Per chi ama l’horror, Stephen King è associato all’idea di
un re, e non soltanto perché è la traduzione italiana del suo cognome. Anche
chi non ha mai letto i suoi libri, sa chi è e cosa fa, ed è in ogni caso
sufficiente fare un salto in rete per scoprire una definizione veloce (Wikipedia santo subito), oppure
per approfondire direttamente nel suo sito. E le immagini con cui si
viene accolti in homepage sono parecchio eloquenti J.
Nella seconda metà del 2013, Stephen
King pubblica un sequel quasi impensabile: Doctor Sleep, in cui racconta la
vita di Daniel Torrance, il figlio dotato e sfortunato di Jack Torrance, il
custode folle di Shining. Oh, già. Non riuscivo a crederci, quando ho letto la
notizia, e l’ho quasi subito etichettata come una bufala. Tutto invece molto
vero, tant’è che nel primo mese del 2014 esce l’edizione italiana, per poi
approdare, in data odierna, in casa mia. Inutile dire che non sto più nella
pelle, all’idea di iniziarlo e di ascoltare Danny Torrance. Il primo libro di
Stephen King che lessi, oltre venticinque anni fa, fu proprio Shining, perché
volevo mettermi alla prova. Non avevo mai letto un horror, fino a quel momento,
e rifuggito come la peste qualunque film del genere. Mi piacque subito fin
dalle prime righe, mi chiesi perché avessi sprecato tempo a evitarlo, e ogni
tanto, mi capitò persino di rimpiangere il momento dell’acquisto: soprattutto
di notte, dopo aver fatto conoscenza con alcuni personaggi parecchio sui
generis e aver udito scricchiolii molesti e misteriosi troppo vicini al mio
orecchio, che normalmente sarebbero passati inosservati. Tuttavia, notti
insonni a parte, divorai Shining e iniziai la collezione di libri di Stephen
King. Ora posso dire che il secondo libro che infilo negli scatoloni dei
traslochi, dopo Il Signore degli Anelli, è Shining. Siete amanti del genere,
non avete ancora acquistato il libro e volete qualche notizia in più, persino,
che so, un’anteprima? La gentilissima Simona, autrice dei Guest Post di questo
blog, che conosce la mia ossessione kingiana, mi ha inviato un bellissimo
inserto di Repubblica, che potete trovare qui.
giovedì 30 gennaio 2014
L'Amanita#4 - Sette minuti dopo la mezzanotte
Sette minuti dopo la mezzanotte
Patrick Ness
Sai
bene che non è vero. Sai che la tua verità, quella che nascondi, è la cosa di
cui hai più paura.
Da un bozzetto originale di Siobhan
Dowd, Ness ci regala questo piccolo gioiello.
La trama è quasi elementare: le vicende
di un teenager, figlio di divorziati, padre assente (all’estero, risposato,
letteralmente assorbito da seconda moglie e “nuova” figlia), madre malata,
nonna rompiscatole…
Sotto una superficie apparentemente
calma, c’è un magma di rabbia, paura, rifiuto, collera, frustrazione che
aspetta di esplodere.
Una notte, sette minuti dopo la
mezzanotte, l’innocuo tasso del
giardino dietro casa va a trovare Conor per “metterlo di fronte alla verità”…
Un libro per ragazzi.
Davvero?
Ho trovato più argomenti essenziali in
questo simpatico libro che in certi malloppi di filosofia e teologia che ho
dovuto sorbirmi pro esami.
La paura di fronte alla malattia ed alla
morte.
La convivenza con la malattia.
Le complicate dinamiche familiari o
sociali quando una malattia mortale incombe.
Il confronto con il mondo esterno;
persone che danno una pacca sulla spalla come se dovessero dimostrare qualcosa
o quelle che fanno finta di ignorare il problema. Ma intanto il tuo problema e
lì e devi affrontarlo.
Confesso: ho superato da anni la fascia
d’età consigliata dall’editore. E lo rileggo volentieri, anche se alla fine la
lacrimuccia scappa.
Non dobbiamo avere 12 anni per temere
malattia e morte.
Coraggio, a volte è salutare metterci di
fronte allo specchio e domandarci: di cosa hai veramente paura?
mercoledì 29 gennaio 2014
Segnalazioni Editoriali#3 - Sotto un cielo di carta
Un po' in ritardo, perché la programmazione ha subito qualche rallentamento, provvedo a segnalare il romanzo Sotto un cielo di carta, di Giulia Gorgazzi, uscito in formato e-book per Libromania Editore.
Trama
Adriana, Leonardo, Marta, Matteo, Silvia, Vittorio si ritrovano sedici anni dopo la fine del liceo per commemorare la scomparsa dell’amata professoressa Anna Contri. In suo onore accettano di rimettere in scena lo spettacolo, basato sui capolavori di Luigi Pirandello, che avevano allestito nell’anno della maturità sotto la sua regia. Le prove sono l’occasione perché le loro strade tornino a incrociarsi, dopo essersi persi di vista in una Milano grande o piccola a seconda della volontà del caso. Nonostante il lavoro, la famiglia e le vicende personali dagli esiti completamente diversi, qualcosa torna ad accomunare i vecchi compagni di scuola che si trovano a vivere nuove imprevedibili circostanze, sullo sfondo della Milano di oggi, con la crisi economica e i lavoratori precari, e nel ricordo della Milano del 1994, tra canzoni dei Nirvana, occupazioni scolastiche e profeti del berlusconismo.
Volete un assaggio del libro? Cliccate qui, su Google Drive.
L'autrice
Giulia Gorgazzi è nata a Milano ed è laureata in Lettere all'Università degli Studi. Dopo alcune esperienze nell’insegnamento e nelle relazioni pubbliche, si è dedicata esclusivamente all'attività giornalistica. Ha collaborato per diverse testate, tra cui “Il Sole 24 Ore”, spaziando tra cronaca locale, trasporti, turismo, moda e matrimonio.
