Prima di addentrarmi nell’analisi
di questo libro, devo un doveroso e sentito ringraziamento ad una cliente,
lettrice accanita come me, che un giorno mi ha prestato questo scritto dicendomi
“provi a leggerlo”. Ebbene, dopo un periodo relativamente lungo, durante il
quale ha sostato su una pila di libri che aspettano la mia lettura ed è stato
traslato dopo altre più avvincenti storie, posso dire che avrei dovuto leggerlo
nello stesso istante in cui è transitato tra le mie mani. Quindi grazie.
Parlare di capolavoro è
abbastanza riduttivo, forse si addice di più un semplice "geniale".
Baserò le mie riflessioni tenendo
come punto di riferimento la postfazione di Peter Cameron. Una storia banale
insignificante, chiara fin dalle prime righe, ma l'opera d'arte è il lavoro che
lo scrittore fa descrivendo la vita di William Stoner, una storia unica,
profonda.
A fine lettura la prima cosa che
ho analizzato è stata la scrittura, pacata, sensibile, sembra di volteggiare
tra le pagine del romanzo, di essere presente nei sentimenti e nelle azioni di
Stoner. Spesso si ha la sensazione di doversi inserire nella scena per prendere
le parti del personaggio, per difenderlo dalle cattiverie della moglie e del
collega, tanto che, non riuscendoci, si resta amareggiati e depressi, quando è
chiaro che lui non avrà reazioni immediate per proteggersi.
Si possono trasformare in filoni
ben distinti i rapporti umani che Stoner ha con tutti i personaggi che lui
incontra mentre gli anni passano nella sua vita. Tratta la vita e la morte con una
maestria incredibile.
Ci sono passaggi e descrizioni
nel romanzo che mi sono rimasti indelebili nel cuore: la razionalizzazione
della morte del suo amico Dave in guerra, quella guerra a cui lui non ha voluto
partecipare, ma che lo sconvolge e cerca di paragonare e comprendere attraverso
quella morte descritta nella letteratura che lui studia. La sistemazione del
suo studio nella casa nuova, che lui crea a sua somiglianza quasi dovesse
iniziare una nuova vita. La descrizione del rapporto con l’amata figlia,
perfetto fino a quando la moglie non lo guasta e che lui descrive impotente
senza opporre nessuna resistenza a quell’allontanamento che lui subisce, ma di
cui poi capirà di avere pagato conseguenze troppo alte sia lui sia la figlia.
La descrizione dell’amore per
Katherine: “la persona che amiamo da subito non è quella che amiamo per davvero
e che l’amore non è la fine ma un processo attraverso il quale una persona
tenta di conoscerne un’altra”. La capacità di descrizione della propria morte,
lo spirito che esce dal corpo, la parte della sua vita finita con la partenza
del suo grande amore.
Un romanzo che lascia senza
fiato, una lettura che è articolata per trasformare una vita povera e
insignificante in una ricca e piena di personalità.
Vi lascio trascrivendo una frase
che all’inizio del libro mi ha colpito moltissimo “certe volte, immerso nelle
sue letture, lo assaliva la coscienza di quante cose ancora non sapeva, di
quanti libri non aveva ancora letto. E la serenità tanto agognata andava in
mille pezzi appena realizzava quanto poco tempo aveva per leggere tutte quelle
cose e imparare quello che doveva sapere.”
La prima stampa del libro risale
al 1965. …… ancora grazie!
Sto pensando da un po'di leggerlo: mi sa che è tempo di procurarselo! :)
RispondiEliminaOttimo: così potrai raccontarci le tue opinioni, e potremo dar vita ad un bello scambio di opinioni...
EliminaNe ho sentito parlare molto bene, poi sto scoprendo da poco la Fazi... Ci penso su :)
RispondiEliminaIn effetti, è una sorpresa anche per me...e via, che si allunga sempre di più la lista...:-D
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