Una
vera scoperta. Mi sono imbattuta in questo autore per puro caso, ho preso
qualche informazione e alla notizia “ per tanti versi paragonabile a Alicia
Gimenez Bartlett” sono corsa a leggere.
Genere
poliziesco, sesto libro pubblicato in Italia della serie dedicata al
commissario Van In, ambientato a Bruges.
Bellissima
la personalità , che viene fuori leggendo, del commissario: burbero,
strafottente, irruento, geloso, intuitivo, contrapposta a quella di Guido, suo
amico e vice, pacato, riflessivo, accondiscendente, che ci fanno assistere a
bizzarri siparietti.
Non
vi racconterò nulla della storia, si sprecano i siti con trame, ma vi dirò che
è un ottimo giallo, che vi terrà incollati alle pagine fino alla fine, e poi
non è bello svelare anche solo piccoli indizi! L’ambientazione particolare
descritta minuziosamente coinvolge ancora di più nel poliziesco.
Unico
neo di questo libro: probabilmente la traduzione è o troppo letterale o troppo
interpretata, per cui ci sono dei dialoghi tra Van In e Guido in cui si ha la
sensazione di smarrirsi, di aver perso una battuta, di non aver afferrato il
vero senso del dialogo, tanto da tornare a rileggere il pezzo.
Frasi
troppo raffinate si alternano a frasi più grezze, sarà un problema di stile
dell’autore o un effettivo problema di traduzione? Nonostante questo piccolo
“problema”, una bella scoperta questo Aspe, andrò sicuramente alla ricerca di
un altro dei suoi scritti.
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