L'estate e giugno sono d'ispirazione per inaugurare altre collaborazioni e rubriche, per il Blog Del Furore Di Aver Libri: L'Angolo Furioso di Belgravia, e Le Interviste Del Furore. Questa volta si tratta della libreria Belgravia di via Vicoforte 14/D e via Monginevro 44 bis a Torino. Oltre a consigliarvi, se siete di Torino, di visitarne il negozio, iniziate a dare un'occhiata alla loro Pagina Facebook. Qui, sulle pagine telematiche del Blog, avranno occasione di sfilare le loro novità editoriali, e gli scrittori che potranno far sentire la loro voce con un'intervista.
Come Lettrice Ex-Furiosa, ho sempre avuto la curiosità di conoscere uno scrittore andando a sbirciare "dietro" le parole che scrive, alla ricerca della fonte di quell'ispirazione, di quell'espressione.
Lucio Cucinotta |
Una brevissima biografia, prima di lasciargli la parola.
Lucio Cucinotta, classe 1983,
vive a Messina, a pochi metri dal centro della città.
Appassionatissimo di Teatro e Cinema sin da ragazzo, comincia a frequentare dapprima dei laboratori teatrali nella stessa città.
Ben presto, capendo la sua strada e volendo migliorarsi sempre più in quello che attualmente è il suo lavoro, si trasferisce a Catania, frequentando per tre anni un’accademia D’Arte Drammatica.
Comincia intanto a scrivere varie commedie per il teatro, tra le quali una, Nonostante Tutto, prende spunto proprio da questa raccolta di pensieri.
Appassionatissimo di Teatro e Cinema sin da ragazzo, comincia a frequentare dapprima dei laboratori teatrali nella stessa città.
Ben presto, capendo la sua strada e volendo migliorarsi sempre più in quello che attualmente è il suo lavoro, si trasferisce a Catania, frequentando per tre anni un’accademia D’Arte Drammatica.
Comincia intanto a scrivere varie commedie per il teatro, tra le quali una, Nonostante Tutto, prende spunto proprio da questa raccolta di pensieri.
Per Aletti Editore ha pubblicato Sprazzi d'Estro.
Buongiorno, Lucio! E’ uscito da pochissimo il tuo nuovo
romanzo, Luci dall’ombra, per Cavinato Editore, dopo Sprazzi d’Estro per
Aletti. Poiché i nostri lettori non hanno ancora il piacere di conoscerti,
vorresti raccontarci come nasce Lucio Cucinotta scrittore? Cosa ti spinge a
prendere il pc (o carta e penna, se preferisci!) e scrivere?
A dire il vero la voglia di scrivere l’ho sempre avuta sin
dai tempi della scuola, ma finiti gli studi, ho impiegato ancora molti
successivi anni per rendermene conto ed altri ancora li ho impiegati cercando
di trovare tutti quei foglietti, vecchi pacchetti di chewing gum e quant’altro,
sopra i quali di tanto in tanto annotavo pensieri, brevi e lunghe frasi,
cercando nel frattempo di ricordare il filo conduttore di quello che poteva
essere inizialmente il discorso oppure il tema trattato. Il momento decisivo
che diede avvio a tutto, fu il timore di continuare a perdere scritti che
ritenevo importanti. In quel momento cominciai a mettere nero su bianco
utilizzando inizialmente la penna e la carta; ma poiché scrivevo velocemente,
seguendo lo slancio emotivo, mi capitava che a volte, rileggendo il pezzo a
distanza di qualche giorno, dovevo decifrare la mia stessa calligrafia, che in
sostanza, non riuscendoci, era l’equivalente di continuare ad annotare tutto su
fogliettini volanti!... decisi così di passare al pc.
Cosa significa scrivere, per te?
Scrivere per me consiste nel liberare ciò che nasce
all’interno della mia mente. E’ come se trattenessi qualcosa dentro se non
scrivessi in quel momento; per questo quando sento la necessità di scrivere
devo farlo, ovunque io sia! E come se trattenessi uno starnuto, prima o poi
devi liberartene!
Nella tua biografia, scopriamo che sei fortemente
appassionato di arte e cinema, tant’è che hai scritto anche sceneggiature, e
commedie per il teatro. E poi sei passato al romanzo. C’è differenza, nella tua
esperienza, nello scrivere per due forme d’arte così visive come teatro e
cinema, e il romanzo?
Ovviamente cambiano i linguaggi e di conseguenza gli
approcci al testo, che devono essere diversi. Una cosa però che tutti i testi
hanno in comune è lo studio e l’approfondimento fatto inerente all’argomento
trattato. Informazioni che vengono selezionate e scelte a priori, poiché la
scrittura dev’essere il fine ultimo del pensiero, o almeno questo è quello che
penso io.