Trama
Adriana, Leonardo, Marta, Matteo, Silvia, Vittorio si ritrovano sedici anni dopo la fine del liceo per commemorare la scomparsa dell’amata professoressa Anna Contri. In suo onore accettano di rimettere in scena lo spettacolo, basato sui capolavori di Luigi Pirandello, che avevano allestito nell’anno della maturità sotto la sua regia. Le prove sono l’occasione perché le loro strade tornino a incrociarsi, dopo essersi persi di vista in una Milano grande o piccola a seconda della volontà del caso. Nonostante il lavoro, la famiglia e le vicende personali dagli esiti completamente diversi, qualcosa torna ad accomunare i vecchi compagni di scuola che si trovano a vivere nuove imprevedibili circostanze, sullo sfondo della Milano di oggi, con la crisi economica e i lavoratori precari, e nel ricordo della Milano del 1994, tra canzoni dei Nirvana, occupazioni scolastiche e profeti del berlusconismo.
Volete un assaggio del libro? Cliccate qui, su Google Drive.
L'autrice
Giulia Gorgazzi è nata a Milano ed è laureata in Lettere all'Università degli Studi. Dopo alcune esperienze nell’insegnamento e nelle relazioni pubbliche, si è dedicata esclusivamente all'attività giornalistica. Ha collaborato per diverse testate, tra cui “Il Sole 24 Ore”, spaziando tra cronaca locale, trasporti, turismo, moda e matrimonio.
Giorno da cani - Guest Post#6
Ma quanto sono innamorata dei
gialli, non mi stufo mai di leggerli! E la cosa bella è che ho finito di
leggere questa storia e sto ancora ridendo.
Non sono matta, o meglio sono
ingorda di pagine stampate e innamorata follemente di libri ….. ma torniamo sulla
retta via e parliamo di questa scrittrice.
Tanti blog e articoli, paragonano
Alicia Gimenez Bartlett a Andrea Camilleri con il suo filone “Montalbano”,
sicuramente come lui ha scritto diversi libri con gli stessi protagonisti, ma
la differenza che trovo tra i due e che qui i personaggi evolvono, non sono mai
statici. Mi spiego meglio: l’autrice segue il percorso di vita corrente dei
personaggi come se fosse la vita quotidiana reale di ognuno di noi. E’ molto
attenta a questo, e le sue pedine vengono modificate con il passare del tempo,
di libro in libro, di pagina in pagina facendoli quasi “invecchiare” come tutti
noi, giorno dopo giorno.
Parliamo dei due protagonisti
principali sui cui vengono vestite le varie indagini e le varie storie:
l’ispettore Pedra Delicado e il suo vice Fermin Garzon. Non vi svelerò nulla in
più sui personaggi, per lasciarvi il gusto della sorpresa.

I dialoghi tengono vivi i
personaggi, aiutandoci a capire l’introduzione di nuove pedine nell’indagine
senza dover necessariamente usare la descrizione che potrebbe far diventare la
storia noiosa.
Spesso il delitto, la risoluzione
del caso, diventano secondari rispetto alla vita che svolgono i protagonisti:
niente è lasciato al caso, tutto è studiato con cura nel minimo dettaglio.
Spesso non si ha la sensazione di essere dentro a un libro,ma in prima fila
alla rappresentazione della stessa storia a teatro. Trovo questa sensazione
stupenda!
Della stessa autrice, fino ad
oggi, sulle inchieste di Pedra Delicado troviamo dieci titoli (ultimo uscito
nel 2013). Tra le altre sue opere troviamo racconti e saggi …. Dovrò provare a
inciamparmi anche in uno di quelli.
Buona lettura e buon divertimento
… io ho deciso di leggerli tutti e dieci
martedì 28 gennaio 2014
Segnalazioni editoriali#2 - Io, Liam di Antonella Albano
Per il secondo appuntamento con le Segnalazioni Editoriali, troviamo un vampiro. Lascio la parola al comunicato stampa che lo descrive:
E' disponibile in libreria e nei principali store online Io, Liam, esordio nella narrativa fantastica di Antonella Albano, uscito per Il Ciliegio Edizioni. Io, Liam è una storia di amore e morte, ma è anche il racconto della lunga redenzione del millenario Liam, il vampiro protagonista del romanzo. Qui la scheda del libro sul sito dell'editore, dove è possibile ordinare una copia.
Sinossi
Liam viene da lontano, dall’Irlanda del VII secolo d.C. ed è destinato a una vita innaturalmente lunga. Elisa è una giovane donna moderna, che vive un vuoto colmabile solo dal suo amore per il canto. Nella vita di Liam sembra esserci posto unicamente per la vendetta e il sangue; una promessa, però, fatta a Cathal, suo amico fraterno, lo accompagnerà lungo i secoli, fino a che il cerchio non si chiuderà una volta per tutte. Il suo progetto verrà sconvolto proprio dall’incontro con Elisa, e da un nemico implacabile che minaccia tutto ciò che imprevedibilmente è giunto ad amare. Mantenere un basso profilo, non indulgere all’amore o all’odio, era stato fondamentale, ma non ci era sempre riuscito. Si era nascosto in posti impervi anche umanamente, cambiando luogo ogni volta che la sua perdurante giovane età veniva notata. Si era illuso che la vita potesse avere un senso ma aveva finito per lavarsi via dal cuore ogni sentimento profondo. E proprio ora qualcuno veniva a togliergli le ragnatele dall’anima.
L'autrice
Antonella Albano, classe 1962. Dopo gli studi classici lavora dapprima come correttrice di bozze e redattrice per alcune case editrici pugliesi, per poi approdare nella scuola come insegnante e dedicarsi infine alla didattica per adulti. Gestisce un blog personale (Shadowcat loves TV series). Collabora dal 2010 con il blog letterario Diario di Pensieri Persi; dal 2011 è parte della redazione del portale dedicato al fantastico Urban-fantasy.it e del sito The Vampire Diaries Italia. Nel 2013 ha pubblicato il saggio Vampiri, supereroi e maghi. Metafore e percezione morale nella fiction fantastica, per la casa editrice Aracne.
Il suo sito personale: Antonella Albano.
