Castigo
Jilliane Hoffman
Nascosto
nel buio, protetto da un cespuglio sotto la finestra della camera della
ragazza, l’uomo aspetta.
Ha
seguito Chloe per molte settimane. Conosce le sue abitudini, i suoi orari, le
sue frequentazioni, tutto di lei. Senza mai farsi vedere la controlla
completamente. Quando Chloe rientra aspetta ancora. Aspetta che il fidanzato se
ne vada, che lei si prepari per la notte, che si addormenti.
Poi
entra nell’appartamento, con la maschera di gomma sul volto e la borsa dei
coltelli.
Lo
stupro dura fino all’alba, in un silenzio illuminato dagli occhi sbarrati di
Chloe, dal bagliore dei fulmini sulle lame, dalla visione di una cicatrice sul
polso dell’uomo.
Un’amica
la trova la mattina, in coma, nel letto inzuppato di sangue.
Dodici anni dopo la donna ha cambiato
nome, stato e fisionomia. È avvocato penalista, “l’accusa” dei vari Perry Mason
e simili, per intenderci.
Ed in questa veste si trova ad
affrontare il suo incubo: la polizia della Florida ha arrestato il mostro che
da tempo massacra bellissime donne bionde.
Sa che l’uomo di fronte a lei è
colpevole.
Sa che è l’infame schifoso che ha
rovinato la sua vita.
Sa che il suo segreto rischia di
inficiare mesi di lavoro suo e di tutta la squadra investigativa: conflitto di
interessi.
Quello che non sa è che lei ed il suo
carnefice sono le pedine di un altro pazzo che gioca al Deus ex machina.
Un dettaglio subdolo: il porco schifoso
assume un’avvocatessa a difenderlo. Mette una donna contro l’altra. S’abbassa
perfino a confessare al suo legale che l’accusa “è contro di lui” per motivi
personali, per quel banale episodio di
violenza.
Una lettura mozzafiato senza esclusione
di colpi.
E l’eterna domanda: quante altre donne
devono morire perché sono donne?
Da quel che leggo, è sicuramente uno di quei libri che mi potrebbe trasformare in serial killer senza troppi problemi, e senza passare dal via. Penso che la trasformazione potrebbe accelerarsi di molto, se solo leggo di nuovo quel "banale episodio di violenza". Forse è meglio che non lo legga ora...per rispondere alla tua domanda, finché gli uomini non verranno educati al rispetto delle donne, e non a vederle come loro proprietà. Ci vorrà ancora un bel po', temo.
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