lunedì 27 gennaio 2014

Buona Apocalisse a tutti! – Il grottesco divertente alla Monty Python

È difficilissimo per me parlare di questo libro. E’ difficilissimo perché l’ho amato profondamente in tutte le parole, le virgole, i cambi di personaggi (qualche volta un po’ frenetici), le battute fulminanti, nell’argomento stesso. Forse l’unica cosa che non mi piace è il titolo italiano, Buona Apocalisse a tutti!, che considero offensivo, per l’umano senso del decoro e del gusto. Quello inglese, Good Omens, è almeno neutro e non è un tentativo di sminuire la grandezza del libro stesso. Piccola avvertenza: se volete sentire un parere equilibrato, siete ancora in tempo: cambiate blog. L’ago della bilancia, qui e per questo titolo, pende fisso sulle lodi sperticate. Si tratta di due autori di cui ho sentito parlare ripetutamente, Terry Pratchett e Neil Gaiman, ma di cui non avevo letto ancora nulla. Questa collaborazione mi ha convinto a recuperare il tempo perduto, per cui, alla mia lista di autori da collezionare quest’anno aggiungerò anche i due suddetti.  Sulla base delle profezie esatte e veritiere di una strega vissuta nel XVII secolo, Agnes Nutter, veniamo a sapere che al mondo resta solamente una settimana. Di sabato, un sabato prossimo non identificato, tutto finirà: le schiere celesti e quelle infernali scenderanno in campo, si affronteranno e del nostro mondo non rimarrà nemmeno una briciola. Lo ha previsto una strega, lo afferma perentorio un intero libro biblico, quello dell’Apocalisse: non c’è modo di sfuggire. Tuttavia.
Entrambi gli scritti non hanno considerato due variabili impazzite: un angelo e un demonio da lungo tempo trasferiti e confusi (per quanto ci riescano) tra gli esseri umani, uniti da un rapporto alquanto stravagante di collaborazione, tinta leggermente di amicizia. Azraphael e Crowley non riescono a sentire il dovuto entusiasmo per l’attuarsi dell’Ultimo Scontro, e la conseguente scomparsa degli esseri umani e della vita che entrambi hanno finito per apprezzare. Ma fin dalla lontana vicenda della mela, Azraphael e Crowley (quando ancora si chiamava Crawly) nutrivano dubbi e opinioni molto personali:


“Dicevo, questo è stato proprio un bel fiasco” rispose il serpente. “Oh. Sì” disse l’angelo, che si chiamava Azraphael.
“A essere sinceri, secondo me è stata una reazione un po’ esagerata” disse il serpente. “Cioè, non avevano precedenti o cose del genere. E comunque non capisco cosa ci sia di sbagliato nel conoscere la differenza tra il bene e il male.”
“Dev’essere per forza sbagliato” ribattè Azraphael, con il tono un po’ turbato di chi è altrettanto incapace di capire, e sene preoccupa, “in caso contrario non avrebbero coinvolto proprio te.”
“A me hanno detto solo: ‘Sali e combina qualche casino’” [...]
“Sì, ma tu sei un demone. Non sono sicuro che tu sia in grado di fare del bene” disse Azraphael. “E’ la tua...come dire...natura. Niente di personale, sia chiaro.”
“Però devi ammettere che ha l’aria di una farsa” affermò Crawly. “Voglio dire, indicare l’Albero e scriverci sopra NON TOCCARE  a caratteri cubitali: non è molto scaltro, no? Insomma, perché non piazzarlo sulla cima di una montagna altissima o in un posto fuori mano? Viene da chiedersi quale sia il Suo vero piano.”
“Guarda, è meglio non fare troppe ipotesi” disse Azraphael. “Quello che ripeto sempre è che non si può giudicare l’ineffabile con il senno di poi. C’è ciò che è Giusto, e ciò che è Sbagliato. Se fai qualcosa di Sbagliato quando ti si chiede di fare ciò che è Giusto, meriti una punizione. Voglio dire.”
[...]
Si rivolse a Crawly con una smorfia preoccupata.
“E’ stata la scelta migliore, vero?”
“Non sono sicuro che tu sia capace di compiere il male” replicò Crawly. Azraphael non si accorse del sarcasmo.
“Oh, vorrei ben vedere” disse. “Davvero. È tutto il pomeriggio che ci penso.”
[...]
“La cosa strana” disse Crawly “è che anch’io continuo a chiedermi se la faccenda della mela non fosse la scelta giusta. Un diavolo rischia di cacciarsi nei pasticci, se fa la cosa giusta.” Si rivolse ammiccante all’angelo. “Sarebbe curioso se entrambi avessimo sbagliato, eh? Se io avessi fatto la cosa giusta e tu quella sbagliata, eh?”
“Non credo” disse Azraphael.
Crawly guardò la pioggia.
“No” disse più serio. “In effetti no.”
(Terry Pratchett – Neil Gaiman, Buona Apocalisse a tutti!, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, pagg. 11-13)
Ho inserito un pezzo piuttosto lungo, ma questo dialogo rappresenta bene sia il rapporto tra i due, sia la leggera atmosfera grottesca e tanto divertente che caratterizza l’intero libro. Affinché l’Ultimo Scontro abbia inizio, è necessaria la presenza di un personaggio particolare, colui che darà il via alla battaglia nel momento opportuno: l’Anti-Cristo. Viene mandato sulla terra come neonato, diretto ad una famiglia particolare, nella località inglese di Tadfield, ma...qualcosa sembra andare storto. Il Piano così ben congegnato subisce già una svolta imprevista dalle prime battute. E’ solo l’inizio di una serie di equivoci, malintesi, incomprensioni che si srotolano in uno stile ironico molto britannico: apparentemente compassato e neutro, ma grondante sarcasmo e punzecchiatura, in parecchi casi. Fin dall’inizio, mi sono venuti in mente i Monty Python, per il modo in cui gli autori mettono alla berlina certi atteggiamenti dei loro compatrioti; ad esempio, far finta di nulla di fronte a eventi eccezionali, anche spaventosi, come un demone tranquillamente seduto in una macchina in fiamme, o due persone su uno scooter sospeso in aria che si fermano a chiedere indicazioni. Se amate quel senso dell’umorismo dell’assurdo, allora questo libro fa per voi; se vi innervosisce un frequente ricorso all’ironia e al paradosso, dimenticatevi di questa Apocalisse. Termino con un’altra citazione, un altro assaggio leggero dello stile stravagante di questo libro:
"CROWLEY...NOI VINCEREMO QUESTA GUERRA. MA ANCHE SE DOVESSIMO PERDERLA NON FARA' DIFFERENZA. PERCHE' FINCHE' CI SARANNO DEMONI ALL'INFERNO, CROWLEY, TU TI AUGURERAI DI ESSERE NATO MORTALE.
Crowley restò in silenzio.
I MORTALI POSSONO SPERARE NELLA MORTE O NELLA REDENZIONE, TU INVECE NON HAI SPERANZE.
PUOI GIUSTO AUGURARTI CHE L'INFERNO TI PERDONI.
"Davvero?"
E DAI, ERA UNA BATTUTA."

