angolo Furioso di Belgravia e Le Interviste Del Furore - Nuove rubriche, e un'intervista: Lucio Cucinotta, Luci dall'ombra

LoreGasp

L'estate e giugno sono d'ispirazione per inaugurare altre collaborazioni e rubriche, per il Blog Del Furore Di Aver Libri: L'Angolo Furioso di Belgravia, e Le Interviste Del Furore. Questa volta si tratta della libreria Belgravia di via Vicoforte 14/D e via Monginevro 44 bis a Torino. Oltre a consigliarvi, se siete di Torino, di visitarne il negozio, iniziate a dare un'occhiata alla loro Pagina Facebook. Qui, sulle pagine telematiche del Blog, avranno occasione di sfilare le loro novità editoriali, e gli scrittori che potranno far sentire la loro voce con un'intervista.

Come Lettrice Ex-Furiosa, ho sempre avuto la curiosità di conoscere uno scrittore andando a sbirciare "dietro" le parole che scrive, alla ricerca della fonte di quell'ispirazione, di quell'espressione.

Lucio Cucinotta
Oggi è venuto a sedersi sulla sedia vicino a me (per quanto digitale) Lucio Cucinotta, autore di Luci dall'ombra, Cavinato Editore International, reduce da una presentazione di sabato scorso 10 giugno presso la Libreria Belgravia di via Vicoforte, 14/D a Torino.

Una brevissima biografia, prima di lasciargli la parola.

Lucio Cucinotta, classe 1983, vive a Messina, a pochi metri dal centro della città.
Appassionatissimo di Teatro e Cinema sin da ragazzo, comincia a frequentare dapprima dei laboratori teatrali nella stessa città.
Ben presto, capendo la sua strada e volendo migliorarsi sempre più in quello che attualmente è il suo lavoro, si trasferisce a Catania, frequentando per tre anni un’accademia D’Arte Drammatica.
Comincia intanto a scrivere varie commedie per il teatro, tra le quali una, Nonostante Tutto, prende spunto proprio da questa raccolta di pensieri.

Per Aletti Editore ha pubblicato Sprazzi d'Estro.

Buongiorno, Lucio! E’ uscito da pochissimo il tuo nuovo romanzo, Luci dall’ombra, per Cavinato Editore, dopo Sprazzi d’Estro per Aletti. Poiché i nostri lettori non hanno ancora il piacere di conoscerti, vorresti raccontarci come nasce Lucio Cucinotta scrittore? Cosa ti spinge a prendere il pc (o carta e penna, se preferisci!) e scrivere?

A dire il vero la voglia di scrivere l’ho sempre avuta sin dai tempi della scuola, ma finiti gli studi, ho impiegato ancora molti successivi anni per rendermene conto ed altri ancora li ho impiegati cercando di trovare tutti quei foglietti, vecchi pacchetti di chewing gum e quant’altro, sopra i quali di tanto in tanto annotavo pensieri, brevi e lunghe frasi, cercando nel frattempo di ricordare il filo conduttore di quello che poteva essere inizialmente il discorso oppure il tema trattato. Il momento decisivo che diede avvio a tutto, fu il timore di continuare a perdere scritti che ritenevo importanti. In quel momento cominciai a mettere nero su bianco utilizzando inizialmente la penna e la carta; ma poiché scrivevo velocemente, seguendo lo slancio emotivo, mi capitava che a volte, rileggendo il pezzo a distanza di qualche giorno, dovevo decifrare la mia stessa calligrafia, che in sostanza, non riuscendoci, era l’equivalente di continuare ad annotare tutto su fogliettini volanti!... decisi così di passare al pc.

Cosa significa scrivere, per te?

Scrivere per me consiste nel liberare ciò che nasce all’interno della mia mente. E’ come se trattenessi qualcosa dentro se non scrivessi in quel momento; per questo quando sento la necessità di scrivere devo farlo, ovunque io sia! E come se trattenessi uno starnuto, prima o poi devi liberartene!

Nella tua biografia, scopriamo che sei fortemente appassionato di arte e cinema, tant’è che hai scritto anche sceneggiature, e commedie per il teatro. E poi sei passato al romanzo. C’è differenza, nella tua esperienza, nello scrivere per due forme d’arte così visive come teatro e cinema, e il romanzo?

Ovviamente cambiano i linguaggi e di conseguenza gli approcci al testo, che devono essere diversi. Una cosa però che tutti i testi hanno in comune è lo studio e l’approfondimento fatto inerente all’argomento trattato. Informazioni che vengono selezionate e scelte a priori, poiché la scrittura dev’essere il fine ultimo del pensiero, o almeno questo è quello che penso io.