La pagina Facebook: www.facebook.com/AntonellaAlbanoScrittrice
#IoLiam
lunedì 27 gennaio 2014
Buona Apocalisse a tutti! – Il grottesco divertente alla Monty Python
Entrambi gli scritti non hanno considerato due variabili impazzite: un angelo e un demonio da lungo tempo trasferiti e confusi (per quanto ci riescano) tra gli esseri umani, uniti da un rapporto alquanto stravagante di collaborazione, tinta leggermente di amicizia. Azraphael e Crowley non riescono a sentire il dovuto entusiasmo per l’attuarsi dell’Ultimo Scontro, e la conseguente scomparsa degli esseri umani e della vita che entrambi hanno finito per apprezzare. Ma fin dalla lontana vicenda della mela, Azraphael e Crowley (quando ancora si chiamava Crawly) nutrivano dubbi e opinioni molto personali:
Etichette:
Buona Apocalisse a tutti!,
GdL Neil Gaiman,
Gruppo di Lettura,
Gruppo di lettura scratch-made: leggiamo Neil Gaiman,
Neil Gaiman,
Terry Pratchett
L’Amanita#3 – Del Romanticismo: conversazione digitale a due voci e due tempi
Avvertenze per la lettura: questo è un post a quattro mani, una specie di
conversazione nata privata e poi condivisa nel presente ambito digitale,
riguardante una riflessione che va avanti da diverso tempo. Un paio di
settimane fa Marzia mi ha inviato la sua definizione di “romantico” e “romanticismo”,
sull’onda delle sue letture più recenti. Avevo deciso di pubblicarla così com’era,
ma poi mi è venuto di risponderle, unendo anche le mie opinioni sul termine. Naturalmente,
essendo una conversazione condivisa digitalmente, ci attendiamo commenti e
opinioni a profusione. ;-)
Romantico!?
Romantico o non
romantico…
No, non immaginarmi
in versione amletica col povero Yorick in mano – o meglio, quello che resta del
povero Yorick!
Però la domanda
ogni tanto torna: cosa cavolo vuol dire “romantico”?
Abbiamo condiviso
le pagine melense della Woodiwiss, sghignazzato come matte su certe scene della
Small e commentato parecchi Harmony&C.
Poi tu hai avuto un
processo di saturazione e hai evitato il genere.
Io sono diventata
un po’ schizzinosa e selettiva, ma leggo ancora anche gli Harmony.
E la domanda resta:
alla fine cos’è “romantico”?
Il sentimentalismo
all’acqua di rose grondante melassa, magari farcito di scene pseudo erotiche
non è romantico.
Almeno non lo è per
me.
Trovo perfetto il
vocabolo inglese “romance” per tutta la <<mielosaggine>> che
invade il mercato; gli elementi fantasy, pseudo-angelici, pseudo-vampireschi,
horror, steam punk ecc. entrano indistintamente nel calderone di melassa &
sdolcinatezza.
Nei calderoni trovo
anche miscugli di mitologie, ibridi di vampiri e divinità olimpiche o angeli
presi dall’ebraismo incrociati con teorie orientali. Mi mancano i miti aztechi,
ma credo sia una mia ignoranza personale. Una lacuna che non intendo colmare;
almeno, non di mia sponte.
Effetti collaterali
della globalizzazione?
Be’ tutto questo
non è romantico.
Requiescant in pace Wordsworth, Novalis, Brentano e tutto
lo “Sturm und drang”. Tutto quell’impeto e fuoco, tempesta e vento di novità mi
causano sonnolenza.
Cos’è romantico?
Ci penso da anni.
Alla fine, ecco la
mia risposta:
definisco
“romantico” un libro che mi risucchia nelle sue pagine, mi avvince nella trama
e mi ci trattiene anche quando ho smesso di leggere.
Quale che sia il
genere.
Sono riuscita ad
entrare ne “Il Signore degli Anelli”, dopo trent’anni di tentativi di leggerlo,
quando mi sono detta “è più di un poema epico, va’ oltre la struttura poetica e
goditi la storia”. Ho vissuto mesi fra quelle pagine.
Cambio genere: “I
pilastri della terra” e “Mondo senza fine”. Sto ancora cantando “al rogo al
rogo” ogni volta che penso a certi ecclesiastici.
“Mucchio d’ossa” di
Stephen King mi ha tenuto incollata a quelle pagine, nonostante le apnee ed i
tremori (oddio-oddio adesso quella cosa salta fuori e mi fagocita) ed “Il
Miglio Verde” mi fa piangere solo a ricordare certi brani.
Per me è
“romantico” un libro che mi trascina calzata e vestita nel suo mondo.
Ti giro la domanda,
Loredana (tu al liceo scegliesti tedesco, ne sai più di me di “Sturm und
drang”; io finsi di studiare Lazarillo, il Calderòn e la sua “La vida es sueňo”
o i mulini a vento del don Quijote…) in definitiva:
Cos’è romantico?
domenica 26 gennaio 2014
La paga del sabato – Un incompiuto di razza
Questo libro rappresenta la prima tappa del Giro d’Italia
Letterario, sponsorizzato e organizzato da Paola di Se una notte d’inverno
un lettore. Cominciamo dal Piemonte con Fenoglio, un nome importante e di peso dalle parti di Alba e delle
Langhe, e per la letteratura italiana novecentesca. Di solito, nei programmi
scolastici arriva a far parte di quegli autori che si studiano all’ultimo anno,
in quinta, magari un paio di settimane prima dell’inizio dell’esame di
maturità, quando le menti studentesche sono concentrate sullo spauracchio e
sullo sforzo di ricordare eventi e libri scritti secoli prima, e si interessano
poco di chi è venuto dopo il 1910. Personalmente, almeno, ho constatato che è
così, e ho scoperto con questo libro di essermi persa un pezzo del nostro
tesoro. E’ un libriccino piccolo, svelto, carico di un mondo poco conosciuto,
per quanto si apra a pochi chilometri da Torino. Fenoglio lo scrive insieme ad
un’altra opera, Ventitre giorni della
città di Alba, ma viene pubblicato postumo solo nel 1969. Il personaggio
principale è Ettore, un giovane partigiano che, con la fine della guerra, si
ritrova a fare i conti con una realtà pacificata e da ricostruire che non sente
sua. Il suo elemento è la guerra, la durezza, l’esibizione dei muscoli e della
forza per intimidire, schiacciare, piegare alla propria volontà. In casa si
scontra quotidianamente con una madre che lo copre di disprezzo per non essere
riuscito a trovare la sua strada, e per non sapersi piegare alle nuove
necessità di trovarsi un lavoro, una moglie, costruire casa e famiglia, come il
resto della società si dedica a fare faticosamente, per archiviare il periodo
spaventoso della guerra. Ettore, però, appartiene a quella schiera di persone
che prosperano nei conflitti grazie ai propri lati distruttivi che tirano fuori
per prevaricare gli altri. Suo padre è quasi inesistente: un uomo medio, preso
dal lavoro e dalla responsabilità di occuparsi della famiglia, che non si
accorge (o non vuole accorgersi) del disagio e del rifiuto del figlio di fare
finalmente il bravo ragazzo. Conformarsi alle regole della buona convivenza e
della società normale (la bella confezione
trova-lavoro-sposati-fai-figli-e-sii-normale) lo spaventa talmente tanto, che
il primo giorno di lavoro “regolare” in fabbrica, non riesce nemmeno ad
entrare.
