Inizio con il dirvi che questa
per me non è recensione facile da scrivere e vi spiego il perché: l’autrice di
questo piccolo ma ricco libro, è la donna che mi ha visto e aiutato a crescere.
Ho promesso che avrei letto e
esposto le mie sensazioni con il distacco necessario e non solo guidata dal
cuore e così ho fatto. Partendo dalla dedica del libro in seconda pagina,
potrei affermare: la stessa dedica potrei farla a chi ha scritto questo libro,
perché ogni parola ha un significato particolare.
Ma passiamo al libro: 170 pagine
di medicina, 170 pagine da tenere sul comodino e da consultare quando pensiamo
che la nostra barca, detta vita, stia andando alla deriva.
Diario di bordo: un viaggio
all’interno di se stessi, è un libro che ci fa analizzare le nostre paure, le
nostre sensazioni, il nostro stato d’animo, la nostra educazione, il nostro
stare al mondo.
E’ il viaggio attraverso
l’analisi del nostro cervello e le azioni che attraverso questo meraviglioso e
grandioso organo compiamo nella nostra giornata. Prendere in esame il positivo
e il negativo, come in una pellicola fotografica, di quello che è la nostra
vita, collocando dei cambiamenti per vivere più sereni.
Imparare a riconoscere le nostre
sensazioni, dare alla “paura” un volto e una definizione per introdurre dei
cambiamenti tali da essere più sereni e avere una visione più positiva del
mondo.
Lavorare su noi stessi, per
apportare mutamenti positivi tali da far variare il soggetto con cui ci stiamo
relazionando con difficoltà evidenti.
Un libro da rileggere più volte
per poterlo apprendere a fondo. Immagino che tanti abbiano sperato e pensino di cambiare sfaccettature della
propria vita che non soddisfano o provocano malumori e insofferenze. Scritto in
modo semplice, diretto, facile immedesimarsi nei personaggi e ribaltare la vita
quotidiana descritta con quella nostra di tutti i giorni, in qualsiasi campo:
in famiglia, al lavoro, nello sport, con il coniuge, con gli amici.
Leggendo queste poche pagine troverete spunti
da introdurre in voi stessi, che vi permetteranno di dire: vivo, ora, senza
perdite di tempo, in modo intenso, con un sorriso, intervenendo sui meccanismi
limitativi e dannosi per noi stessi, migliorando il mio modo di essere … quando
si dice un sorriso contagia noi e chi ci sta a fianco!
Buona lettura!
Se volete approfondire e cambiare vita, visitate: www.progettoconsapevolezza.it
Io direi dare un nome non solo alla paura: abbiamo tante “cose” dentro. Belle e meno belle. Anche brutte.
RispondiEliminaDobbiamo avere il coraggio e l’onestà di guardare e chiamare tutto col suo nome. Magari non ci riusciamo al primo colpo, dobbiamo studiarlo un po’. La nostra forza nasce dalla consapevolezza.