(Terry Pratchett – Neil Gaiman, Buona Apocalisse a tutti!, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, pag. 270)

12 commenti:

  1. Come volevasi dimostrare... si avverte tutto il furore della lettura in questa recensione.
    Ci piace assai! :)

    p.s.: e grazie per aver partecipato al GdL ovviamente!

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    1. Grazie, è stato un piacere...un'occasione in più per sfogare il Furore!

      (a quando il prossimo?) :-D

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  2. Ahhh ma che bello vedere che il bimbominchismo non ha colto solo me xD
    È un phigo Gaiman, ve? ^^ Ah, l'amour!

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    1. Io sono particolarmente predisposta al bimbominchismo quando si tratta di libri così, che impattano pesantemente sulla mia scarsa capacità di ragionare, e mi accendono il sacro furore della lettura. :-D
      Altroché phigoo! Gaiman for President!

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  3. benvenuta tra i Gaiman-for-President: lo adoro!
    credo amerai il figlio del cimitero.
    Pratchett per ora mi manca: la mia lista è in continua fase di estensione :-(

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    1. Di sicuro, lo amerò parecchio.
      E poi, sotto con Pratchett.
      Nessuno dei due sfuggirà.

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  4. se lo consigli con tanto entusiasmo bisogna che lo legga
    buona giornata
    simonetta

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    1. I libri sono rimaste le uniche cose per cui mi entusiasmo sul serio: quando vado su di giri in questo modo, non riesco a tacere e a moderarmi. :-D

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  5. Ma sì, a un certo punto ci si butta e si parla a ruota libera! L'hai fatto meglio di me, ma del resto c'è "furore" nel titolo del tuo blog, quindi questa recensione incontra le aspettative di chi passasse di qui per caso. Per inciso, condivido il giudizio sul titolo. Ma io sono notoriamente in guerra con il Malvagio Consiglio dei Titoli Italiani (copyright di Qualcun Altro).

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    1. E si sa che il furore non è un'emozione moderata o riflessiva. E se ci si mettono libri come questo a solleticarlo, è finita. Condivido la guerra contro il Malvagio Consiglio dei Titoli Italiani: raggiungono vette innominabilmente alte quando si tratta di inventarsi il più stupido o insignificante dei titoli, al punto che non si può ignorarli e non sentirsi oltraggiati! Peccato però, che rimangano sempre impuniti, questi reati...:-D

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    2. Mica troppo. Pensa a quanti hanno iniziato a leggere e a guardare film e serie tv in inglese (purtroppo con altre lingue è difficile). :)

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