Come anticipato in qualche post fa, sabato 10 giugno si è
tenuto il Salottino dei Libri a Buttigliera Alta, nato da una collaborazione
tra il Comune di Buttigliera Alta, Bolla e Fantasia e il Blog Del Furore Di
Aver Libri. Otto autori di diverse case editrici, con forte preponderanza di
Spunto Edizioni (che gioca in casa), riuniti nella struttura polivalente a
fianco dell’edificio del Comune.
Nella Scoppapietra (E la vita urlò, Spunto Edizioni),
Francesca Cuzzocrea (Mi hanno fatto sedere qui, Lettere animate), Mario
Chiabrera (Forést, Caosfera), Luigi Bonomi (Una squadra improbabile, Spunto
Edizioni), Lucia Giongrandi (Dove sei, Spunto Edizioni), Marco Sartori (Lo
sguardo oltre le vette, Spunto Edizioni), Riccardo Martinotti (Abdelkader Il campione che non corse la maratona,
Impremix Edizioni), Marco Ieva (Sottile Notte , Echos Edizioni).
Ecco la formazione (tanto per riecheggiare il contenuto de
Una squadra improbabile di Bonomi) degli otto scrittori riuniti per parlare sì
dei loro ultimi libri, ma soprattutto per rispondere e parlare del tema del
Salottino: in quale autore/autrice vi rispecchiate stilisticamente?
Ognuno di loro ha scelto un autore, più o meno famoso e
importante, e spesso un titolo poco noto, per raccontare che cosa lo ha
ispirato e che cosa è risuonato in lui o lei maggiormente.
Margaret Mazzantini (Non ti muovere), Emma Fenu (Storie di
madri), Nico Orengo (Di viole e liquirizia), Einzlkind (Harold), Elsa Morante (Aracoeli),
Mario Rigoni Stern (Stagioni), Maurizio Maggiani (La regina disadorna), Agatha
Christie (Nella fine è il mio principio) sono i titoli e gli autori scelti per
questo salottino letterario.
Belli, vero? E arricchenti, interessanti, magici,
particolari. E molto rivelatori delle personalità di chi li ha portati, e dei
loro stili. La bellezza di organizzare, partecipare e vivere questi salotti è
la possibilità di conoscere gli scrittori come creature umane, tramite canali
diversi. Non ci si limita solo a “che libri leggi? Che tipo di letture fai?”.
È proprio osservarli parlare dei libri e degli stili che li
ha emozionati, spinti, spronati, stimolati.
È proprio ascoltarli mentre spiegano anche l’inspiegabile,
quella scintilla che li ha legati a quell’autore, che li ha spinti a dire,
molto spesso in giovane, giovanissima età: “anch’io voglio scrivere. Anch’io ho
qualcosa da dire e non posso più tenermelo.”
È proprio guardarli mentre parlano di quanto quelle letture
li hanno nutriti e plasmati, in cui dimenticano quasi se stessi e si rivelano
maggiormente, senza alcuna maschera. Non fingono chi non sono, aprono lati di
se stessi veri e gentili, colorati e vibranti. Non si riesce a rimanere
indifferenti, quando un essere umano parla così di se stesso, per interposta
persona, credendo di parlare “solo” di un libro. Conoscere qualcuno così,
tramite un canale così apparentemente inoffensivo e tanto frainteso e
misconosciuto, è un privilegio.
È uno dei motivi più profondi che mi fanno amare la lettura
e i libri. Sta emergendo, finalmente, in chiaro. Tutto il resto, che spesso e
volentieri si accompagna a questo mondo come gare e competizioni di ego,
polemiche e colpi bassi (nelle intenzioni di chi cerca di infliggerli… peccato
che, con ME, certe tecniche piccole abbiano smesso di funzionare da parecchio),
chiacchiere melense sotto forma di consigli non richiesti, è… polvere. Per cui,
dopo averla tolta, ritorno a parlare di ciò che mi interessa in massimo grado.