Posso azzardarmi a chiedere se ne preferisci una, e se sì, quale? Probabilmente, per uno scrittore, questa è una domanda strana.

A dire il vero non mi sono mai soffermato a decidere quale preferisco! Per me sono tutte mie creature ed in ognuna c’è un qualcosa di speciale che si differenzia da tutte le altre. Sarebbe come chiedere ad una madre con molti figli: “Quale preferisce?”. Semplicemente seguo l’estro che ho dentro in quel momento, assecondandolo.  Così ad esempio è stato per il progetto “Il Ponte” andato in scena al carcere minorile Malaspina di Palermo lo scorso anno. Un testo che parla di diversità, disabilità e bullismo. Uno spettacolo a cui sono molto legato, perché dedicato. Lo stesso è stato per “La Nera Signora”, “Profondità non espresse” (Che è il primo testo teatrale che ho scritto), “La partita di All”, “L’Isola di Gufinda”, “Nonostante tutto” e tanti e tanti altri testi ancora.

Considerando i temi assolutamente non scontati che affronti nei tuoi scritti, hai uno scopo preciso, quando scrivi una storia, una sceneggiatura? Vuoi istruire, formare, spaventare, emozionare, far riflettere il tuo lettore?

Ho tutte queste cose insieme e non ho nulla allo stesso tempo. Voglio dire l’evolversi di una vicenda, nasce in funzione della storia che vivono i personaggi stessi che sono coinvolti, costretti ogni volta a reagire, sottomettersi, giocare, azzardare e quant’altro.

Il tuo romanzo, Luci d’ombra, affronta con apertura e senza fronzoli un tema traumatizzante e traumatico come la pedofilia. Aprendo la porta del romanzo, la prima scena si ambienta in un bordello, con un adulto ed un bambino. Niente concessioni al buonismo, realtà cruda e crudele, e neanche niente vittimismi. Cosa ti ha spinto a scegliere qualcosa di così forte?

In realtà era da molto tempo che volevo trattare questo argomento. Un tema che mi stava molto a cuore, poiché notavo e noto tutt’ora che molte volte, benché il problema sia reale e molto diffuso, questa argomentazione tende ad essere trattata in maniera distaccata e leggera, storcendo il naso perché molte volte definita “scomoda”. Ed è proprio questo invece che io ho cercato di contrastare! Se esiste un problema va affrontato in maniera diretta senza fare giri larghi o ruotarci attorno, semplicemente va “DISCUSSO” in tutta la sua crudezza!

Luci d’ombra è uscito da poco e sei impegnato a promuoverlo e a farlo conoscere. Sicuramente, vista la tua passione così forte per la scrittura, ti starai impegnando in altri progetti, altri scritti, altri romanzi. Ci daresti qualche anticipazione, se possibile?

Ho molti progetti in cantiere. Adesso sto per terminare il nuovo romanzo sull’omosessualità “Fallo, subito”. Dopodiché mi sono ripromesso di alleggerire le future tematiche (almeno per adesso), per non rischiare di essere “catalogato” come persona che affronta soltanto argomenti forti! Semplicemente mi andava di trattarli e l’ho fatto, ma non voglio assolutamente che mi si addossino etichette. Sono un uomo di teatro in fondo, motivo per cui, dopo questo romanzo voglio concentrarmi su questo settore che in fin dei conti è il mio lavoro. A tal proposito sto già lavorando ad un nuovo progetto relativo alla “beat generation” che spero presto di mettere in scena. Ancora un nuovo mini romanzo è stato pubblicato sempre da Cavinato in una raccolta di racconti di 50 autori, in cui il mio (“Operazione call center”) si trova al 47° posto.

Come ultima domanda: Lucio, ci dici perché ci consigli di leggere Luci dall’ombra?

Beh, innanzitutto ve lo consiglio perché è un romanzo di denuncia! Un romanzo che fa riflettere o comunque invita a farlo (specialmente alla fine del 1° capitolo). E poi perché all’interno il testo sviluppa anche altri temi importanti come: amicizia, amore, giustizia e…. Basta! Altrimenti rischio di raccontarvi tutto! Ve lo consiglio (punto). Anche perché i libri non vanno soltanto acquistati, ma soprattutto vanno letti! Ovviamente vi invito anche a lasciare impressioni e commenti relativi alla lettura, così da poter sviluppare eventualmente un dibattito costruttivo. 

In attesa di poter commentare e far nascere un bel dibattito sulla lettura del romanzo Luci d'Ombra, di prossima recensione qui sul Blog, ringrazio Lucio Cucinotta per il tempo che ci ha dedicato e per averci fatto entrare per un po' nella sua vita di scrittore.

Restate sintonizzati...




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