Per chi ama l’horror, Stephen King è associato all’idea di
un re, e non soltanto perché è la traduzione italiana del suo cognome. Anche
chi non ha mai letto i suoi libri, sa chi è e cosa fa, ed è in ogni caso
sufficiente fare un salto in rete per scoprire una definizione veloce (Wikipedia santo subito), oppure
per approfondire direttamente nel suo sito. E le immagini con cui si
viene accolti in homepage sono parecchio eloquenti J.
Nella seconda metà del 2013, Stephen
King pubblica un sequel quasi impensabile: Doctor Sleep, in cui racconta la
vita di Daniel Torrance, il figlio dotato e sfortunato di Jack Torrance, il
custode folle di Shining. Oh, già. Non riuscivo a crederci, quando ho letto la
notizia, e l’ho quasi subito etichettata come una bufala. Tutto invece molto
vero, tant’è che nel primo mese del 2014 esce l’edizione italiana, per poi
approdare, in data odierna, in casa mia. Inutile dire che non sto più nella
pelle, all’idea di iniziarlo e di ascoltare Danny Torrance. Il primo libro di
Stephen King che lessi, oltre venticinque anni fa, fu proprio Shining, perché
volevo mettermi alla prova. Non avevo mai letto un horror, fino a quel momento,
e rifuggito come la peste qualunque film del genere. Mi piacque subito fin
dalle prime righe, mi chiesi perché avessi sprecato tempo a evitarlo, e ogni
tanto, mi capitò persino di rimpiangere il momento dell’acquisto: soprattutto
di notte, dopo aver fatto conoscenza con alcuni personaggi parecchio sui
generis e aver udito scricchiolii molesti e misteriosi troppo vicini al mio
orecchio, che normalmente sarebbero passati inosservati. Tuttavia, notti
insonni a parte, divorai Shining e iniziai la collezione di libri di Stephen
King. Ora posso dire che il secondo libro che infilo negli scatoloni dei
traslochi, dopo Il Signore degli Anelli, è Shining. Siete amanti del genere,
non avete ancora acquistato il libro e volete qualche notizia in più, persino,
che so, un’anteprima? La gentilissima Simona, autrice dei Guest Post di questo
blog, che conosce la mia ossessione kingiana, mi ha inviato un bellissimo
inserto di Repubblica, che potete trovare qui.
aspetta che cerco di ricordare…
RispondiEliminaShining – oltre al famoso “tesoro sono a casa” cucito addosso a J. Nicholson – è quello che ci ha tolto il sonno con armadi scricchiolanti, orsacchiotti di peluche che ti guardano in modo inquietante ed altri dettagli che non voglio ripescare? O mi confondo con “It”?
Amo S. King, ma mai rileggerò quei due libri. Già Mucchio d’ossa…
Secondo te questo è all’altezza di Shining?
L'orsacchiotto di peluche era in It, insieme agli armadi scricchiolanti, che ogni tanto ritornano in altri libri. Ci ha comunque tolto il sonno, sì. In Shining c'è un albergo che si popola di presenze inquietanti, che dovrebbero essere morte da molto, molto tempo, e che si vanno a presentare ai custodi, ansiose di aver compagnia.
EliminaNon so ancora se Doctor Sleep sia all'altezza di Shining, ma nel giro di poco sarò molto più esauriente...
Non mi piacciono i libri di questo genere in generale - L'Horror ma in questo caso credo che il seguito di Shining sia proprio solo un libro super commerciale
RispondiEliminaL'autore non sapeva più che cosa scrivere e dopo mille anni ha deciso di fare un seguito di un'altro Super Fortunato che ha avuto addirittura una trasposizione cinematografica che francamente, almeno a mio parere già non meritava !
Comunque come tutti i seguel dubito che possa essere all'altezza (e qui è anche duro usare questa parola per me) di quello precedente.
Un saluto grande carissima e Buona domenica!
P.S. Siamo in Febbraio - E Subito votino al tuo blog in Net Parade !
Non so ancora se sia un seguito commerciale...lo sto iniziando, e una volta chiuso il libro, ascolterò cosa mi ha lasciato. In realtà, Stephen King cominciò a pensare al seguito poco dopo il film di Kubrick, che lui non approvava moltissimo. Credo che poi si sia lasciato distrarre da altri progetti, e che sia poi ritornato alla vecchia idea del sequel. Una delle poche cose che non mancano a King è proprio la fantasia, o la capacità di scrivere libri diversi sugli stessi temi: l'horror non ha soggetti infiniti, ma la maestria si distingue nel saper introdurre dell'originalità in campo.
EliminaVediamo che succede all'ultima pagina? Sono molto curiosa anch'io, e ne scriverò; ora non mi sento di dir nulla.
Salutissimi anche a te e Buona domenica!
Grazie per il voto! ;-)