Il pubblico presente ha partecipato con domande e
suggerimenti, per cui siamo riusciti anche a sforare nei tempi… complice anche
un campanaro molto solerte e fin troppo preciso nel sottolineare lo scorrere
del tempo.
Un pizzico di quelle storie scelte e di quegli stili si è
riverberato in modo più o meno copioso, sulle personalità degli scrittori che
li hanno segnalati. Colgo l’occasione, tralaltro, di ringraziarli tutti in un
colpo solo perché, grazie a loro, ho scoperto anche autori affascinati e sardonici
come il misterioso Einzlkind, e ho avuto l’occasione di leggere altri che
continuavano a scapparmi, come Margaret Mazzantini, che è una delle poche
scrittrici che mi ha fatto piangere a dirotto a partire dal primo paragrafo.
La passione gentile e profonda di Rigoni Stern per la
montagna ha nutrito Marco Sartori, che ne ha fatto uno stile di vita e un modo
di scrivere suo originale. Le storie e lo stile complesso e fortissimo di Elsa
Morante ha fatto scoprire a Lucia Giongrandi un suo discorso personale in cui
compare il perdono. La risata un po’ amara e mirante a sovvertire anche le cose
più tragiche di Einzlkind compare nel modo scanzonato e divertente di Bonomi di
vedere i rapporti umani, e di filtrare certe situazioni. Il noir di classe di
Agatha Christie, in cui niente è mai come sembra, spinge Marco Ieva a scrivere “depistando”
il lettore (per tutto il Salottino, ieri, gli ho dato del “maestro del
depistaggio”). Margaret Mazzantini e la sua potenza di storia e di espressione
stilistica, che non si spaventa dello squallore e lo guarda direttamente in
faccia, ha colpito Nella Scoppapietra che, con altrettanta forza e una delicatezza
gentile tutta sua, non teme di raccontare situazioni forti e importanti, nella
vita delle persone e delle comunità, come ne La musica addosso. Emma Fenu e le
sue storie di madri, vere e tragiche, porta Francesca Cuzzocrea a mettere al
centro dei suoi libri donne e bambini alle prese con situazioni pesanti, di
malattia e di rottura, come la morte, per mostrare come si possano vivere con
dignità, fierezza e una dose di leggerezza. Il talento di Nico Orengo di
descrivere la natura e i profumi delle Langhe, i rapporti complessi di una
certa comunità rurale, si rispecchia nello stile a immagini di Mario Chiabrera
che dà al suo Forèst torinese nascosto nell’alessandrino una certa capacità di
integrarsi con la natura, del tutto inaspettata in un architetto mondano come
lui. La forza del destino, spesso tragico, che in Maggiani si spiega
irresistibile ne La regina disadorna, si fa sentire in Riccardo Martinotti, che
la riconosce e la descrive nel suo romanzo e nel suo personaggio principale.
E pensate che, tutto questo, non è che una parte di tutto
quello che è uscito e che dovrà uscire ancora, in questi scrittori. Questi
libri sono solo ALCUNI di quelli che hanno contribuito, oltre a tutto il resto,
a farli crescere e a farli scrivere. Ognuno di loro rivela tratti originali
forti, che attendono solo altri testi in cui possono mostrarli e farli
conoscere al pubblico.
E uno dei modi per poter assistere alla loro evoluzione, è
seguire eventi come questo, i Salotti e Salottini in cui sono messi a confronto
e in più ruoli, come quelli organizzati da Bolla e Fantasia e dal Blog Del
Furore Di Aver Libri.
Tenete libera la vostra agenda, per i mesi futuri…
Da sinistra: Simona Coppero, Mario Chiabrera, Riccardo Martinotti, Loredana Gasparri, Marco Sartori, Nella Scoppapietra, Marco Ieva, Luigi Bonomi, Francesca Cuzzocrea |
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