Il primo ringraziamento lo devo
alla mia amica Chiara che con pazienza ha ascoltato i miei progetti e i miei
sogni di lettrice e mi ha aperto una porta verso questa scrittrice piena di
entusiasmo.
Tutto quello che conosco di questa
“grande “ donna l’ho appreso da Chiara, che una sera davanti a una pizza mi ha
raccontato un microbo del suo grande cuore, quindi grazie.
Ad oggi con la Signora Coluccia
Berkol ho avuto solo contatti tramite mail, ma dalle poche parole scambiate ho
avuto la sensazione di avere a che fare con un luminosissimo raggio di sole.
Proprio quello che traspare da
questa magnifica favola, che dura una manciata di poche pagine ma in modo molto
profondo.
Una ninna nanna per i piccoli,
uno spunto per pensare per i grandi. Tanti temi profondi percorrono la favola:
razze diverse che possono convivere aiutandosi reciprocamente, perseveranza
della gallina che non demorde davanti alle difficoltà della vita, l’accettare e
il fare accettare l’adozione come atto di amore e non di disuguaglianza, non
cedere alle provocazioni ma continuare fieri sulla propria strada, il rispetto
per il prossimo. E questi sono solo alcuni degli spunti che io vi ho trovato.
Una favola tenuta nel cassetto
per 30 anni dalla scrittrice che ora più che mai tocca argomenti attuali.
Provate anche voi a immedesimarvi
nella gallina, e poi rileggendola nell’anatra, e rileggendola per la terza
volta negli animali della fattoria, lasciandovi cullare in questo mondo magico
che si chiama mondo delle fiabe.
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