Posso azzardarmi a chiedere se ne preferisci una, e se sì,
quale? Probabilmente, per uno scrittore, questa è una domanda strana.
A dire il vero non mi sono mai soffermato a decidere quale
preferisco! Per me sono tutte mie creature ed in ognuna c’è un qualcosa di
speciale che si differenzia da tutte le altre. Sarebbe come chiedere ad una
madre con molti figli: “Quale preferisce?”. Semplicemente seguo l’estro che ho
dentro in quel momento, assecondandolo. Così ad esempio è stato per il progetto “Il
Ponte” andato in scena al carcere minorile Malaspina di Palermo lo scorso anno.
Un testo che parla di diversità, disabilità e bullismo. Uno spettacolo a cui
sono molto legato, perché dedicato. Lo stesso è stato per “La Nera Signora”,
“Profondità non espresse” (Che è il primo testo teatrale che ho scritto), “La
partita di All”, “L’Isola di Gufinda”, “Nonostante tutto” e tanti e tanti altri
testi ancora.
Considerando i temi assolutamente non scontati che affronti
nei tuoi scritti, hai uno scopo preciso, quando scrivi una storia, una
sceneggiatura? Vuoi istruire, formare, spaventare, emozionare, far riflettere
il tuo lettore?
Ho tutte queste cose insieme e non ho nulla allo stesso
tempo. Voglio dire l’evolversi di una vicenda, nasce in funzione della storia
che vivono i personaggi stessi che sono coinvolti, costretti ogni volta a
reagire, sottomettersi, giocare, azzardare e quant’altro.
Il tuo romanzo, Luci d’ombra, affronta con apertura e senza
fronzoli un tema traumatizzante e traumatico come la pedofilia. Aprendo la
porta del romanzo, la prima scena si ambienta in un bordello, con un adulto ed
un bambino. Niente concessioni al buonismo, realtà cruda e crudele, e neanche
niente vittimismi. Cosa ti ha spinto a scegliere qualcosa di così forte?
In realtà era da molto tempo che volevo trattare questo
argomento. Un tema che mi stava molto a cuore, poiché notavo e noto tutt’ora
che molte volte, benché il problema sia reale e molto diffuso, questa
argomentazione tende ad essere trattata in maniera distaccata e leggera,
storcendo il naso perché molte volte definita “scomoda”. Ed è proprio questo
invece che io ho cercato di contrastare! Se esiste un problema va affrontato in
maniera diretta senza fare giri larghi o ruotarci attorno, semplicemente va “DISCUSSO” in tutta la sua crudezza!
Luci d’ombra è uscito da poco e sei impegnato a promuoverlo
e a farlo conoscere. Sicuramente, vista la tua passione così forte per la
scrittura, ti starai impegnando in altri progetti, altri scritti, altri
romanzi. Ci daresti qualche anticipazione, se possibile?
Ho molti progetti in cantiere. Adesso sto per terminare il
nuovo romanzo sull’omosessualità “Fallo, subito”. Dopodiché mi sono ripromesso
di alleggerire le future tematiche (almeno per adesso), per non rischiare di
essere “catalogato” come persona che affronta soltanto argomenti forti!
Semplicemente mi andava di trattarli e l’ho fatto, ma non voglio assolutamente
che mi si addossino etichette. Sono un uomo di teatro in fondo, motivo per cui,
dopo questo romanzo voglio concentrarmi su questo settore che in fin dei conti
è il mio lavoro. A tal proposito sto già lavorando ad un nuovo progetto
relativo alla “beat generation” che spero presto di mettere in scena. Ancora un
nuovo mini romanzo è stato pubblicato sempre da Cavinato in una raccolta di
racconti di 50 autori, in cui il mio (“Operazione call center”) si trova al 47°
posto.
Come ultima domanda: Lucio, ci dici perché ci consigli di
leggere Luci dall’ombra?
Beh, innanzitutto ve lo consiglio perché è un romanzo di
denuncia! Un romanzo che fa riflettere o comunque invita a farlo (specialmente
alla fine del 1° capitolo). E poi perché all’interno il testo sviluppa anche
altri temi importanti come: amicizia, amore, giustizia e…. Basta! Altrimenti
rischio di raccontarvi tutto! Ve lo consiglio (punto). Anche perché i libri non
vanno soltanto acquistati, ma soprattutto vanno letti! Ovviamente vi invito
anche a lasciare impressioni e commenti relativi alla lettura, così da poter
sviluppare eventualmente un dibattito costruttivo.
In attesa di poter commentare e far nascere un bel dibattito sulla lettura del romanzo Luci d'Ombra, di prossima recensione qui sul Blog, ringrazio Lucio Cucinotta per il tempo che ci ha dedicato e per averci fatto entrare per un po' nella sua vita di scrittore.
Restate sintonizzati...
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