(Per
orgoglio o per amore, Tra dovere e desiderio, Quello che resta)
Pamela Aidan
Oltre ad essere uno
gnomo saccente e sputasentenze ed una “trita-castagne” fenomenale, sono pure
affetta da “Janeite”: zia Jane è insuperabile e non sono disposta a ritrattare
questa affermazione.
Amo Orgoglio e
Pregiudizio, detesto Emma; Persuasione è il mio preferito in assoluto. Dovrei
rileggere l’Abbazia di Northanger: l’ho già rispolverato da un po’, ma c’è
sempre qualche altro libro che mi distrae…
Potevo resistere ad
un romanzo su Darcy, nonostante il grave difetto della trilogia? Avevo perfino
la possibilità di un “acquisto in blocco” scontato.
Insomma, ho opposto
la stessa strenua resistenza che oppone Loredana (dov’è la cassa?).
…
Come? Sì, sto
titubando.
Non dico che l’ho
odiato.
Anzi, nell’insieme
è una lettura gradevole, nonostante un secondo volume senza senso, con un
tentativo poco riuscito di imitare un romanzo “gotico”.
Partiamo dai lati
positivi: la Aidan ha costruito attorno al suo Darcy un mondo storicamente
attendibile; il nostro “gentiluomo” si muove più o meno a suo agio in
un’Inghilterra Regency ben descritta (a volte fin troppo dettagliatamente!) e
questa attenzione merita tanto di cappello.
Certe scene sono
spassose, come alcuni personaggi “inventati”: Fletcher (il valletto di Darcy
ama le cravatte fantasiose e cita continuamente Shakespeare in modo pertinente
e spiritoso) o Lord Dyfed (amico dai tempi del college, personalità poliedrica)
sono veramente ben riusciti.
Bingley e le
sorelle, l’impareggiabile lady Catherine, il colonnello Fitzwilliam, come altri
personaggi usciti dalla penna della zia, sono molto fedeli all’originale.
Georgiana mi lascia
un po’ perplessa, ma concedo alla Aidan la libera interpretazione della
conclusione originale: Elizabeth esercita un’influenza positiva sulla giovane
cognata.
Darcy è diventato
un precursore del giovane Werther. Mi sembra completamente fuori dalla sua
epoca.
Sono arrivata a detestarlo.
Al secondo libro mi
sono detta: “non stai leggendo la versione di P&P secondo Darcy, ma un
libro ambientato in epoca Regency; i personaggi sono ispirati ad un libro che
ti piace. Stop”.
E sopra tutte le
elucubrazioni possibili ed immaginabili, una domanda rifulge:
Zia Jane – IN UN
SOLO LIBRO – è riuscita a parlare di 5 sorelle e tutto il loro mondo… ma
perché, perché, perché sbrodolare “fratello&sorella Darcy” in tre libri (e
salassare il borsellino)?!
Potete dirmi “il dogma dell’infallibilità papale” è un’immensa castroneria: alzo tranquillamente le spalle.
RispondiEliminaMa guai a chi osa contestare zia Jane: “anatema sit!” ;-)
Difficile contestare zia Jane!
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