Delirio di una notte di mezza estate
David Safier
Avvertenza: da un punto di vista storico questo libro
è straordinariamente privo di ogni fondamento.
Cominciamo bene. Chiudo e giro il libro.
La convivenza tra un uomo ed una donna – si sa – può
essere un vero incubo. Ma cosa accadrebbe se i due dovessero condividere
addirittura lo stesso corpo? È quello che succede a Rosa: si ritrova
catapultata nella Londra del XVI secolo e imprigionata nel corpo di un uomo. E
non di un uomo qualunque: William Shakespeare!
A volte leggere il classico “libro da spiaggia” fa
bene alla salute.
Come?
A Torino non ci sono spiagge?
Sì, va be’, è un piccolo dettaglio irrilevante!
Dicevo. La mia furia di lettrice non manca di
coerenza: dopo aver incontrato John Dee nella serie di Flamel e nel libro della
Gregory, ora me lo ritrovo qua in calzamaglia e pendolino (grazie al quale
rispedisce Rosa nel futuro, MA col Bardo ancora incorporato). Doveva essere un
“tipino” interessante, colui.
Che l’universo stia cercando di dirmi qualcosa?!
Forse devo imparare ad usare il pendolo…
Decisamente, questo libro ha effetti collaterali. Non
riesco a stare seria.
Sì, è un libro divertente con le sue esagerazioni e le
situazioni ridicole e…
Ma io sono un’amanita.
Uffa.
Se “Anche i ricchi piangono”…
be’, anche le amanite ridono.
E fatevi ‘na risata, che è tutta salute!
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