Ulteriori segnalazioni - GiveAway e Book Linky Party
Assecondiamo la tendenza attuale e spargiamo liete novelle a tutto andare. La prima riguarda un GiveAway organizzato da Alessia di Scrivere mi piace: se vi piace e vi interessa il libro che mette in palio, seguite subito il link.
Il secondo, è un Book Linky Party, organizzato dal blog Il profumo delle pagine stampate, ed è un modo per conoscere altri book blog, e accrescere così la propria cerchia di conoscenze furiose di libri. Dura fino al 10 febbraio, per cui, se volete ampliare i vostri orizzonti e scambiare ulteriori pareri e commenti su libri e autori, seguite il link e il bannerino che trovate a lato. :-)
Il secondo, è un Book Linky Party, organizzato dal blog Il profumo delle pagine stampate, ed è un modo per conoscere altri book blog, e accrescere così la propria cerchia di conoscenze furiose di libri. Dura fino al 10 febbraio, per cui, se volete ampliare i vostri orizzonti e scambiare ulteriori pareri e commenti su libri e autori, seguite il link e il bannerino che trovate a lato. :-)
L'Amanita#2 - Destino di un amore
Continuano le impressioni "velenose" di una lettrice furiosa: questa volta Marzia si occupa di Destino di un amore, di Linda Bertasi.
Destino di un amore
Linda Bertasi
La caravella editrice
Ingannata da una presentazione
lusinghiera – scritto in maniera
ineccepibile – mi sono tuffata in quella che credevo una “semplice” storia
d’amore, magari un po’ immatura con protagonisti adolescenti… e mi sono
ritrovata impantanata in un tira e molla che si protrae fino alla vecchiaia dei
protagonisti.
Con tanto di banale storia di corna tra
adulti, che sono in realtà adolescenti quarantenni. E per una tresca così non
ho bisogno di leggere un libro: mi basta osservare la realtà in cui vivo.
Va bene, la trama non fa per me.
Mea culpa ecc. (immaginate lo gnomo sputasentenze
prostrato sulla sua amanita): avrei dovuto arrivarci dal titolo.
Di solito lascio senza ripensamenti un
libro che non mi cattura.
Ma ho attivato la modalità “lettura veloce”
per lasciare sfogare la prof. malefica che ho dentro. Cristina di Athenae
Noctua accennerebbe alla “funzione catartica dell’arte” citando fior di
filosofi;-).
Un esempio tra tanti:
“La seguì in una graziosa boulangerie e
lì, si lasciò, conquistare dalla pasta di fragole ecc.” p. 25.
Domanda esistenziale:
ma ha messo le virgole a caso?
Mette spesso il verbo tra le virgole.
Che senso hanno quelle virgole?
Le AIOLE di p. 51 sono insuperabili.
E lo “chinon” (no, non è un errore di
stampa: è un recidivo) non è un chinotto gigantesco, ma forse la versione
ferrarese di “chignon”.
Insomma: un supplizio. Mi è capitato di
urlare un paio di volte qualcosa come “Bertasi, cresca! E faccia crescere ‘sti
personaggi!” oppure un sospiro rassegnato: “Se questa è la realtà, capisco perché
il mondo vada a pu…zzole!”
Se qualcuno ha gradito, mi spieghi
perché. Fatemi capire: cos’ha suscitato in voi?
sabato 25 gennaio 2014
Altre segnalazioni: Bloggando - Adotta un blogger, di Hub17
Sembra che questo blog si stia trasformando in un punto di segnalazioni di ogni genere. All'apparenza è così, ma nel frattempo, continuo a leggere. Navigando in Facebook, mi sono imbattuta in un post di Laura della Libridinosa, che parlava di un'iniziativa parecchio interessante, a cura di un altro blog e un altro blogger. Seguendo i vari link, ho scoperto che Gian Luca Marino, giornalista e blogger animatore del blog Hub17, ha dato vita ad un'iniziativa parecchio interessante, di nome Bloggando - Adotta un blogger. Quali sono le sue motivazioni? Eccole, affermate dalla sua stessa voce:
"Ma perché “Adotta un blogger”? Semplice: sono convinto che molti blogger siano dei veri e propri talenti con una grande capacità di comunicare che nel loro progetto ci mettono passione, impegno, costanza e dedizione. E spesso sono persone sottovalutate che darebbero del filo da torcere a qualsiasi addetto stampa di qualche grande azienda in termini di competenze e creatività.
E allora mi piacerebbe raccoglierli qui sul mio blog, raccontando e facendo raccontare, dove possibile la loro storia." (Cliccate qui per l'intero articolo)
Dato che mi piacciono molto le iniziative che partono dai blogger a favore di altri blogger, ho aderito anch'io (e qui trovate la pagina dedicata al mio blog Del Furore), e l'ho condivisa sui social network e ne parlo qui, per farvela conoscere, poiché merita molta visibilità e parecchie adesioni. Volete far conoscere il vostro blog? Allora, non aspettate più: seguite il link e partecipate numerosi!
"Ma perché “Adotta un blogger”? Semplice: sono convinto che molti blogger siano dei veri e propri talenti con una grande capacità di comunicare che nel loro progetto ci mettono passione, impegno, costanza e dedizione. E spesso sono persone sottovalutate che darebbero del filo da torcere a qualsiasi addetto stampa di qualche grande azienda in termini di competenze e creatività.
