Il ladro di libri incompiuti
Matthew Pearl
Turner
aveva sentito il collo che s’irrigidiva e le vene che si gonfiavano all’udire
quel nome particolare: Dickens.
Come
se quella parola gli fosse marcita nelle viscere e ora gli strisciasse su per
la gola.
Non si preoccupi, egregio funzionario
della polizia a cavallo del Bengala: ha tutta la mia comprensione, ho la stessa
reazione a quel nome. Anche se il suo problema è il figlio di Dickens, non
scrittore, ma suo superiore nella polizia bengalese.
La mia storia travagliata con Dickens
risale al millennio scorso, quando attorno ai sette-otto anni trovai “Il
Circolo Pickwick" in “Piccole donne”. Se lo leggevano loro…
Sbagliato!
Bocciai Pickwick, Oliver Twist e quasi
svenni di fronte alla piccola Dorritt. Ecchecavolo, avevo già pagato la mia
curiosità con Eugenia Grandet e La cugina Bette del Balzac… meglio tornare ai
pirati di Salgari. O dilettarmi con Kipling.
Comunque ritrovai Dickens al liceo.
Odiai <<colui che abusò del genere letterario novel>>, così lo ribattezzammo io e Loredana.
Anni dopo e parecchi tentativi di
leggere qualcosa di suo, mi ritrovo a sputare la stessa sentenza: secondo me Dickens
è parecchio sopravvalutato.
Però… ammettiamolo, il titolo italiano è
appetitoso. Certo, gli rispondi: bravo scemo, già che ci sei, ruba un libro
concluso e magari autoconclusivo, pensa che sfiga beccare la parte centrale di
una saga!
Quando ho aperto e sbirciato l’originale
“The last Dickens” ho sbottato: sicuri che sia davvero l’ultimo? Prolissico
(no, non è un errore, consideratelo un neologismo) com’era…
Ma è un tascabile, “morbido”, super
scontato. Va be’, può essere un modo per accostarmi al tizio senza turbare
stomaco e borsellino.
La storia comincia un giorno di giugno
1870.
Abbiamo due “scenari”.
Il Bengala, dove Turner è un agente di
polizia alla prese con ladri d’oppio. L’India è una colonia britannica e
l’oppio è monopolio di stato. Turner ed un suo collega inseguono un ladro e lo
prendono.
Contemporaneamente, al porto di Boston,
l’editore Osgood aspetta con trepidazione la nuova puntata dell’ultimo romanzo
di Dickens.
Come? Tutto qua?
Certo che no!
Ma parliamo di uno che scrisse a puntate,
ergo:
To be continued…
Forse lessi pure David Copperfield. Possibile? Ho completamente rimosso
RispondiElimina…poi parlavano di “libri per ragazzi”. Gurgle.
In effetti, Dickens aveva abusato della novel e della nostra pazienza, allo stesso modo... troppe puntate!
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