Parto questa volta dal post
scriptum del libro: questo romanzo è stato scritto sulla base del film trama di
Dario Argento.
Se amate il paranormale, le
sedute spiritiche, i fantasmi, le visioni è il vostro libro.
Un po’ più commerciale dei
precedenti lavori di Banana Yoshimoto a mio avviso, leggero ma non superficiale
per l’estrema attenzione ai dettagli, che trasmettono emozioni e ti tengono
vigile.
Purtroppo la storia mi ha fatto
perdere spesso il cammino, per quanto la scrittura sia scorrevole. Ho dovuto fermarmi
più volte per cercare la giusta via. A mio avviso, una Yoshimoto molto distante
da Kitchen.
Descritto come il viaggio della
memoria, la protagonista , con l’aiuto del cugino, compie un viaggio a ritroso
nel tempo, fino ad arrivare alla sua infanzia che tanto è stata infelice. Il
colpo di scena sarà solo nel finale.
Per quanto sia stato un libro che
non ho amato mentre lo leggevo, lascio a chi si avvicina al genere più di me
l’ardua sentenza della critica.
Sono d'accordo con la tua recensione..non è un libro che ho amato, ma devo dare atto alla Yoshimoto di una sua straordinaria capacità: quella di descrivere certe sensazioni dell'anima in modo particolarmente delicato..al punto che a volte ti sembra di sentire realmente cosa prova il protagonista in quel momento...così come luoghi descritti in modo quasi fiabesco ( il giardino che lei ricorda della sua casa per esempio)...
RispondiEliminaPer il resto è un libro che non mi ha dato molto, mi ha lasciato l'amaro in bocca..e a me l'amaro non piace!!!
Grazie per i tuoi pensieri. L'amaro in bocca .. già ... brutta cosa. Consiglio prova a leggere i primi, che a mio avviso erano proprio magia, e poi da brave aspetteremo il prossimo per capire se l'amaro in bocca si sarà smorzato un pochino. Buone letture
EliminaVero. Mi unisco al consiglio di Simona, di leggere la Yoshimoto a partire dai primi romanzi, soprattutto il primo, Kitchen. E' quello che mi hanno messo in mano la prima volta per farmi leggere l'autrice e ho scoperto un animo lirico e pratico nello stesso tempo. La potenza della Yashimoto sta proprio nella sua capacità di esprimersi: persino descrivere le evoluzioni di un sacchetto di plastica della spesa diventa un momento di poesia, uno di quelli che viviamo tutti i giorni quando mettiamo da parte i pensieri indaffarati delle cose da fare e da dire, e osserviamo cosa ci sta intorno, persino qualche cartaccia che rotola sull'asfalto del marciapiede. Quelli degli ultimi anni sono più commerciali, più attenti al gradimento dei mercati, piuttosto che a quello dell'animo dei lettori...non ho ancora letto questo di cui ha scritto Simona, ma sono sicura che troverò uno spazio anche per questo.
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