E allora mi piacerebbe raccoglierli qui sul mio blog, raccontando e facendo raccontare, dove possibile la loro storia." (Cliccate qui per l'intero articolo)
Dato che mi piacciono molto le iniziative che partono dai blogger a favore di altri blogger, ho aderito anch'io (e qui trovate la pagina dedicata al mio blog Del Furore), e l'ho condivisa sui social network e ne parlo qui, per farvela conoscere, poiché merita molta visibilità e parecchie adesioni. Volete far conoscere il vostro blog? Allora, non aspettate più: seguite il link e partecipate numerosi!
giovedì 23 gennaio 2014
Segnalazioni editoriali - Daniele Filippin, storico, ricercatore
Ed ecco un'altra rubrica nuova per il blog, quella delle Segnalazioni Editoriali. Ricevo diverse segnalazioni di nuove uscite, nuovi scrittori, nuovi progetti editoriali e culturali, che mi sembra giusto diffondere in Rete a più non posso!
Apro la rubrica con la segnalazione di un libro sui generis, ancora in corso d'opera, sui cambiamenti demografici verificatisi in Argentina. Per chiarire e gettar luce ulteriore, lascio la parola al comunicato stampa che riguarda l'autore, Daniele Filippin.
Apro la rubrica con la segnalazione di un libro sui generis, ancora in corso d'opera, sui cambiamenti demografici verificatisi in Argentina. Per chiarire e gettar luce ulteriore, lascio la parola al comunicato stampa che riguarda l'autore, Daniele Filippin.
Daniele Filippin nasce nel 1989 in un piccolo paese Veneto. Negli
ultimi anni della sua esistenza, egli si appassiona della storia dei
paesi di nuovo insediamento. Il primo paese che decide di analizzare è
l'Argentina.
Un giorno, senza pensarci su prende le valigie e
parte per Buenos Aires, dove poi da lì si recherà in altre aree del
paese, con la missione di cercare molti documenti statali e libri della
nazione.
Dopo molto tempo passato in quel paese, avendo
studiato migliaia di documenti statali e libri, raccoglie le
informazioni più importanti e ritorna in Europa, in Italia.
Il
libro che uscirà a breve parlerà dei cambiamenti demografici
dell'Argentina dai tempi coloniali fino ai giorni nostri, per ogni
regione e provincia, rendendolo unico nel suo genere.
Nel 2014, nel mese di gennaio ecco la presentazione nella sua pagina su Facebook:
"Daniele
Filippin, il primo uomo al mondo che ha svolto uno studio approfondito
sui cambiamenti demografici dell' Argentina, analizzando in dettaglio
ogni regione e provincia, dal periodo coloniale ad oggi".
"Daniele
Filippin, was the first man to do an exhaustive study about demographic
change of Argentina, observing in depth every region and district,
since the colonial period until today".
Appena
pubblicate queste frasi, la sua fan page è esplosa enormemente di fan di
tutto il mondo, anche se da quel che si può capire sono per
lo più argentini e italiani. Noi facciamo i più grandi auguri al ragazzo
nella speranza che abbia lo stesso successo nelle vendite come lo sta
avendo nel web.
Se vi piace l'argomento, e volete saperne di più, non mancate di visitare la Pagina Facebook di Daniele Filippin.
mercoledì 22 gennaio 2014
Io sono nessuno - Guest Post#5

In questo periodo “nero” per
ognuno di noi, scandito da tasse nuove e vecchie da pagare, bollette sempre più
esose, mi è capitato tra le mani questo libro: IO SONO NESSUNO.
Una storia, come può essere una
di tanti; una vita che sembra percorrere strade sicure, ritmi di vita medio
alti con un lavoro certo e un bagaglio culturale notevole alle spalle, ma che,
con un solo soffio di vento tutto si trasforma e cade nel baratro della
disperazione, in un abisso senza luce.
Una storia vera durata otto anni,
prima di riuscire a vedere nuovamente un raggio di sole. Lettura scorrevole,
interessante, dove l’autore mette a nudo tutte le difficoltà incontrate, che fa
meditare sulla scelta fatta tra un lavoro sicuro e un lavoro “hobby”, dove
affiora l’educazione data e recepita.
La descrizione dei luoghi di
accoglienza, le file per mangiare, la ricerca di un posto caldo e asciutto dove
passare la notte. Duecentoquattordici pagine che lasciano il segno, e tanto su
cui meditare.
Si trova per strada, cade, si rialza e riprende a camminare: regola
che serve a ognuno di noi davanti a capitoli più o meno gravi della vita di
tutti noi.
Oggi i nuovi poveri non chiedono la carità; oggi i nuovi poveri chiedono
un’occasione per poter dimostrare che non sono merce avariata, ma persone
normali con cuore, testa, cervello e anima e vogliono assolutamente dimostrare
al mondo che qualcosa riescono a fare anche loro (W.Molteni)
domenica 19 gennaio 2014
Anno nuovo, rubriche nuove - L'Amanita
Poiché siamo ancora agli inizi dell'anno, per quanto già da 19 giorni, mi sembra giusto avviare una nuova rubrica, con un hashtag tutto particolare: L'Amanita. Si tratta delle impressioni di un'altra lettrice furiosa, e talvolta un po' velenosa, che risponde al nome di Marzia, che è già molto presente in questo blog, fin dagli inizi. Se non ci fosse lei, mancherebbe un bel pezzo di questo blog. Continuiamo così una tradizione che avviammo 30 anni fa (anno più, anno meno), quando entrambe scoprimmo il Furore d'aver libri, che ci spingeva a trascorrere parecchi dei nostri pomeriggi insieme a scorrazzare per librerie e a scambiarci pareri su libri, personaggi e autori. Lascio la parola direttamente a Marzia, che ha appena finito di leggere Red Carpet di Giorgia Penzo:
Immaginate lo gnomo entusiasta di fronte alla copertina: una bella rosa dal colore delicato, che sanguina… bello! Giro il libro e leggo: “In un presente alternativo, il vampirismo è una risorsa su cui investire. Lo sa bene Elizabeth Scott, giovane e arrivista responsabile delle negoziazioni della Immortality Awaits Corporation, l’unica società al mondo in grado di rendere reale il più grande sogno dell’uomo: vivere per sempre. Elizabeth è il legale personale del presidente della Immortality Awaits, Ryan J. Constant, uno dei pochissimi vampiri pluricentenari in grado di trasmettere il virus dell’immortalità attraverso il proprio sangue.” BIIIIP! (censura) Sì, la mia seconda esternazione è stata una parolaccia. Seguita da un costernato: “Nooo, altri vampiri!” Digressione. Per tre mesi di fila – mi accompagnano in libreria circa una volta al mese – ho manipolato Twilight: l’ho girato, rigirato, sfogliato, annusato furtivamente cercando di non dare troppo nell’occhio, girato ancora…e poi ci ho rinunciato. Il libro non mi parlava. Questi vampiri di ultima generazione non mi attirano. Soprattutto le caricature sdolcinate e “sberluccicanti” o i fusti da spiaggia con canini, brrrrrr. Dicevo? Red Carpet, già. È un prestito. Non è tanto spesso. È di carta. Insomma, Marzia, prova: e che sarà mai? Hai avuto il fegato di leggere fino alla fine la tipa che ha riciclato i troll (può essere Switched di Amanda Hocking, ma non sono sicura dell’esattezza dell’informazione) e perfino H. Killough-Walden (ho perso le parole e perfino le parolacce…). Udite, udite! Non sarà il romanzo del secolo, probabilmente ci sarà un seguito (e questo è causa di allergia), ma mi sono divertita. È molto ironico: secondo me Giorgia Penzo ha creato i suoi personaggi e ha giocato con loro quasi con affetto. Il risultato è gradevole. Leggerò il seguito? Volentieri!
Immaginate lo gnomo entusiasta di fronte alla copertina: una bella rosa dal colore delicato, che sanguina… bello! Giro il libro e leggo: “In un presente alternativo, il vampirismo è una risorsa su cui investire. Lo sa bene Elizabeth Scott, giovane e arrivista responsabile delle negoziazioni della Immortality Awaits Corporation, l’unica società al mondo in grado di rendere reale il più grande sogno dell’uomo: vivere per sempre. Elizabeth è il legale personale del presidente della Immortality Awaits, Ryan J. Constant, uno dei pochissimi vampiri pluricentenari in grado di trasmettere il virus dell’immortalità attraverso il proprio sangue.” BIIIIP! (censura) Sì, la mia seconda esternazione è stata una parolaccia. Seguita da un costernato: “Nooo, altri vampiri!” Digressione. Per tre mesi di fila – mi accompagnano in libreria circa una volta al mese – ho manipolato Twilight: l’ho girato, rigirato, sfogliato, annusato furtivamente cercando di non dare troppo nell’occhio, girato ancora…e poi ci ho rinunciato. Il libro non mi parlava. Questi vampiri di ultima generazione non mi attirano. Soprattutto le caricature sdolcinate e “sberluccicanti” o i fusti da spiaggia con canini, brrrrrr. Dicevo? Red Carpet, già. È un prestito. Non è tanto spesso. È di carta. Insomma, Marzia, prova: e che sarà mai? Hai avuto il fegato di leggere fino alla fine la tipa che ha riciclato i troll (può essere Switched di Amanda Hocking, ma non sono sicura dell’esattezza dell’informazione) e perfino H. Killough-Walden (ho perso le parole e perfino le parolacce…). Udite, udite! Non sarà il romanzo del secolo, probabilmente ci sarà un seguito (e questo è causa di allergia), ma mi sono divertita. È molto ironico: secondo me Giorgia Penzo ha creato i suoi personaggi e ha giocato con loro quasi con affetto. Il risultato è gradevole. Leggerò il seguito? Volentieri!
Thank you TAG - Ringraziamenti
Gratitudine. Ringraziare. Sono parole molto usate, spesso abusate, ripetute anche in modo meccanico. Tuttavia, sono potentissime, se ci fermiamo a meditarle e a pronunciarle lentamente, assaporandole. E' quello che sto facendo io da qualche tempo, in altri ambiti. Un giorno mi è venuto da pensare che non esterno a sufficienza la mia gratitudine per la vita e le persone che mi circondano. Ogni tanto mi capita di darla per scontata. Allora inizio a meditarla, per poi "usarla" bene, con sentimento e non come risposta meccanica ad uno stimolo. E' un inizio piuttosto serio, magari un po' pesante, per questo post di ringraziamento per due persone, due blogger che quasi contemporaneamente mi hanno invitato in questa iniziativa, il Thank you Tag. Parlo di Sabry di Orecchini e Gioielli e Alessia di Scrivere mi piace. Ringrazio loro e tutte le persone che continuano a seguirmi, nonostante sia stata un po' discontinua negli ultimi tempi. E' bello sapere che vieni ricordato e seguito, e questo mi aiuta a sentire e a esternare con maggior facilità la mia gratitudine interna.
Grazie! Thank you! Merci! Danke! Cпасибо!
giovedì 9 gennaio 2014
Una casa editrice particolare, graphic novels e una nuova prossima uscita.
L’anno 2014
inizia con un drago, cosiddetto ULTIMO, una buona notizia sugli sgravi fiscali
sugli acquisti in libreria (attendiamo di sapere quanto buona: nel frattempo,
qui c’è un altro link per approfondire, su Libreriamo), una promettente autrice
italiana, e le segnalazioni di un catalogo particolare, prodotto da una casa
editrice torinese, Zandegù Editore. Dopo
essere stata contattata da loro a proposito dell’imminente uscita di una nuova
graphic novel nel loro catalogo, ho visitato il loro sito e la loro Pagina
Facebook, in cui ho trovato una loro presentazione originale, che riporto qui
integralmente:
“Ebook, corsi e molto altro in
salsa weirdo!
Zandegù è una casa editrice
indipendente di Torino, che si industria con la complicità di una squadra
giovane e agguerrita.
Pubblichiamo ebook, reportage e guide surreali, e organizziamo corsi di scrittura e tematiche legate al digitale e al professionale. Con un maggiore respiro internazionale, con lo spirito disincantato e professionale che ci ha sempre contraddistinto, solo accompagnato da un taglio completamente nuovo, originale e moderno.”
Pubblichiamo ebook, reportage e guide surreali, e organizziamo corsi di scrittura e tematiche legate al digitale e al professionale. Con un maggiore respiro internazionale, con lo spirito disincantato e professionale che ci ha sempre contraddistinto, solo accompagnato da un taglio completamente nuovo, originale e moderno.”
L’accenno alla
salsa weirdo mi ha divertito parecchio, oltre ad attrarmi: a me piacciono le
cose STRANE, tanto per adottare una definizione veloce.
Ecco come Zandegù
intende iniziare questo nuovo anno:
Con il 2014
Zandegù inaugura una nuova collana dedicata alla graphic novel, con la voglia
di dar voce agli illustratori più interessanti d'Italia e a trasporre in
digitale autoproduzioni a fumetti.
Camilla e Ludovico di Eleonora Antonioni e Sergio Varbella
L’amicizia di penna tra
una bambina nata negli anni ’80 e un bimbo cresciuto nei ’70 nella delicata
graphic novel che inaugura la nuova collana a fumetti di Zandegù
“Non ho quel Game Boy
di cui parli (che roba è?) ma ho tanti altri giochi!
Il mio preferito è Monopoli. Ci gioco sempre!”
Il mio preferito è Monopoli. Ci gioco sempre!”
Camilla ha 8 anni, vive a Roma, le
piacciono le Barbie, pensa che il Game Boy sia stratosferico, guarda Mila e Shiro e non è mai andata allo zoo.
Ludovico ha 8
anni, vive a Torino, ama l’avventura, adora Niki Lauda e Snoopy, ma non trova
mai il canale dove danno Mila e Shiro.
Sono amici di penna, ma a separarli non sono
solo i chilometri. S’incontreranno mai, dopo tante lettere?
Camilla e Ludovico è la prima graphic novel di Zandegù, e inaugura la nuovissima collana I frizzi che si occuperà di dare voce a giovani illustratori
italiani e a trasferire in digitale
autoproduzioni indipendenti a fumetti.
È una favola delicata e nostalgica su due epoche ormai lontane nel calendario ma
vicine al cuore di tutti. Un amarcord nell’infanzia, tra giochi, litigi con
i genitori, cartoni animati, marchi e leggende che hanno segnato la generazione
anni ’70 e ’80.
Scritta e
illustrata da Eleonora Antonioni (romana,
collabora con molte etichette indie e online) e Sergio Varbella (40enne, grafico, illustratore, torinese, ex redattore
di Maltese Narrazioni), la graphic novel è stata
presentata con successo in versione cartacea autoprodotta al Lucca Comics e
oggi esce in formato digitale con Zandegù, diventando accessibile a un pubblico
più ampio.
L’ebook
sarà in vendita dal 20 gennaio sullo
shop del sito www.zandegu.it e sulle principali librerie
digitali quali Amazon, iTunes Store, laFeltrinelli.it, Ultima Books e Book Republic.
A me piacciono
moltissimo le graphicnovels. Quando riesco a non farmi distrarre troppo dai libri, le compro
volentieri e mi ci perdo: i disegni, soprattutto se vivi, mi ipnotizzano. Tra
le categorie di persone che mi affascinano maggiormente, oltre a coloro che
parlano e scrivono con proprietà, ci sono i disegnatori, soprattutto quelli di
fumetti. Ho diverse collezioni giovanili di manga, e ho già specificato che amo
parecchio Dampyr e Dylan Dog. Per tornare a Zandegù, ho preso un piccolo
assaggio della loro gamma di graphic novels con Jane Eyre, di Sicks. Non
è omonimia, ma proprio la rivisitazione del romanzo di CharlotteBronte, in chiave satirica e parecchio dissacrante. Jane Eyre diventa qui
una giovane donna seria, sarcastica e qualche volta intemperante, oltre che
appassionata di funghi. Se la vostra dea personale è Charlotte Bronte e le
vostre Sacre Scritture sono i suoi romanzi, guardate e passate. Se invece
adorate la dissacrazione e volete farvi quattro risate, considerate l’acquisto
della graphic novel. L’unico difetto che le ho riscontrato è che dura troppo
poco.
mercoledì 8 gennaio 2014
Un segreto non è per sempre - Guest Post#4
Anno nuovo, Guest Post nuovi. Continuiamo la tradizione inaugurata l'anno scorso di ospitare le recensioni delle letture da parte di Simona, che questa volta si è cimentata con un'autrice italiana. Ho visto il titolo diverse volte, ma non sono ancora riuscita a leggerlo. Con questo articolo, ho le idee più chiare.
Ecco le opinioni di Simona:
E’ un po’ di tempo che seguo
articoli di giornale su critiche o acclamazioni di un titolo piuttosto di un
altro, recensioni, blog su libri e tanti “scrittori” (giornalisti, critici,
neofiti), in modo o nell’altro spingono a dare più spazio agli scrittori italiani.
Ho così deciso di “scrivere” il
mio libro leggendo Alessia Gazzola. Ognuno di noi si immedesima nella storia,
si crea spazi e azioni mentre legge, dando forme e volti ai personaggi: ecco
cosa intendo per “scrivere” il mio libro.
Sono felice di averle dedicato il
mio tempo. Non è un thriller non è un libro di avventura, non è un saggio ma …
è un libro divertente!!!
Qualche ora di spasso puro,
facendo e seguendo autopsie con la piu’ pasticciona delle protagoniste, che non
limitandosi ai danni prodotti al suo passaggio in medicina legale, cerca di
aiutare la polizia nello svolgimento delle indagini in cui guarda caso riescono
sempre a trovarsi i suoi “pazienti”.
Scorrevole, simpatico,
accattivante, la storia lascia spazio a un seguito che dovrebbe uscire a breve:
LE OSSA DELLE PRINCIPESSA.
La nostra Bridget Jones italiana,
quali guai riuscirà a evitare?
Se avete voglia di passare
qualche ora con un libro che ha del rosa e del noir, dell’avventura e del
romanzo, con una protagonista che una ne pensa e mille le succedono allora
provare a dare fiducia a questa giovane scrittrice.
martedì 7 gennaio 2014
Divagazioni, un paradiso alla Woolf, sgravi fiscali – Un post pot-pourri!
Sono ancora viva.
Non ho mangiato in modo esagerato e non sto soffrendo di postumi da vacanza o
da depressione per ritorno al lavoro. Anzi. Ho passato qualche giorno come dice
Virginia Woolf in una delle frasi che maggiormente girano su Internet,
soprattutto nelle pagine dedicate ai libri: “Talvolta penso che il paradiso sia
leggere continuamente, senza fine”. Riesco a farlo soprattutto d’estate, ma
poche, pochissime volte in inverno. In tre o quattro giorni ho invertito la
tendenza. E ho sentito che Virginia Woolf aveva proprio ragione. Devo
riprendere in mano le sue opere, riascoltare la sua voce. All’Università mi
hanno presentato Gita al faro, o meglio, dovrei dire che mi hanno imposto di
leggerlo. Non l’ho gradito molto. Non è sicuramente uno dei suoi libri più
facili, e chi doveva accompagnarci nel viaggio era purtroppo poco disposto a
farcelo godere, o comunque a farcelo gustare con i nostri occhi e i nostri
cuori. C’era spazio solo per un certo tipo di lettura, molto tesa e cerebrale,
molto “da intellettuale”, sovraccarica, e basta. Come se Virginia Woolf
scrivesse come Barbara Cartland. Con tutto il rispetto: ho letto qualcosa della
Cartland e sono rimasta colpita dalla sua eleganza, all’epoca. Ora penso che
non riuscirei nemmeno più a sfogliare una copertina dei suoi romanzi, ma è
sempre per la questione personale “Cuore di Granito”. Sto divagando. E meno male che l’ho scritto
nel titolo: in questo non manco di coerenza. Sto confezionando un vero e
proprio pot-pourri.
Cos’ho letto in
questi giorni di paradiso alla Woolf? La
paga del sabato, di Beppe Fenoglio,
prima tappa del Giro d’Italia letterario. Non scriverò nemmeno una parola sul libro, prima che anche i
miei compagni di ruota siano riusciti a terminarlo e non siano pronti a
scriverne. Posso solo annunciare che è stata una piacevolissima, intima
sorpresa, un piccolo regalo inaspettato. Per il resto, aprirò gli argini dell’entusiasmo
a tempo debito. Con questo termine, “entusiasmo”,
mi riallaccio ad un’altra lettura di questi giorni, Io sono, Io posso – Diario di un precario d’assalto, di Giancarlo Johhny Nacinelli. E non solo
perché è un’emozione che mi ha suscitato leggere la testimonianza di vita di
una persona al di fuori di ogni categorizzazione, ma perché mi ha ricordato e
mi ha illuminato a riguardo dell’etimologia del termine: secondo il greco,
indica l’avere “dio dentro disé”, oppure l’”essere ispirato da dio”. Piccola curiosità a margine: esiste anche un’entusiasmologia.
Per scoprirne di più, seguite questo link. In
ogni caso, l’entusiasmo suscitato sia dalla riscoperta del termine, sia dalle
letture eseguite, mi ha fatto riflettere. Soprattutto perché non mi ha ancora
abbandonato, ma sembra che sia deciso ad accompagnarmi ancora un po’. Farò in
modo che stia con me il più a lungo possibile. Anche sul libro di Nacinelli
verrete debitamente ragguagliati...è solo questione di tempo e di incastri. ;-)
La storia di una bottega, di Amy
Levy, è stata un’altra lettura sorprendente, perché lo spirito dell’autrice
era talmente vivo e delizioso, da farmi desiderare di leggere altro di lei. A
questo desiderio contribuisce anche la presenza di una recensione di Oscar
Wilde sulla sua opera, oltre al fatto che la personalità di questa donna molto
dotata non si adattava ai suoi tempi, e nonostante la sua grandezza, non sia
riuscita a vincere l’istinto suicida che l’ha portata via. Come Virginia Woolf,
del resto. Anche se, nel caso di quest’ultima, i disagi psicologici che l’hanno
poi spinta a quel passo derivavano da cause parecchio pesanti.
Un paio di altri
libri dedicati al Buddismo chiudono il discorso “paradiso alla Woolf”.
Ritornata alla
cosiddetta “normalità”, ecco un bellissimo articolo sugli sgravi fiscali
previsti per chi svuota il portafoglio in libreria. Da quest’anno, e per i
prossimi tre anni, teniamo tutti gli scontrini dei nostri acquisti libreschi,
perché ci potranno essere rimborsati. E’ una notizia di qualche mese fa, e
ammetto che all’inizio ho pensato ad una bufala colossale. Gira talmente tanta
spazzatura in confezione regalo in Rete, che diventa difficile distinguere grano
e loglio: l’impresa rischia di diventare macchinosa e completamente inutile.
Pare, invece, che sia tutto vero. Seguite questo link, e ne saprete di più. Non appena avrò qualche altra informazione più
dettagliata e qualche risposta alle inevitabili domande (tipo: valgono anche
gli scontrini virtuali degli acquisti online? Vale lo stesso discorso per gli
e-book?), ritornerò a parlarne e a pubblicare i link di riferimento. Per il
momento, vado a procurarmi uno scatolone per gli scontrini. :-D
mercoledì 1 gennaio 2014
L’ultimo drago – Magia e draghi sui generis
Per il primo post del 2014, non ho avuto un minimo dubbio,
né un cedimento. Doveva riguardare un drago, e così è stato. Esattamente come
per il primo post del 2012, anno di apertura del blog Del Furore. Salto
volontariamente gli elenchi di buoni propositi, perché si possono riassumere in
uno solo: leggere di più. Come si può vedere scorrendo il blog, nella colonna
sinistra compare il Reading Challenge per il 2014 di Goodreads, con la meta dei
100 libri. Ecco il mio proposito di quest’anno. Non ho centrato quello del 2013
per pochissimo, ma questo si ottiene quando si hanno forti carenze
organizzative come la sottoscritta! :-D (ottima occasione per lavorarci sopra)
Tornando al libro e al drago. Cercando immagini di drago in Internet, sono
inciampata letteralmente in questa copertina, semplice e accattivante nello
stesso tempo. Ultimo drago? Oh, no, perché? Li hanno sterminati? Non sia mai.
Devo sapere cos’è capitato. Aprendo il libro e cercando il titolo originale
come faccio di solito, scopro che, in realtà, il vero argomento del suddetto è
l’ultimo Ammazzadraghi (Dragonslayer).
La questione assume altri contorni. Un po’ più sollevata, inizio la lettura,
convinta di trovarmi davanti ad un fantasy a tinte tragiche. Niente di più
lontano. La voce narrante appartiene a Jennifer Strange, sedicenne orfana che
lavora come segretaria-tuttofare presso l’agenzia di maghi Kazam. Tramite la sua
voce sicura ed esperta, più vecchia dei pochi anni anagrafici, veniamo
introdotti in un mondo in cui i maghi usano i loro poteri per risolvere piccoli
e grandi problemi quotidiani del mondo civile. Stavo per scrivere “babbano”, ma
rischierei solo di confondere le idee.
Iscriviti a:
Post (Atom)